4. Troppo presto.

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End of time.
Troppo presto.


Sono passate due settimane dalla festa ed io ho ancora quel test in borsa, intatto.
Non ho il coraggio di prenderlo, ho una paura tremenda.
Ultimamente ho preso a mangiare tantissimo, la nausea c'è ancora, ma la fame è troppa. Dentro di me so che questi sono sintomi parecchio evidenti, ma non voglio ancora accettare la possibilità che io sia incinta.
Ho la giornata libera a lavoro e, anche se di solito sarei andata con Zayn a sentire cantare i ragazzi, ho preferito prendermi la mattinata per me ed ora sono al supermercato a rifornire la dispensa.
Ammetto che nel carrello ci sono più schifezze che cibo, ma non ho resistito a tutti quegli zuccheri sullo scaffale.
Quando vedo l'ultimo pacchetto di Haribo alla frutta mi affretto a prenderle, prima di sentire una vocina lamentarsi.
"No, papà, sono finite!" esclama. Abbasso lo sguardo e vedo una bimba di circa quattro anni, bionda con i boccoli e gli occhi verdi. E' la bambina più bella che abbia mai visto, davvero. Ha un cerchietto rosa in testa che si abbina al vestitino.
Un uomo si abbassa alla sua altezza e le sorride.
"Dai amore, non fa niente, ci sono gli orsetti, guarda"
"Ma alla mamma piacevano quelle.." mormora lei, abbassando lo sguardo. L'uomo si irrigidisce, prima di sospirare. Io guardo il broncio che la bambina ha messo su, poi il pacco di caramelle che ho in mano, infine mi inginocchio anche io sul pavimento.
"Ehi, volevi questo?" chiedo agitando il pacchetto. Lei lo guarda e i suoi occhi si illuminano.
"Sì! Papà eccole!"
"Tesoro, la signorina voleva comprar.."
"Non si preoccupi, non era necessario" lo interrompo, sorridendogli.
"Non c'è bisogno che rinunci a.." Lo blocco di nuovo.
"Davvero, ho già preso fin troppe schifezze, posso benissimo farne a meno." La bambina prende le caramelle dalle mie mani, poi all'improvviso mi abbraccia.
"Grazie, queste sono le preferite della mia mamma" sussurra.
"Sarà felice allora quando gliele porterai" sorrido.
"Sì, ma lei non potrà mangiarle, però"
"Perché?" chiedo.
"Lei non è qui.. è andata in cielo" dice, abbassando di nuovo lo sguardo in quell'espressione triste.
"Oh mio Dio, mi dispiace, davvero, io non.. non lo sapevo" mi alzo di scatto, guardando il padre che scuote la testa e mi sorride.
"Non fa niente, non si preoccupi. Noi dobbiamo andare, grazie mille per quelle, è stata molto gentile" dice, indicando le Haribo.
"Si figuri, mi scusi ancora" ripeto, prima che loro si allontanino. Saluto la bambina con la mano poi li guardo prendere il latte insieme. Sento gli occhi inumidirsi e in qualche secondo due lacrime mi rigano le guance.
Me le asciugo in fretta, mentre lo sguardo mi cade istintivamente sulla pancia. La sfioro con una mano e so che non mi serve fare il test. C'è sicuramente qualcuno qui dentro.
Vado diretta alla cassa, voglio solo tornare a casa ora.
Faccio uno sforzo per portare tutte le buste in macchina senza dover fare due viaggi, poi guido con la radio ad un volume altissimo.
Chissà che la musica non possa oscurare i pensieri..
Quando arrivo, la prima cosa che faccio dopo aver posato la spesa sul tavolo della cucina è andare in bagno.
Non sono pronta, ma farò quel test, tanto so già quale sarà il risultato. Tengo gli occhi chiusi per cinque minuti e quando li riapro scopro di essere incinta da circa un mese.
Mi porto una mano alla bocca, mentre il test cade a terra. Fisso un punto nel vuoto.
Oh mio Dio.
Il mio cellulare squilla in camera da letto, ma è solo un rumore lontano, per cui non ci faccio caso. In questo momento comunque non potrei parlare con nessuno.
Scendo in salotto e mi siedo sul divano. Il mio sguardo è fisso sullo schermo nero della televisione che mostra il mio riflesso.
Sento le guance bagnarsi ma lascio che le lacrime scendano ora che non c'è nessuno, perché quando tornerà Zayn non potrò più piangere.
Non posso essere davvero incinta.
No.
E' troppo presto, non sono pronta, non so nemmeno come si tiene in braccio un bambino, figuriamoci se potrei mai essere una brava madre..
E comunque non si tratta solo di me. Anche Zayn non è pronto. Dio, solo l'altro giorno mi aveva detto che era presto perché ci sposassimo, non vorrebbe mai affrontare una cosa del genere.
Anche se Zayn padre ce lo vedo.. Sarebbe dolcissimo.
Ma no, non devo pensarci. Oddio, sono incinta.
Come faccio? Sono praticamente disperata, ho bisogno di parlare con qualcuno.
Vorrei davvero chiamare i miei, ma se lo sapessero gli verrebbe un infarto. Come minimo, devo dirglielo di persona, quindi devo aspettare.
Salgo al piano di sopra, entro in camera e prendo il telefono.
Ho una chiamata persa da Zayn, ma la ignoro e cerco direttamente il numero di Lisa.
"Pronto?" risponde la sua voce dopo qualche squillo.
"Quanto ci metti a liberarti ed arrivare allo starbuck a Trafalgar?" dico direttamente, mentre sto già prendendo la borsa e il giubbino.
"Eve?" sento chiedere dopo pochi secondi.
"Sì"
"Cinque minuti" mi risponde.
"Ci vediamo lì" dico, prima di attaccare. Torno in bagno per prendere il test e farlo sparire in un cestino per strada.
In pochi minuti sono già seduta dentro la caffetteria e batto il piede a terra, nervosa.
Poggio i gomiti sul tavolino davanti a me e mi porto le mani nei capelli.
In questo momento mi accorgo che dopo aver chiuso la chiamata con la mia amica, ho lasciato il telefono sul comodino, in camera.
"Wow, mi sembri sconvolta. Cos'è successo?" alzo la testa, quando sento la voce di Lisa.
Lei mi si siede di fronte e mi guarda in attesa. Mi mordo il labbro inferiore.
"Sono incinta" dico tutto d'un fiato. Sembra che il peso che si era formato in petto si sia alleggerito. Lisa rimane ferma, prima di ridere.
"Sì, certo. Dai dimmi!" Pensa che stia scherzando?
"Sono seria.."
"Eveleen, davvero, cosa c'è?"
"Te lo giuro, ho fatto il test stamattina, non sto scherzando" Lei continua a guardarmi, poi quando capisce che sono seria si copre la bocca con la mano velocemente.
"Oh mio Dio" commenta.
"Zayn lo sa?" E' la prima cosa che mi chiede. Io scuoto la testa.
"No che non lo sa, come potrei dirglielo?" Lei mi osserva sconvolta.
"Okay, manteniamo la calma, va tutto bene" Respira profondamente e mi sembra più agitata di me, se possibile.
"Zayn deve saperlo, Eve" Io muovo la testa a destra e a sinistra ripetutamente.
"Non posso" dico.
"E' troppo presto, Lisa, non siamo pronti, io neanche lo volevo!" esclamo e non riesco a pentirmi neanche sotto il suo sguardo severo.
"Stiamo parlando di vostro figlio" scandisce ogni parola "Zayn ha tante responsabilità quante ne hai tu, deve saperlo" dice a bassa voce, apparentemente più calma di prima.
"E come faccio a dirglielo, se pure volessi? Mi odierà, è decisamente troppo presto per un bambino!"
"Lo so, ma ormai è fatta! E' lì dentro e dovrai accettarlo" dice indicandomi la pancia. Io abbasso lo sguardo.
"Non starai mica pensando di abortire?" chiede diretta e mi sembra più scioccata di quando le ho detto che sono incinta.
"Certo che no! Per quanto non voglia, non farei mai una cosa del genere.."
"Ma?" Mi conosce abbastanza da sapere che c'è altro.
"Ma non ci riesco, è più forte di me! Ho troppa paura di quello che potrebbe succedere ed in realtà, non voglio che mio figlio cresca con una madre come.. me"
"Oh Eve! Se è solo questo che ti preoccupa ti stai ponendo un problema inutile, sarai fantastica e.."
"Non è solo questo" la interrompo "è troppo presto Lisa" ripeto.
Lei mi stringe la mano.
"Non so che dire tesoro, conta su di me per qualunque cosa e tranquilla, vedrai che andrà tutto bene" Io chiudo gli occhi, provando a calmarmi. Non sono per niente tranquilla e non sto bene, ma faccio uno sforzo e sorrido.
Lisa batte le mani.
"La vuoi sapere una cosa?" chiede poi.
"Cosa?"
"Io e Liam ci stiamo frequentando. Davvero, cioè nel senso che usciamo insieme e ci baciamo e tutto.." dice provando a distrarmi ed il suo essere impacciata riesce a strapparmi un sorriso divertito.
"Oddio, da quanto?"
"Qualche giorno più o meno.. Sono così contenta, con lui mi viene tutto naturale ed è così.." finisce la frase con un'esclamazione entusiasta ed io sono felice per lei. Glielo faccio sapere, lei sorride.
"Sarai la prima a sapere quando- e se- succederà qualcosa di più" dice e la vedo arrossire.
"Sono onorata" rido.
"Devo tornare a lavoro.." mi avvisa dispiaciuta dopo qualche minuto.
"Sì, certo. Scusa se ti ho fatta venire qui di corsa, io.. avevo bisogno di parlare con qualcuno e mi sento davvero molto meglio ora.. Grazie"
"Di qualunque, e sottolineo, di qualunque cosa tu abbia bisogno non esitare a chiamarmi, Eve" dice.
"Secondo me, comunque, dovresti parlarne con Zayn" aggiunge.
"Non posso" ribadisco, convinta delle mie parole. Non posso dirglielo, io non voglio perderlo.
"Pensaci, ok? Ci sentiamo tesoro, riposati" dice, prima di uscire dal locale.
Io rimango ancora un po', poi cammino lentamente verso casa, non ho nessuna fretta.
Quando arrivo, Zayn è seduto sul divano con il cellulare in mano.
Guardo l'orologio appeso alla parete e mi accorgo che sono stata fuori più di quanto credessi.
"Ehi" lo chiamo. Lui alza lo sguardo su di me, poi lascia il telefono sul divano e mi raggiunge.
"Scusami, sono uscita con Lisa e mi sono dimenticata il cellulare.." Poggio la borsa a terra e dopo aver ricevuto un bacio mi avvio in cucina.
"Sì, l'avevo capito.. Non preoccuparti. Ti serve aiuto?" chiede. Mi accorgo che ha messo la spesa a posto e sorrido, prendendo una padella dal mobile.
"Se vuoi.." mi sciacquo in fretta le mani nel lavandino.
"Tutto bene?" domanda, prendendo la tovaglia per apparecchiare.
"Sì, a te? Com'è andata con i ragazzi?"
"Sono sempre più nervosi ed anche io sono un po' agitato.. Il giorno del concerto è così vicino e la tensione si sente parecchio.." Gli mostro un sorriso.
"Te l'ho detto, non c'è bisogno che vi preoccupiate tanto, loro sono bravissimi" Zayn alza le spalle.
"Sono agitato comunque.. E' importante per tutti" Io mi avvicino e gli lascio un bacio sulla guancia.
"Andrà benissimo" cerco di confortarlo tornando ai fornelli. Lui sorride e mi abbraccia da dietro.
Ingoio il groppo che mi si è formato alla gola quando le sue mani si intrecciano sulla mia pancia.
Mi dà un bacio sul collo e "ti amo" mi dice.
"Anche io, Zayn. Anche io"
"Allora, che mi cucini?" chiede sorridendo.
Io ricambio e no, in questo momento so che non posso dirgli del bambino.
Mio Dio, in che casino mi sono cacciata..

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