End of time.
Cambia tutto se lo vuoi.
Sono giorni che non vedo Zayn.
Dopo l'altra sera, mi ha detto che sarebbe andato a cercare un hotel, ma gli ho detto che me ne sarei andata io.
Restare in quella casa sarebbe stato comodo, ma non ce l'avrei fatta.
Avrei continuato a vederlo ovunque e, anche se speravo che fosse davvero solo una pausa momentanea, sapevo che sarebbe durata più a lungo del previsto.
D'altronde l'avevo sempre saputo che la gente stava meglio senza di me.
Quando ho detto a Lisa quello che era successo, lei è rimasta davvero sorpresa.
Anche un po' delusa a quanto ho capito, ma ha cercato di nasconderlo. Mi ha offerto casa sua, quindi ora 'vivo' con lei.
Oggi devo uscire con Louis. Alla fine ho rimandato l'uscita- non con poche difficoltà.
So che magari uscire mi avrebbe fatto bene, ma non me la sentivo per niente. Oggi però devo andarci..
Fisso il computer. Sullo schermo è aperta la pagina bianca dell'articolo che avrei dovuto finire due giorni fa, ma che non ho neanche iniziato.
Sbuffo, spegnendo tutto e portandomi la testa tra le mani.
Lascio che qualche lacrima scenda ancora sulle mie guance, mentre penso che mi manca disperatamente.
Cerco di trattenere un singhiozzo, senza molti risultati.
Piango, lasciando che il mio corpo si sfoghi, tanto che cosa cambia ormai?
Dopo qualche minuto impongo a me stessa di fermarmi e respirare profondamente.
Poi prendo la giacca e la borsa ed esco senza preoccuparmi di chiudere per bene l'ufficio.
Per fortuna, per i corridoi non incrocio nessuno e riesco ad uscire dall'edificio in cui lavoro senza troppi problemi. Cammino a passo veloce verso il punto in cui devo incontrare Louis. So di essere in anticipo, ma di piangermi ancora addosso non se ne parlava.
Con mia grandissima sorpresa, il moro è già lì.
"Eve!" esclama, sorridendo.
"Ehi.. come mai già qui?" Lui mi poggia un braccio sulle spalle.
"Potrei farti la stessa domanda" dice. Io alzo le spalle.
"Ho finito prima in ufficio" mento, anche se non del tutto.
"Io semplicemente mi scocciavo di stare a casa" sorrido anche io. Louis è sempre stato così. Troppo attivo per rimanere fermo sul divano a non fare niente.
"Allora, dove andiamo?" chiedo. In tutta risposta mi prende sotto braccio e comincia a camminare.
"Non ne ho la minima idea, mi va bene anche camminare" Annuisco, perché in fondo va bene anche a me. Chissà di cosa deve parlarmi..
Cammino al suo fianco a testa bassa, sentendo il suo sguardo addosso.
"Che c'è?" chiedo. Lui alza le spalle.
"Ci sono varie cose di cui volevo parlarti.. E poi pensandoci, era da tanto che non uscivamo insieme" dice.
"Sì, è vero" concordo.
"Come stai?" comincia. Sto per rispondere, ma lui mi precede senza darmene il tempo.
"Zayn mi ha detto di quello che è successo.."
"Ah."
"A dire la verità, mi aspettavo che me lo dicessi tu"
"Non ci ho pensato, scusa" Lui alza le spalle.
"Fa niente. Allora, come stai?" chiede di nuovo.
"La verità o una bugia bianca?"
"Bugia" sorrido.
"Sto davvero bene"
"Ahia, è grave" commenta. Sorrido di nuovo.
"Cosa ti ha detto lui?"
"Che vi siete presi una pausa perché non parlavate più come prima. O una cosa del genere.. mi ha detto anche un'altra cosa. Ma non credo che sentirla ti aiuti e in questo momento vorrei aiutarti" Lo guardo curiosa.
"Peggio di così non posso stare, dimmi"
"Credimi, so quello che faccio" Sbuffo.
"Non puoi lanciare la pietra e nascondere la mano" dico, puntandogli un dito contro. Lui ride.
"Non lo sto facendo. Ho solo risposto alla tua domanda in modo sincero. Ora, vuoi parlarne?" Sospiro.
"Se lo dici così lo sai che non parlerò"
"Sì, tu e le tue stranezze" rotea gli occhi al cielo. Lo spingo leggermente.
"Quanto ti manca?" chiede.
"Troppo"
"Scommetto che non lo vedi da quel giorno" Annuisco.
"Come potevo tornare lì dopo.. andiamo Louis, lo sanno anche i muri che per me 'prendersi una pausa' è solo un modo carino per dire 'vattene a fanculo'. Lo sapeva benissimo e ha usato comunque una scusa del genere e ti giuro che mi aspettavo di tutto tranne che mi dicesse quelle cose, mi ha preso totalmente alla sprovvista e lo amo da morire ma non tornerò in quella casa per sentirmi dire che con me non sta più bene per qualche motivo che sa solamente lui" sbotto. Louis sorride.
"Mi irriti" sbuffo subito dopo.
"Ti voglio bene anche io" ridacchia.
"Comunque.. a me non sembrava una scusa. Cioè, so cosa ne pensi tu di questa cosa e sinceramente hai ragione, poteva evitarlo, ma era sincero per me.."
"Che cosa stupida" commento.
"E comunque ormai è fatta" aggiungo.
"Possiamo fermarci in un bar? Ho voglia di una cioccolata calda" dico. Louis alza un sopracciglio.
"Ok che siamo a fine ottobre, ma oggi ci sono quasi trenta gradi, come puoi volere una cioccolata calda?" Io scrollo le spalle.
"Ho voglia" dico solo, prima di ignorare i suoi commenti ed entrare comunque in un bar.
Quando chiedo l'ordinazione, il cameriere mi guarda stranito. Ma che c'è di male nel volere una dannata cioccolata calda?
Louis ride sotto i baffi. Ci sediamo ad un tavolo libero e aspettiamo, lui intanto sorride e riprende il discorso che sembra determinato a portare a termine.
"Secondo me dovresti chiamarlo" dice.
"Io?" Lui annuisce. Ma dico, è impazzito? Scuoto ripetutamente la testa.
"Scordatelo. Te l'ho già detto, Louis, non farò il primo passo" Lui sospira.
"Ma almeno ti deve una spiegazione! L'hai detto anche tu che non sai perché ti abbia lasciato così, non puoi essere tanto orgogliosa da non chiederglielo neppure"
"E invece lo sono" sbuffo.
"Senti, magari non sembra, ma mi ha fatto più male di quello che immagini e credimi, se dipendesse da me avrei già fatto qualcosa a proposito, ma è.. più complicato di così" continuo.
"'Non ci pensi mai, ma cambia tutto se lo vuoi'" cita da non so dove.
"Ci penso invece e credimi, lo voglio tantissimo, ma non cambierebbe niente. Non nel modo in cui voglio che cambi, almeno"
"Ma perché?!" esclama alzando la voce. Pessima mossa.
"Perché sono incinta, dannazione!" esclamo, prima di accorgermene. L'unica cosa che segue è silenzio da parte di entrambi.
Louis mi guarda con gli occhi sbarrati e stracolmi di sorpresa.
In pochi secondi il suo sguardo si svuota e lo vedo fissare un punto indefinito del tavolo. Quando torna a guardarmi è solo sorpreso.
"Ed io che pensavo che l'unico problema fosse il matrimonio di sua sorella" commenta, accennando un sorriso.
Io mi lascio andare sulla sedia, portandomi una mano sul viso.
"Io non volevo, ok? Non l'ho deciso io, è successo e basta e non so neanche come, ma ormai è fatta"
"Da quanto tempo?" mi chiede.
"Poco più di un mese" Fa una piccola smorfia.
"Aspetta.." si blocca all'improvviso.
"E' per questo che vi siete lasciati?!" esclama poi. Io scuoto la testa.
"No, non gliel'ho detto" Se pensavo che prima fosse sorpreso, devo ricredermi. Ora è decisamente sconvolto.
"Che cosa? Come.. Perché?" Alzo le spalle con un sorrisino innocente.
"Non gliel'ho detto. E' troppo presto per lui e poi.. beh, come vedi non ci vedeva comunque insieme in futuro" Louis spalanca la bocca.
"Aspetta, fammi capire. Sei incinta da un mese, Zayn non ne ha neanche lontanamente idea e vi siete praticamente lasciati senza motivo?" Io alzo un dito per correggerlo.
"Tecnicamente" comincio "è stato lui a lasciare me ed in realtà un motivo lo ha dato, solo che non era motivato a sua volta" Il mio amico aggrotta la fronte, poi la poggia su una mano.
"Oddio che casino" dice. Io sorrido. Beh, Louis, benvenuto nell'inferno che vivo da una settimana.
Il cameriere arriva con la mia cioccolata ed io gli sorrido ringraziandolo.
"Ecco perché avevi questa strana voglia.." dice poi.
"Credo sia ancora presto per le voglie.." sorrido divertita "ne vuoi un po'?"
Quando lui rifiuta, io assaggio la bevanda sotto il suo sguardo attento.
"Che cosa c'è ora?" chiedo.
"Sei incinta"
"Sì, magari evitiamo di dirlo a tutto il mondo, Louis, lo sapete solo tu e Lisa e questa cosa deve rimanere tra noi"
"Lisa la tua collega?" Annuisco. Lui fa lo stesso.
"E' che non posso crederci. Cioè, io ero venuto qui per dirti che ho finalmente trovato un lavoro e che ho conosciuto una ragazza, credendo di sorprenderti e invece la sorpresa l'hai fatta tu a me.." La cioccolata mi va di traverso e comincio a tossire a quelle informazioni.
"Hai trovato lavoro? Davvero? Dove? Chi è il pazzo che ti ha assunto?" Lui ride.
"E' uno studio privato, non troppo conosciuto ma mi va bene comunque" L'anno scorso Louis ha finito l'università e dopo fin troppe ricerche, ha finalmente trovato uno studio in cui poter lavorare come avvocato.
"Oddio, è fantastico!" esclamo. Annuisce sorridente.
"Che cosa ti sei inventato per convincerli?" scherzo.
Louis è un bambino cresciuto troppo in fretta, ama scherzare ed è davvero idiota a volte, ma in fondo sa perfettamente quando essere serio. E poi, nel suo lavoro è maledettamente bravo, anche se finora l'ho visto solo in una causa. Ma questi sono dettagli.
"Potrei aver giocato la carta della pietà.." sta al gioco. Io rido.
"Davvero?" Scuote la testa.
"E' tutta bravura, tesoro" si vanta.
"Certo. Hai detto che hai conosciuto una ragazza o in questa cioccolata c'era della droga?" Per la prima volta in vita mia, vedo Louis Tomlinson arrossire per qualcosa di diverso da una birra di troppo.
"Ehm.." borbotta.
"Voglio sapere tutto. Subito" Lui si morde un labbro.
"Prima accetti di chiamare Zayn" dice ed io mi immobilizzo.
"Cosa?" Mi porge una mano.
"Tu chiami Zayn ed io ti racconto tutto. E credimi, ho tante cose da dirti"
"Sei veramente meschino" gli dico.
"Lo so" alza le spalle.
Non può farmi una cosa del genere.
"Andiamo Louis, non posso chiamarlo!"
"Oh sì che puoi. E lo farai, se vuoi sapere di Emma" Sorrido maliziosa.
"Ho già scoperto come si chiama"
"E non saprai altro"
"Ma.." Lui mi fa notare di nuovo la sua mano. Ci penso qualche secondo. Poi sbuffo.
Maledetta la mia curiosità da giornalista.
Le nostre mani si stringono e so di essermi cacciata in un guaio più grande di me. Ancora più di tutti quelli in cui mi sono messa finora.
STAI LEGGENDO
End of time ▶ z.m.
Fiksi PenggemarZayn ed Eveleen sono fatti praticamente l'uno per l'altra. Si amano e stanno così bene insieme che ancora faticano a crederci. Però c'è anche Belle. Zayn sta bene anche con lei e la sua storia gli fa sembrare quella ragazzina così dolce che non può...