Capitolo 10. Un lugubre taglio invisibile.

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Harry pov's
Dopo qualche istante di silenzio senti un grande botto provenire da dentro, poi qualcosa di simile al vetro che si infrangeva sul pavimento. -Vaffanculo!- imprecò Mlafoy a denti stretti.

Non sapevo se avrei dovuto bussare e farmi vivo, avrei potuto essere d'impiccio, magari voleva stare solo e non voleva vedermi...

Rimasi lì qualche minuto in attesa, solo quando riuscii a racimolare un po di coraggio bussai. Non ottenni nessuna risposta così abbassai la maniglia ed entrai. Non c'era nessuna apparentemente la stanza era vuota, un piccolo comodino in mogano era per terra e li vicino un vaso in cristallo era a pezzi sul tappeto con alcune rose bianche qua e là.
Quella cabina era qualcosa che non avrei potuto immaginare neanche nei miei sogni più frivoli, il lusso li era d'obbligo, tende in seta verde con ricami argentati e il letto a baldacchino con ricami d'orati.

-Potter!?- esclamò una voce alle mie spalle.

Mi girai di scatto, Mlafoy era in piedi dietro di me, la pelle ancora umida per la doccia appena fatta, i capelli gli ricadevano bagnati sulla fronte e teneva un asciugamano bianco legato attorno alla vita, aveva la pelle così candida che le piccole gocce d'acqua rimaste sul suo petto brillavano mentre colavano lentamente sugli addominali ben visibili. Rimasi senza fiato.

-Potter!- chiamò nuovamente lui schioccando le dita per attirare la mia attenzione.

-si?- deglutii io continuando a guardarlo, non riuscivo a smettere. Lui fece un piccolo ghigno.
-a quanto pare non ti dispiace ciò che vedi...- disse lui sorione. Io spalancai gli occhi imbarazzato.

-Ehm... Ecco io...- balbettai, lui continuò a sorridere  e mi fece cenno di sedermi.
-come mai sei qui?- chiese poi afferrando un altro asciugamano e strofinandosi i cappelli biondissimi per asciugarsi.
-a cosa devo questa tua visita?- chiese gentilmente. -beh, io volevo...- non riuscivo a spiaccicare parola con un Draco Malfoy mezzo nudo davanti a me.
-non sei di molte parole eh Potter?-  mi schernì. Le mie guance presero fuoco.
Lui rise, poi tornò serio di colpo.
-Potter ascolta, la mia vita non è un gioco adolescenziale da vivere, ho degli obblighi verso mio padre e verso Pansy, tu non dovresti essere qui, e io non devo più vederti. Devi andare via.- disse serio. Rimasi spiazzato a quelle parole. -perché dovrei?- chiesi. -non sei la compagni che mio padre si aspetta che io abbia.- spiegò lui con un piccola smorfia che gli increspava le labbra. -non dovresti dipendere da ciò che ti dice tuo padre.- affermai seriamente.  -invece dipendo da ciò che dice lui!- sbottò rizzandosi. I suoi occhi grigi mi fulminarono. -perché?!- chiesi alzandomi in piedi bruscamente. -perchè ho dei compiti da svolgere come ti ho già detto, non ho bisogno anche di discutere con te Potter!- sibilò.

-ma cosa importa a tuo padre se siamo amici?- chiesi sbuffando.
-amici?- chiese avvicinandosi. -amici...- ripetei tremate, era talmente vicino che sentivo il suo respiro sul collo, mentre con le labbra mi sfiorava l'orecchio prese delicatamente una mia mano e se la appoggiò sul petto, un brivido mi percosse partendo dalla spina dorsale.
Lasciò che la mia mano lo esplorasse tranquillamente , passando le dita sui capezzoli turgidi sentii il suo fiato mozzarsi. Ero impietrito da quella scena.
-sai bene che non possiamo essere amici.- sussurrò sfiorandomi il lobo con la lingua.

Avevo il fiato pesante e i brividi. Poi si allontanò lentamente e la mia mano lascio la sua pelle calda.
-devi andare via.- ripeté tenendo i suoi occhi penetranti fissi sui miei. Non mi mossi dalla posizione in cui ero, volevo sentirò di nuovo vicino, volevo passare le labbra sul suo collo e sentirne il profumo, volevo lasciargli il segno, volevo toccarlo, sentirlo mio.
-non voglio andare via. E neanche tu vuoi che me ne vada.- dissi calmo. Lui non distolse lo sguardo ma rimase in silenzio. -visto...- lo rimbeccai soddisfatto.
-devi andartene- disse lui freddamente.
-non me ne andrò.- dissi io.
-ho detto che devi andartene.- ripeté alterandosi, -se entrasse mio padre sarei un uomo morto.- concluse. -non me ne andrò finché non mi caccerai.- dissi.
-devi andare via.- mi incalzò.
-no.- risposi ancora.
-basta! Devi andare via!- ringhiò.
Risi.

-Ho detto che devi andare via! VATTENE! Non ti voglio qui! Potresti rovinarmi la vita, e so che lo faresti, non ti voglio mai più vedere in giro- urlò.
Smisi immediatamente di ridere. Quelle prole mi lacerarono il petto, crearono un taglio netto invisibile che mi fece mancare il respiro. Senza dire una parola mi diressi alla porta, non lo guardai mentre uscivo alla stanza.

Non capivo lo strano pizzicore fastidioso che mi davano gli occhi, era una sensazione strana che non provavo da tanto tempo. Sentivo delle lacrime calde scivolarmi silenziose sulle guance iniziai a correre cercando di fermare quel pianto inutile.

Non avrei mollato tutto li, cercavo di convincermi che lui non pensasse davvero quelle cose mentre con passo veloce raggiungevo la mia cabina.
Seamus era tranquillamente stesso sul letto a leggere un libro. Saltai sul mio e premetti la faccia sul cuscino.
-Harry?- chiamò lui. -lasciami stare Seamus.- sbottai.
-cos'è successo?- chiese lui preoccupato. -niente lasciami stare!- sibilai. -Harry hai bisogno di qualcuno che ti aiuti, se vuoi chiamo Ron.- disse con calma.
-Ron non capirebbe...- dissi io alzando leggermente gli occhi per guardarlo, lui sorrideva cercando di calmarmi.
-ne vuoi parlare?- domandò poi. Io mi misi a sedere e annuii. Iniziai a raccontargli che forse aveva ragione su quello che aveva detto la sera prima riguardo a Draco. Poi raccontai di ciò che era appena successo.

-è solo spaventato.- disse continuando a sorridermi. -come fai a dirlo?- chiesi perplesso.
-beh ecco, so che si è spaventati quando tutti ti sono contro, e fai scelte che apparentemente vanno contro ogni senso della morale consentito.- spiegò. Non capivo se tutti quei paroloni servissero a confermare una mia ipotesi... Semaus era gay?

CURIOSITÀ
J.K. Rowling ha recentemente affermato in un intervista che adora la coppia Seamus-Dean e che se avesse avuto più spazio e tempo l'avrebbe aggiunta volentieri.

Quindi si fangirl se fanboys, Seamus Finnegan è dichiaratamente e apertamente Gay.
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto lasciate tanti commenti e accendete la stellina, scusate gli errori, baci

Titanic-DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora