Capitolo 37

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Continuavo ad osservarmi in giro, era un posto del tutto nuovo ai miei occhi e non sapevo nemmeno dove stessimo andando.
Zayn era riuscito a farmi alzare dal divano e pochi minuti dopo eravamo in giro per le strade di Bradford. Lui sapeva perfettamente dove andare e io non potevo fare altro se non seguirlo in silenzio. Fare domande era inutile, lui non aveva intenzione di rispondermi.

-Siamo quasi arrivati, sei contenta?-

Annuii in risposta alla domanda che mi era appena stata posta. Zayn sembrava euforico e in certi casi mi ricordava davvero un bambino. Osservai ancora una volta il posto e non vidi niente se non qualche albero e degli edifici, non avevo idea di dove mi avesse portata.

-Mi spieghi solo in che posto siamo?- non riuscivo proprio a darmi una risposta.

-Siamo quasi vicino al parco, stiamo andando lì-

Non chiesi altro, dopo qualche metro varcammo l'ingresso del parco. Alberi e fiori ovunque, era un posto allegro. La primavera stava finalmente arrivando e io avevo sempre adorato posti del genere.
I miei piedi stavano però implorando pietà e alla prima panchina lasciai la mano del mio ragazzo per sedermi.

-Molli proprio ora che siamo quasi arrivati?- Zayn si piazzò di fronte a me ridendo.

-Ti prego, ho male ai piedi. Possiamo restare qui cinque minuti?-

-Devo portarti in braccio?- continuò a ridere osservandomi, non avevo seriamente intenzione di alzarmi.

-Sono pesante, non puoi-

Sembrò non ascoltarmi nemmeno si girò facendomi segno di attaccarmi a lui. A quel punto scoppiai a ridere, aveva sempre idee assurde.

-Ti porto in spalla, ora ti muovi?-

Salii in piedi sopra alla panchina e gli buttai le braccia al collo mentre le mie gambe finirono col cingergli il busto. Lo sentii ridere prima di mettere le mani sotto alle mie gambe per tenermi, dovevamo sembrare davvero buffi.

-Sei proprio il ragazzo migliore al mondo- mi allungai per stampargli un bacio sulla guancia.

-E tu sei una bambina, ma è divertente portarti così- lo sentii ridere e gli stampai ancora un bacio.

Le persone in giro a quell'ora erano davvero poche, ma ogni tanto qualcuno puntava lo sguardo su di noi e Zayn scoppiava puntualmente a ridere. Io, invece, nascondevo il viso nella sua spalla.
Non ho idea di quanto tempo passò ancora, ma ad un certo punto Zayn mi fece capire di dover scendere e mi ritrovai di nuovo con i piedi a terra.

-Ora guardati in giro e dimmi cosa vedi-

Osservai con attenzione lo spazio intorno a noi e riuscii a vedere solo alberi e muri dipinti. Li osservai meglio e notai dei murales su di essi, erano tutti di colori vivaci. Era una bella visuale, dovevo ammetterlo.

-Alberi e disegni, niente di più- replicai pochi minuti dopo.

-Va bene, ora ci sediamo e vediamo se indovini quale ho fatto io- cosa?

Lo vidi sedersi in una delle panchine vicino a me e mi sedetti al suo fianco continuando ad osservarmi in giro. Uno di quei disegni era seriamente opera di Zayn? E quando lo aveva realizzato?
I miei pensieri furono interrotti proprio dal ragazzo al mio fianco, la sua testa si appoggiò sopra alle mie gambe e lo vidi comodamente sdraiato e intento ad osservarmi in silenzio.

-Uno di quei disegni è davvero tuo?- chiesi passando una mano tra i suoi capelli.

-Davvero, dai indovina-

Mi concentrai qualche secondo osservandomi nuovamente in giro e dopo poco indicai un disegno dalle tonalità rosse. Ero sicurissima fosse quello e quando lo vidi annuire non riuscii a trattenere una risata contenta di aver indovinato.

-E quando lo hai fatto?- continuai ad accarezzare i suoi capelli mentre lo notai socchiudere gli occhi.

-Un paio di anni fa, eravamo qui in vacanza per l'estate. Una sera sono scappato e l'ho fatto. Ero nel mio periodo colorato, mi fissavo sempre con qualche colore e finivo con l'utilizzarlo fino allo sfinimento-

-Lo dici come se niente fosse- ridacchiai sfiorandogli la punta del naso.

-Potevo fare di peggio. Ci tenevo a fartelo vedere anche se è solo un miscuglio di colori- lo vidi afferrare una ciocca dei miei capelli arricciando la punta tra le dita.

-Mi piace quel miscuglio di colori e mi piace anche stare qui con te-

-Questa è la miglior idea che io abbia mai avuto, ammettilo-

Annuii in silenzio, aveva perfettamente ragione.
Passammo il resto della giornata per le strade della città, Zayn aveva passato davvero molto tempo in quel posto e io mi divertivo ad ascoltarlo parlare. Era rilassante ascoltare la sua voce e lui sembrava non stancarsi mai di parlare in certi momenti.

-Mi sta venendo fame-

Avevamo appena varcato la soglia di casa, erano circa le otto e sentivo gli occhi pesanti. Avrei dormito volentieri in quel preciso istante.

-Amber, abbiamo cenato non puoi avere di nuovo fame- sentii Zayn chiudere la porta d'ingresso mentre io ero rimasta ferma ad aspettarlo.

-E invece sì- incrociai le braccia al petto osservandolo girarsi verso di me.

-Va bene, possiamo guardare in film e preparare i popcorn. Contenta?-

-Contenta- replicai sorridendo, la sua espressione era piuttosto buffa.

Salii in camera e mi buttai sul letto della stanza sfilando le scarpe che lanciai da qualche parte nella stanza.
Zayn aveva detto che quella era la sua stanza o almeno lo era quando si trovava a Bradford e a me piaceva. Era semplice, ma aveva comunque qualcosa che ricordava lui e mi sembrava perfino di sentire il suo profumo vagare nell'aria.

-Cosa stai facendo?-

La porta si aprii e vidi Zayn entrare con una ciotola tra le mani, si mise al mio fianco e afferrò il telecomando della tv per poi accenderla. Mi passò la ciotola iniziando a cambiare canale di continuo e sbuffando di tanto in tanto.

-Ti stavo aspettando, comunque- risposi dopo svariati minuti.

-Stavi aspettando il cibo, non me- replicò con una smorfia.

-Entrambe le cose-

Lo osservai scuotere la testa divertito e afferrò la ciotola che era appena giunta tra le mie mani per poi appoggiarla sul comodino.

-Messo da parte per del cibo, ora sta lì e basta- trattenne a stento una risata. Sembravamo una coppia di bambini in certi casi.

-Preferisco quello a te, mi dispiace- mi allungai verso il comodino, ma sentii le sue braccia trattenermi e scoppiai a ridere.

-Mi tradisci? Guarda che ti lascio-

Le sue mani si appoggiarono sui miei fianchi e inizio a farmi il solletico riuscendo a farmi ridere ancora di più. Iniziai a divincolarmi in ogni modo possibile e quando sentii il suo peso su di me iniziai a strillare e ridere insieme.

-Lasciami, Zayn. Ti prego, basta così mi fai piangere- sentivo quasi le lacrime per il troppo ridere.

-Ti faccio piangere? Esagerata- rise anche lui prima di premere delicatamente le labbra sulle mie.

-Non farlo mai più o mi vendicherò-

-Amber, non mi fai paura. Hai un viso troppo dolce per essere presa sul serio- era ancora sopra di me e lo vidi appoggiarsi sui gomiti prima di baciarmi ancora.

La tv era ancora accesa e noi non stavamo minimamente prestando attenzione ad essa. In quella stanza eravamo solo noi due, per la prima volta dopo tempo.
Quando sentii le sue mani sotto alla maglia, impegnate a sfiorarmi la pelle con dolcezza, capii come sarebbe andata a finire.
Lo lasciai fare convinta che non mi sarei mai pentita di quella notte.

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