Capitolo 18. Meglio frocio che figlio tuo

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Draco pov's
Harry era appena stato portato via, potevo ancora udire le sue urla, ma le mie orecchie erano ovattate, non riuscivo a concepire più nulla.
-oh Dray!- disse Pansy singhiozzando e avvinghiandosi a me. Le sue braccia mi stringevano forte mentre i suoi singhiozzi scemavano lentamente. -come hai potuto?- chiese poi guardandomi negli occhi, la fissai senza emettere un fiato, non realizzavo che Harry mi era appena stato portato via, e che lui stesso era stata solo un enorme bugia. Non poteva essere ma era così, aveva fatto tutto per mettere le mani sulla collana.

Mio padre uscì dalla stanza guardando la scena con un sorriso sornione. Almeno ora avrei rispettato il suo volere e avrei sposato Pansy. Avevo il cuore in mille pezzi, ma dovevo farmi forza o saremmo rimasti bloccati su quella nave pericolante.
-dobbiamo andare sul ponte.- dissi con un filo di voce ma deciso.
-cosa?- chiese lei ricomponendo si e passandosi un fazzolettino sotto gli occhi per rimuovere il trucco colato per via del pianto. -la nave, non reggerà a lungo, il danno è grave Pansy, dobbiamo andarcene.- dissi, mio malgrado le afferrai una mano e la trascinai fuori dalla cabina. -ma Draco! La mia roba non posso lasciarla qui!- sibilò seccata, stava tornando la solita irritante ragazza che detestavo. -non c'è tempo riesci a capirlo?- chiesi guardandola per qualche istante, poi tornai a guardare avanti per trascinarla via. Il mio petto si alzava e abbassava frenetico nella foga di quella folle corsa, quanto avrei voluto che a stringere la mia mano ci fosse quella di Harry, quanto avrei voluto che girandomi ci fossero due occhi verdi da cerbiatto dietro un paio di ridicoli occhiali rotondi, invece c'era lei, e così doveva essere.

Arrivammo al ponte dove molti passeggeri sfollati osservavano sottufficiali e Mariani che sistemavano le scialuppe, sembravano tutti molto tesi nonostante il vano sforzo di non darlo a vedere. Quando la prima scialuppa fu pronta un ragazzo sulla ventina iniziò a urlare: - mandate avanti donne e bambini, ora, con calma. Donne e bambini, non spingete.- dopo quelle parole sembrò che la maggior parte della gente che prima attendeva curiosa avesse percepito il pericolo e si scagliarono in massa per salire sulla scialuppa. -fate piano!- urlò il ragazzo. Fece salire come promesso prima donne e bambini, guardandosi intorno per trovare altri piccoli sfollati. -devi salire, su vai.- dissi spingendola avanti per farla passare. In quel momento mio padre arrivò, entrambi ci voltammo a guardarlo. -dove sei stato?- chiesi assottigliando gli occhi e stringendo le labbra. -stavo augurando al tuo amichetto una splendida serata, avete già prenotato i posti per noi?- chiese con un sorriso compiaciuto, doveva smetterla di sorridere... Sorridere... Era stato lui! Lui aveva messo la collana nella tasca di Harry, lui aveva messo in scena tutto, lui aveva fatto in modo che Harry venisse arrestato e quindi... Che morisse.
-Tu!- sbottai lasciando Pansy. Lei sobbalzò e mio padre inarcò le sopracciglia confuso. -io?- chiese. -si tu! Lurido, infame, meschino è colpa tua!- dissi iniziando a correre, dovevo trovare Harry, scusarmi, salvarlo, non era colpa sua.

Delle mani possenti mi afferrarono e mi fecero voltare. -tu non andrai a fare il froccetto con quel ragazzo mi hai capito, non disonorerai la nostra famiglia stupido ragazzo.- ringhiò rabbioso, quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Con tutta la forza che avevo in corpo gli tirai un pungo dritto sul naso sperando di romperglielo, e poi un altro sulla mascella e una altro ancora e ancora finché non lo vidi cadere a terra sputando sangue dalla bocca. 

-meglio frocio che figlio tuo!-

Urlai, e ripresi a correre. Mi sentivo libero, libero come non mai. Mi ero appena tolto un grosso peso dallo  stomaco e una delle mie preoccupazioni più grandi era appena svanita. Ora dovevo trovare Harry, iniziai a scendere le scale per tornare nella nave, all'interno ora i passeggeri erano agitati, la notizia del guasto era riuscita in poco tempo a diffondere il panico.  Dove tenevano rinchiuso Harry? Mi guardai intorno, il signor Zabini era in piedi ad osservare la scena, stranamente tranquillo. -signor Zabini!- urlai alzando la mano per farmi notare. -signor Zabini!- chiamai di nuovo, l'uomo si voltò e io mi avvicinai velocemente. -signor Zabini, il capitano dove porta qualcuno dopo che lo ha arrestato?- chiesi frettolosamente, lui mi guardò dapprima spaesato poi incuriosito. -come mai mi poni questo folle quesito proprio ora ragazzo? Non vorrai andare fin laggiù è rischioso.- rispose con calma. -io andrò laggiù, con il suo aiuto o senza  troverò quella maledetta stanza, solo che senza ci metterò molto più tempo quindi la prego mi aiuti!- supplicai disperato.
-va bene ma faccia attenzione, deve proseguire lungo tutto questo corridoio prendere l'ascensore che la porterà al ponte E, da lì gira a destra e continua per un paio di corridoi, infine gira a sinistra è un ultima volta a destra, li dovrebbe esserci ciò che cercate.- spiegò, assimilai il più velocemente possibile quelle informazioni e ringraziai veloce iniziando a correre verso l'ascensore. Sentii in lontananza il vecchio signore urlare qualcosa ma non ci badai. Gli ascensori erano affollati e un ometto minuto bloccava il passaggio urlando per farsi sentire. -mi è stato ordinato di non far passare nessuno, non potete scendere signori, state calmi!- mi intrufolai fra la folla e come se nulla fosse lo squadrai assottigliando gli occhi. -mi porti al ponte E.- ordinai. -Ma è sordo? Non posso far muovere l'ascensore, mi ha capito?- sbottò. -Fanculo al diavolo le buone maniere.- spinsi con forza il ragazzo dentro la cabina e chiusi le serrande. -portami giù, ora!- ordinai minaccioso. Quello non poté fare altro che ubbidire, fece scattare la maniglia e l'ascensore iniziò a scendere. Quando l'ascensore iniziò a rallentare a metà dell'uscita sul ponte, dell'acqua gelida si infiltrò in esso facendo rabbrividire entrambi. -no signore io torno su!- esclamò cercando di tirare la leva di comando. -non ti azzardare stupido servo!- i tipici modi da Malfoy stavano riaffiorando nella pressione di quella situazione. Il ragazzo non mi diede retta e tirò la leva. L'ascensore che si era quasi del tutto fermato iniziò a risalire lasciando uscire l'acqua che si era infiltrata. -No!- sbottai, non avendo altre opzioni mi abbassai velocemente e mi trovai una via di fuga scivolando fuori. -signore!- urlò l'uomo, anche se non sembrava intenzionato a tornare indietro per salvarmi, poco importava. Ero caduto sul ponte in cui l'acqua arrivava già a metà polpaccio. Era gelida e i miei vestiti impregnati da quell'acqua erano inutili. Iniziai a correre impacciatamente cerando di non cadere e ricordare allo stesso tempo le informazioni del signor Zabini. -Harry!- iniziai a urlare -Harry!- urlai ancora più forte, speravo solo che non gli fosse successo niente.

Salvee, scusatemi davvero per il ritardo, okay beh, è passato quasi un anno dall'ultimo aggiornamento, scusatemi, ora vi prometto che finirò questa fanfiction, per ora godetevi la lettura.

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