Capitolo 11. Primo pensiero, miglior pensiero.

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Harry pov's
Dopo l'allegra chiacchierata con Seamus ci dirigemmo a cena, non avevo fame, sentivo solo lo stomaco chiuso e un forte senso di nausea probabilmente dovuto al ondeggiare della nave. -dove sei stato?- chiese Hermione mentre mi sedevo vicino a Ron.
-a fare un giro...- spiegai evasivo.
Lei mi guardò perplessa per qualche istante ma poi alzò le spalle.
-Hei ragazzi...- disse Ginny sedendosi vicino a noi.
-Ciao Ginny.- dicemmo in coro tutti e tre. -come state?- chiese servendosi dell'arrosto.
-bene, oggi ho conosciuto una ragazza, non l'avevo mai vista in terza classe... Luna... L'avete mai sentita?- chiesi di strettamente. Ginny quasi scoppiò a ridere ma si trattenne anche a Hermione scappò un sorriso. -perché? Che cos'ha?- chiesi confuso.  Ginny si fece in là e si guardò alle spalle cercando qualcuno.
-eccola.- disse indicando la ragazza dai capelli biondi che avevo incontrato poco prima, -lei è Lunatica Lovegood, è davvero strana.- sussurrò tornado a guardarmi. Effettivamente Luna non era una di quelle persone che si possono definire ordinarie, al posto degli orecchini portava due tappi di sughero e la sua gonna era di un vivace color non ti scordar di me.
-comunque non che sia malata o altro, solo... Si è strana.- concluse bevendo un sorso dal suo calice. Io rimasi a giocherellare col il cibo che Hermione mi aveva costretto a mettere nel piatto per il resto della serata.
Quella sera uscii con Ron e Hermione sul terzo ponte est.
-Ma Harry, hai più sentito Malfoy?- chiese Hermione guardando distrattamente le stelle, -non l'hai più nominato...- disse con calma.
-beh, ecco, non penso che ci sia granché fra di noi, sono stato invitato a quella cena per avergli salvato la vita come vi ho già spiegato, sono andato per cortesia...- spiegai espirando una nuvola di fumo.
-cortesia?- chiese Ron beffardo, -non perdiamoci in giro, lui non ti staccava gli occhi di dosso e neanche tu da lui.- sghignazzò. Gli diedi un piccolo pungo sulla spalla e lanciai la cicca nel oceano.
-non lo so...- sussurrai piano e confuso.

-non nego di non provare niente.- sospirai, Hermione sorrise compiaciuta.

-bene, allora domani lo inviterai a fare un giro...- disse eccitata. -non posso...- sbuffai.
-oggi abbiamo avuto una 'discussione'- spiegai. -allora oggi vi siete visti...- constatò il rosso, io annuii. -beh, troveremo un modo per risolvere la situazione, io vado a letto, buona notte ragazzi.- disse dolcemente Hermione e se ne andò.

Il mattino seguente ci svegliammo tutti di buon ora e ci servimmo una colazione abbondante.
-Hai pensato a come fare?- chiese Hermione ancora assonnata e con i capelli, se possibile, poi arruffati de solito.
-non esattamente, ma qualcosa mi inventerò.- dissi spalmando il burro su un toast.
Dovevo trova re il modo per parlargli, anche se lui non voleva, così verso le dieci, ero comodamente appoggiato al parapetto del ponte nord attendendo la sua comparsa, non era un piano geniale... Okay faceva proprio schifo come piano dato che tecnicamente suo padre e la ragazza oca non avrebbero dovuto vedermi ma erano piccoli particolari trascurabili. Li vidi arrivare in lontananza, Lucius Malfoy indossava un elegante completo nero, e chiacchierava col padre del ragazzo che mi aveva prestato i vestiti per la cena, il signor Zabini, Pansy, teneva i capelli raccolti in una cipolla incastonata con piccole perle bianche e teneva sotto braccio, un Draco apparentemente scocciato.
Ora c'era solo un problema...
Come faccio a parlargli?
Pensai preoccupato, si avvicinavano velocemente e io non avevo uno straccio di idea.  Fortunatamente tutto si realizzò da se, mentre mi passavano accanto, i miei occhi nascosti sotto un grosso cilindro nero incontrarono quelli argento del 'principino viziato'.
-Pansy, tesoro, scusami un secondo, penso di aver lasciato una cosa sul ponte.- disse con finta dolcezza, e tornò indietro mentre lei si guardava attorno meravigliata.

-Harry Potter...- sussurrò lui vicino al mio orecchio.
-Draco Mlafoy...- lo salutai io sorridendo appena.

-dobbiamo parlare, vieni con me.- dissi spostandomi dal parapetto e iniziai a passeggiare con lui sul ponte.
-cosa vi porta qui?- chiese Malfoy distaccato.
-scusami?- Risi io beffardo.
Lui rimase impassibile.
-non osare trattarmi come se fossi un perfetto sconosciuto che hai appena incontrato Draco!- scattai io.
-perché sei qui?- chiese lui alzando gli occhi mentre le sue narici tremavano.
-non puoi scappare via da me così Malfoy.- dissi semplicemente.
-non posso neanche stare qui con te.- mi rimbeccò lui, in quel momento lo spinsi in una stanza apparentemente vuota, fortunatamente era una specie di piccolo ripostiglio ed era deserto.
-lasciami andare!- sbraitò quanto mi richiusi a chiave la porta alle spalle.
-no, non ti lascerò scappare di nuovo, e io non me ne andrò.- dissi deciso tenendolo per un polso. Lui sembrava irritato e nervoso, ma trasse un profondo respiro e mi guardò, -Harry, non... Non...- -non parlare...- dissi dolcemente io interrompendolo. Poi sempre con dolcezza lo spinsi contro la parete, smisi di tenergli il polso e passi la mano lungo la sua schiena poi iniziai a giocherellare distrattamente con i suoi capelli:

-vuoi vivere davvero?-
Chiesi con un sussurro il mio naso sfiorò il suo e il respiro caldo e irregolare del ragazzo difronte a me iniziò ad accarezzarmi la pelle del collo, lui annuì con un impercettibile movimento del capo.
-allora ricorda;
Primo pensiero, miglior pensiero*-

Dopo quelle parole, lasciai che le mie labbra si unissero alle sue per la prima volta, sentii qualcosa nel mio petto esplodere mentre assaporavo le sue labbra perfette e morbide, morsi il suo labbro inferiore con delicatezza, sentii il suo respiro tremulo mentre la mia lingua si insinuava fra le sue labbra e si univa alla sua, lui ricambio subito con un contatto che mi fece scogliere mentre mi accarezzava lungo la spina dorsale. Succhiò il mio labbro inferiore e il bacio continuò arricchendosi di nuove emozioni.

Mi allontanai di qualche centimetro riprendendo fiato e lo guardai.
-Devo imparare a vivere come te.- disse sorridendo sinceramente, sorrisi anch'io e i nostri occhi rimasero fissi, l'uno sull'altro.

Undicesimo capitolo meraviglie, spero vi sia piaciuto, scusate gli errori, lasciate commenti e ditemi cosa ne pensate, accendete la stellina e buona lettura, vi adoro

Titanic-DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora