Capitolo 28

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Le vacanze erano finite troppo in fretta e il ritorno a scuola era stato più traumatico del previsto. L'ultimo anno di liceo era anche peggio di quello che avevo immaginato.
In più il compleanno del mio ragazzo era finalmente arrivato e per quel pomeriggio avevo già organizzato tutto quanto, avevo preparato anche il suo regalo. Ero riuscita a fargli gli auguri anche nel modo più freddo possibile, avremmo passato insieme sia il pomeriggio che la sera e avevo quindi tempo per farmi perdonare.

Appena usciti da scuola Liam aveva seguito Zayn, nonostante i continui sbuffi da parte del mio ragazzo. La sua idea era di passare il pomeriggio anche con me, ma avevo mentito dicendo che avevo altro da fare. Cosa non vera, ma prima volevo farlo disperare un po', quel tanto che bastava per farlo infastidire.

Claire ed io ci presentammo davanti a casa Malik verso le tre circa. Ad aprire fu stranamente Liam, ma non prestai troppo caso a ciò dato che Zayn era particolarmente pigro.

-Amber, aspetta un secondo- Liam mi fermò poco prima di mettere piede in salotto.

-Che c'è?- chiesi osservando il mio migliore amico, sembrava nervoso.

-Liam non pensi che sia il caso di far sbucare fuori Zayn- mi girai verso Claire che aveva appena parlato.

-No, ma..- prima che Liam finisse di parlare sentii una porta sbattere e riconobbi subito la voce di Zayn.

Sentii sbuffare e poi mi girai, non era la scena che mi aspettavo.
Zayn aveva l'aria decisamente nervosa e la ragazza dietro di lui sorrise divertita osservandomi letteralmente da capo a piedi.
Cassie.

-Cosa sta succendo?- chiesi guardando prima la biondina e poi il mio ragazzo.

-Niente, Cassie se ne stava andando- replicò freddamente Zayn.

-Oh no, io non sto andando da nessuna parte- rispose la ragazza dietro di lui. Sembrava divertita da quella situazione e non capivo perchè.

-Allora?- incrociai le braccia al petto osservando attentamente entrambi. Dovevano darmi una spiegazione.

-Giusto, tu non sai nulla. Bene, penso sia arrivato il momento di spiegarti tutto quanto- rispose Cassie ridendo. Non prometteva niente di buono.

-Cassie, vattene. Tu non hai nulla da dirle- la mano di Zayn si appoggiò sul braccio di Cassie, ma lei non si mosse di neanche mezzo centimetro.

-Ora la smettete tutti e due e mi spiegate cosa sta succedendo- il mio tono uscii più acido del previsto.

-Se proprio ci tieni lo farò io, dato che il tuo presunto ragazzo è un vero rammolito- a quelle parole Zayn allononò la mano dal braccio di Cassie e se la portò tra i capelli tirandoli leggermente. Mimò un "scusa" guardandomi, ma non capii il motivo.

-Beh?- me ne sarei pentita.

-Tu non lo sai, ma io ti conosco meglio di quanto credi. Tuo padre è stato con mia madre- cosa? No, non poteva essere vero. Non poteva essere seriamente sua madre e lei non poteva sapere tutto questo.

Era quindi questo ciò che Zayn mi stava nascondendo? Sapeva che era la madre di Cassie la donna con cui mio padre aveva tradito mia madre? Poteva dirmelo, ma forse voleva proteggermi..o così speravo.

-Peccato che ora i miei genitori stiano di nuovo insieme- replicai squadrando la ragazza di fronte a me, non si era ancora levata quello stupido sorriso dal volto.

Sentii Liam imprecare qualcosa, lui mi era sempre stato vicino e sapeva meglio di me che la notizia appena ricevuta avrebbe avuto delle pessime conseguenze.

-Cassie, vattene- Zayn ripetè ancora quelle parole, ma lei sembrava decisa a finire il suo discorso.

-Tesoro mio, non è finita. Il tuo tanto amato ragazzo, sapeva tutto. Si è avvicinato a te perchè sapeva tutto quanto, si sentiva in colpa nei tuoi confronti. Tu sei l'amichetta del suo migliore amico, sapeva che stavi male e voleva pulirsi la coscienza- in quel momento sentii letteralmente il cuore spezzarsi e gli occhi pizzicare. Ero pronta a piangere, ma non potevo in quel momento.

-Dice sul serio?- chiesi spostando lo sguardo su Zayn.

E se io stavo cercando di non piangere lui sembrava non curarsi della cosa, era sul punto di piangere. Buffo, ero io quella ad essere stata presa in giro.

-In quel periodo io stavo con lei, ma poi mi ha spiegato tutta la storia di sua madre..- si fermò qualche secondo passando ancora una mano tra i capelli -Amber, volevo solo starti accanto ed esserti amico. Tutto qui-

Era tutto vero.

-Ti avevo detto che sta con te solo per pena, ma tu non hai voluto crederci- ora sembrava soddisfatta.

-Non è vero, non sto con te per pena. Pensavo di esserti solo amico, non pensavo di finire così e io tengo davvero a te- dicendo quelle parole Zayn fece qualche passo verso di me, ma lo respinsi in modo davvero indelicato.

-Tu non devi neanche toccarmi- sputai fuori.

-Ancora non sai la parte migliore- c'era ancora dell'altro? -mentre usciva con te, prima di questo patetico fidanzamento, è stato con me e puoi benissimo immaginare- era forse il colpo finale?

-Io me ne vado- non volevo più saperne niente.

Volevo solo andarmene da lì, era come se una piccola parte del mio mondo fosse letteralmente crollata sopra di me. Purtroppo non arrivai in tempo alla porta. Delle mani, le sue mani, mi afferrarono i polsi girandomi. A quel punto non riuscii nemmeno più a trattenere le lacrime, era stato troppo.

-Possiamo risolvere, posso spiegarti tutti. Non andartene, non andare via da me- appoggiò la fronte sulla mia, ma serrai gli occhi. La sola idea di stargli accanto mi nauseava in quel momento.

-Ora come ora mi fai schifo, lasciami- non so con quale coraggio dissi tali parole, ma si allontanò subito da me.

-Tu mi ami e io amo te- disse quella frase con dolcezza, sembrava un bimbo disperato. Gli occhi lucidi e una smorfia in viso nel tentativo di non piangere.

-No io ti amavo. Non voglio più vederti- e se possibile iniziai a piangere ancora di più.

-Ti prego- mi stava supplicando?

-Tu non hai idea di quello che ho passato. Non sai cosa vuol dire, non sai niente di quello che ho passato. Ho avuto problemi a dare fiducia alle persone per anni-

Iniziai letteralmente a gridare e lui doveva solo stare in silenzio e lasciarmi sfogare. Non avrei accettato repliche, mi aveva ferito. Lui che era stato tanto dolce e premuroso, proprio lui, la persona da cui ero corsa il giorno del ritorno di mio padre. Lui che era stato il primo a prendermi in giro.

-Am..-

-No sta zitto- alzai ancora di più in quel momento -sono stata presa in giro troppe volte. Di te mi fidavo, ti ho permesso di entrare nella mia schifosissima vita e sei perfino riuscita a migliorarla. Buffo, vero?- mi fermai sospirando.

-Tu sei la miglior cosa che mi sia mai capitata, ti amo per davvero. Non pensavo di innamorarmi- eppure pronunciò quelle parole a sguardo basso.

-Si vede quanto mi ami- e ancora una volta il mio tono acido ebbe la meglio.

-Tu sei un casino ho fatto di tutto per aggiustarti- aggiustarmi? Come un giocattolo rotto? Forse era così che mi vedeva, come un giocattolo o peggio ancora come una bambola.

-Ti odio- e con quella frase scappai via.

Dei passi dietro di me e poi due braccia intorno al mio corpo. Non riuscii più a trattenermi e le lacrime uscirono miste a dei singhiozzi.

-Claire, andiamo via ti prego- lei e Liam erano le uniche persone di cui mi sarei sempre e solo fidata.

-Liam, viene dopo. Va bene? Ora vieni da te e cerchiamo di calmarti-

Era tutto rovinato, tutto a pezzi.
Ero rovinata, ancora una volta.

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