Draco pov's
Mentre camminavo scortato da Pansy continuavo a pensare al suo corpo schiacciato sul mio. I miei battiti erano arrivai a più di mille al secondo mentre scrutavo quelle iridi verdi smeraldo. -che ti prende Dray? Sicuro che non ti abbia fatto del male?- chiese Pansy con quell'odiosa vocetta stridula che si ritrovava. Mai quanto mi fa male stare vicino a te. -no. Mi ha salvato la vita.- dissi gelidamente. -Pansy, tesoro, posso parlare due secondi con mio figlio in privato?- chiese mio padre gentilmente. Lei sorrise come un oca e se ne andò. -cosa ti è saltato in mente?!- chiese irato. -perché ti trovavi con quella feccia di terza classe?- mi guardo con uno sguardo severo. -perché devo sempre essere infuriato con te! Perché non ti comporti come un normale uomo?- nella sua voce c'era disprezzo. -mi stai vincolando, e ora lasciami stare, non capisci niente, lui mi ha salvato la vita!- dissi stringendo i pugni. Velocemente mi girai e me ne andai, ero stufo, litigare con lui mi infastidiva a tal punto da volermi sotterrare vivo. Tornai nella mia cabina e mi cambiai velocemente, senza rivolgere alcuno sguardo a Pansy mi stesi sul letto, e mi addormentai col caldo pensiero di Harry che mi riempiva la mente. Il mattino seguente mi svegliai sul tardi, ero solo nella cabina. Mi sentivo sollevato, a colazione trovai nuovamente Blasie, mi chiese scrupolosamente ogni cosa su ciò che era successo ieri sera, ovviamente sostenni la storia dove io mi ero sporto troppo e lui mi aveva salvato. Per pranzo non mi presentai, mangiai da solo qualche ora dopo, non volevo avere contatti con loro. Il pomeriggio sembro invece eterno, tanto volevo che arrivasse la cena, più il tempo scorreva piano, come per dispetto. Ogni tanto per i corridoi speravo di trovare Harry, ma niente da fare, provai anche a guardare nel ponte di terza classe, c'erano la ragazza dai capelli arruffati e il rosso, ma di lui nessuna traccia, per mia sfortuna intravidi anche la ragazza con cui l'avevo visto ballare, non capivo bene il mio rancore nei suoi confronti, semplicemente a pelle la odiavo. Ammetto che aveva dei bei lineamenti, e il vestito verde che indossava risaltava i suoi capelli, ma non riuscivo a guardarla. Dopo straziami ore di attesa, tornai nella cabina per prepararmi alla serata, mi vestii con un semplice smoking nero e una cravatta verde. Mi guardai allo specchio per qualche minuto, mi sistemai i capelli e aspettai che Pansy fosse pronta e passammo a prendere mio padre. La ragazza coi capelli neri si unì all'uomo appena uscito dalla stanza iniziando a parlare del più e del meno, mentre io me ne stavo dietro immerso nei miei pensieri, quando arrivammo nella sala da pranzo, lui era li, perfettamente in tiro, con uno smoking nero e un papillon rosso fuoco. Tutto ordinato, tranne i capelli, erano ancora disordinati, ma io lo trovavo bello anche così. Mentre la mia presunta fidanzata e mio padre passarono davanti a lui ignorandolo, io scesi le scale osservandolo, quando i suoi occhi incrociarono i miei. Era come se mi stessero sorridendo. Quando finii la rampa di scale lui fece un piccolo inchino, feci lo stesso. -non mi aspettavo che fosse così posato Potter.- dissi sorridendo mentre iniziammo a camminare. - mi dia del tu, non le dispiacerà se faccio lo stesso, giusto Malfoy? Comunque neanche io, ma un tuo amico, mi ha dato dei consigli. Un mio amico? Sulla nave non avevo amici... A parte... -Blasie?- chiesi sospettoso. -si, il signor Zabini mi ha prestato uno dei suoi abiti.- sussurrò compiaciuto. Insieme arrivammo al tavolo, mi sedetti alla sua sinistra e vidi che senza problemi Blasie si sedette alla sua destra. Guardai Harry mentre confuso osservava tutte le posate che aveva davanti. -parti da fuori.- gli sussurrò Zabini. La cena iniziò senza indugiare oltre, si unì a noi anche la famiglia Nott (tecnicamente c'era solo un anziano signore, da quello che capii sua madre era morta parecchi anni prima) molto amica degli Zabini, e Blasie mi presentò Theodore il suo unico figlio, aveva un viso conigliesco e occhi sottili, non aveva uno sguardo sveglio. -️beh, signor Potter giusto?- chiese il Signor Nott inarcando un unico monocolo. -giustissimo signore.- disse Harry con un sorriso smagliante. -ci racconti come ha trovato tutta quella prontezza d'animo e fibra morale.- disse entusiasta. Dopo questa domanda seguii un lungo racconto inventato, ma nonostante sapessi la verità, e non mi interessasse quella versione dei fatti rimasi letteralmente incantato dalle sue parole e dalle sue labbra. -️beh, Draco dovrà ritenersi davvero fortunato ad aver trovato un simile Ragazzo lungo la strada, non trova Lucius?- chiese poi il Signor Zabini. Harry durante quella sera arrossì numerose volte, un po' per imbarazzo, un po' perché si trovava in difficoltà a relazionarsi con loro, anche se io trovavo semplicemente che fosse adorabile. Alla fine della cena ci chiesero di unirci agli altri uomini per andare a discutere d'affari nella cabina dei vini, io rifiutai, non avevo voglia di sforzarmi a capire cose che per me non avevano alcun senso, anche Potter scagionò l'invito dicendo che avrebbe preferito tornare alla propria cabina per riposare. Così il più cordialmente possibile si alzò dal tavolo salutando tutti, ognuno dei presenti tranne Pansy e mio Padre lo salutò calorosamente, augurandogli una buona nottata. Lo vidi incamminarsi per uscire tenendo lo sguardo fisso su di me, mi fece un piccolo cenno di seguirlo, senza esitare mi alzai e corsi da lui. -davvero...- ci mise qualche secondo per trovare le parole giuste. -accogliente.- disse poi con un piccolo sorriso. -certo Potter, chi vogliamo prendere in giro, avrei preferito scappare.- dissi con un gesto frivolo della mano. Salimmo le scale in silenzio. -Hai in mente qualcosa per sta sera?- chiese fischiettando. -veramente no. Tu?- -sarei davvero lieto di invitarti a vedere cosa vuol dire vero divertimento Mlafoy.- disse con un ghigno. -accetto volentieri la tua offerta.- risposi. Mi afferrò un polso e iniziò a correre, -sbrigati!- esclamò ridendo. Mi ci volle tutta la forza di volontà che avevo per evitare di inciampare nei miei stessi piedi. -dove stiamo andando?- domandai divertito mentre lo seguivo lungo i corridoi illuminati da fioche lampade. -aspetta e vedrai Mlafoy.- disse liquidando li la faccenda. La sua mano, dal mio polso arrivò a stringere la mia, persi un battito quando le sue dita si intrecciarono alle mie stringendosi. Lo vedevo correre davanti a me, occhiali che scivolavano sul naso e occhi vivaci di chi la sa incredibilmente lunga. Scendemmo alcune scale e ci ritrovammo davanti ad una porta, da essa proveniva una forte puzza di tabacco e alcol , un rumoroso fracasso di risa è una fisarmonica che suonava allegramente. Lui si posizionò davanti alla porta e la spalancò. -Malfoy nel paese delle meraviglie*.-
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Spero che questo capitolo vi piaccia, l'ultima frase con l'asterisco è la citazione di uno dei miei film preferiti, molti usano quel film per filmati Drarry, spero capiate, intanto vi auguro buona lettura, scusate gli errori, accendete la stellina e lasciate un commento.
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Titanic-Drarry
FanfictionSe Harry fosse un orfano che con una mano fortunata di poker riesce a ottenere due biglietti per il Titanic, la nave dei sogni? Se invece Draco fosse figlio di un'uomo ricco in rovina costretto a sposarsi con una donna che non ama? Se i due si incon...