[otto]

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Sono steso nel letto a guardare il soffitto, fissando un punto preciso cercando di non pensare a niente.

Sento bussare alla porta di camera mia e il suono mi risveglia dalla mia piccola trance.

So già che è mia mamma.

"Avanti!"

Lei entra, bella come sempre, con due tazze di cioccolata fumante.
Lo fa ogni volta che mi vede giù.

"Allora, come è andato questo primo giorno di scuola?" Chiede sorridendomi.

"Abbastanza bene." Dico sincero.

"È per via di Louis? Jay stamattina è venuta a salutarmi e mi ha detto che ti ha visto."

"Si mamma, è per lui che sto di merda!"

È sempre per lui se sto di merda, penso.

Mi passa la tazza e comincio a bere un po', questi piccoli gesti mi hanno sempre calmato.

Prendo un bel respiro e comincio a raccontarle tutta la mia giornata, fino all'incontro di qualche ora fa.

Mi abbraccia affettuosamente, quanto la amo.

"Vedi Harry, ho sempre saputo che per te Louis non è mai stato solo un amico.."

Beh, ora neanche più quello.

"Mamma, io non credo.."

"Fammi finire." Dice secca.

Mi zittisco.

"Fin da quando eri piccolo ho capito che tu saresti stato diverso dagli altri.
Diverso in senso buono intendo. E il tuo stare con Louis me lo dimostrava ogni giorno di più, specialmente nel modo di fare che avevi nei suoi confronti.."

Fa una piccola pausa.

"Certo, poi il fatto che ti piaceva giocare con le bambole e che ti mettevi sempre la mia sciarpa rosa contribuiva.."

Sorridiamo.

"E io ti amo così tanto Harry, amo la persona che sei diventata.
Sei un ragazzo meraviglioso, che merita solo il meglio.
So cosa provi per Louis, l'ho sempre visto e lo vedo ancora.
Se lui è la tua felicità, vattela a riprendere."

"Ma non penso di contare quanto lui conta per me. E se non fossi io la sua felicità? Se non gli bastassi?"

"Devi solo chiederglielo."

Fosse facile.

"Prima o poi lo dovrai affrontare Harry.
Dovrai chiedergli perché non ti ha più scritto.
Chiedergli perché ha voluto chiudere ogni cosa con te.
Meriti una spiegazione dopo tutta la sofferenza."

Lo so che dice queste cose solo per il mio bene.
È che lei mi ha visto star male per lui.
Lei mi ha consolata quando piangevo perché l'avevo perso.
Lei è sempre rimasta al mio fianco.

"Forse non mi ha più risposto perché odia le persone come me. Odia i gay..." Affermo con un'immensa tristezza.

"Dopo l'abbraccio che ti ha dato stasera mi sembra che ci sia tutto, meno che odio nei tuoi confronti."

Mi fa l'occhiolino, prende le due tazze ormai vuote ed esce in silenzio dalla stanza.

Ora ho parecchio su cui riflettere.

La sveglia suona e la mia solita routine mattutina comincia.

Mi affretto ad uscire di casa per andare a scuola.

Oggi la comincia anche Louis.
E siamo nello stesso corso di matematica.

Passo davanti al suo cancello e un nodo allo stomaco si fa sentire.
Pensavo mi aspettasse per andare a scuola insieme, come da piccoli.

Ma che dici Harry? Non è più come quando eravate bambini.

Svolto l'angolo e come ho promesso ieri sera, entro nella piccola panetteria.

È tutto come un tempo.

Barbara, la goffa e dolce panettiera, mi riconosce e mi saluta calorosamente.

Prendo la solita brioche e scappo, mangiando durante il tragitto.

Niall mi aspetta come al solito.

Racconto anche a lui di Louis e della chiacchierata con mia madre.

"Anne ha ragione, devi affrontarlo una volta per tutte amico."

Perché la fanno così facile?

Entriamo dentro, io e il biondo andiamo a prendere i libri nell'armadietto e ci dividiamo avendo corsi diversi.

Mi aspettano due noiosissime ore di storia.

Di Louis ancora nessuna traccia.

Le due ore sono passate lentamente tra imperatori ormai morti e balle varie.
Amo andare a scuola, ma la storia non riesco proprio a farmela entrare in testa.

Ora mi aspetta matematica, il che significa che mi aspetta Louis.

Percorro in fretta il lungo corridoio ed entro in classe e Niall è già seduto all'ultimo banco, lo raggiungo e mi siedo anch'io.

"Tutto bene?" Mi chiede preoccupato.

"Si." Mento.

L'ansia mi sta mangiando vivo, ma eccolo.

Entra in classe, fa qualche passo e mi guarda.

Fa finta di niente e si va a sedere vicino a Lucas, battendogli il cinque come se fossero amici da una vita.

Lucas, il bambino ormai ragazzo, che ha picchiato perché mi prendeva in giro.

Sono amici adesso, il che significa che Louis non avrà mai più niente a che fare con me.

Lucas mi odia e tutti i suoi amici fanno lo stesso.

Mi sento morire.

La lezione è iniziata già da un po', ma non riesco a seguire nulla.

"Professoressa, posso uscire un attimo? Non mi sento molto bene."

"Certo Styles." Dice la Brown in tono superiore.

Guardo Niall e gli faccio cenno di stare tranquillo.

Mi alzo e mentre cammino sento qualcosa che mi blocca il passaggio e mi fa cadere, il piede di Lucas.

Cado di faccia e sbatto forte sul naso infatti credo mi stia sanguinando, le sfighe le ho tutte io.

Mentre mi alzo sento la classe ridere, ridere di me.

Proprio come quando avevo tirato fuori le mie bambole alle elementari, solo che stavolta anche Louis stava ridendo.

"Silenzio!" Sbotta la professoressa.

"Horan, accompagni il suo amico in infermeria e la prossima volta stia più attento Styles."

Niall, l'unico che non aveva riso di me, si affretta ad affiancarmi e a uscire da quell'inferno con me.

"Oh la principessina si è fatta male!"

Lucas mi fissa ridendo e vedo Louis fare lo stesso.

Voglio solo sparire.

"Andiamocene da 'sta merda."

Niall mi spinge fuori.

Piangere è l'unica cosa che mi viene da fare in questo momento.

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Hey, volevo solo ringraziavi per tutti i bei commenti positivi che mi lasciate ogni volta.
Sono contenta che la storia vi piaccia e spero vi sia piaciuto anche questo capitolo❤️

All the love.

Before the cancer // Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora