Capitolo 11.

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Zayn's povs.

Mi svegliai tra quelle quattro mura bianche, soltanto con qualche foto e poster sopra. Mi strofinai gli occhi con le mani e poi guardai il soffitto pensando che un'altra giornata mi stava già aspettando.
Sospirai guardando il soffitto e girai di lato la mia testa verso la sveglia, erano le 7:14. Era così presto, avevo solo voglia di dormire ancora un po'...
Mi alzai solo con il busto dal letto e guardai fuori dalla finestra solo con lo sguardo, c'era ancora un po' di buio e c'era la nebbia leggera.
Feci cadere il mio busto e la mia testa di nuovo sul materasso, e sbadigliai, abbassi lo sguardo sul mio corpo coperto dai miei vestiti. Ero così stanco che ieri non li avevo nemmeno tolti per rimanere in boxer, quindi avevo usato una sorte di pigiama. Ho dormito più caldo del solito ma questo non mi dava fastidio, infine l'aria era fredda fuori, eravamo in autunno, ma in Germania credo che la stagione che trionfi sia sempre l'inverno. C'è sempre freddo, e forse è per questo che amo questo posto. Anche per via del freddo. Il tempo era proprio come me e le mie giornate: 'fredde, nere o grigie, e prive di emozioni'.
Mi alzai senza voglia da quel letto caldo a causa del mio corpo, e mi avvicinai di più alla finestra, e osservai il paesaggio, i monti avvolti in quella leggera nebbia mattutina che presto sarebbe svanita.
Feci uno sbadiglio, andai verso il comodino lo aprii e cacciai da esso il mio amato pacco di sigarette. Ogni mattina avevo il vizio di fumarne almeno una.
Accessi la sigaretta e la portai tra le mie labbra, iniziando ad aspirare il fumo e a cacciarlo dalla mia bocca nella stanza. Non mi andava di aprire la finestra c'era un po' più fresco del solito oggi. E poi l'odore di sigaretta non mi dispiaceva per niente, era uno dei miei piedistalli per tenermi in piedi. Dopo pochi minuti finii la sigaretta e la spensi sul posacenere che c'era sulla finestra. Cacciai l'ultimo tiro dalla bocca e poi andai verso l'armadio, lo aprii e scelsi una camicia a quadri verde e nera e un paio di jeans che usavo per lavorare. Presi poi i miei stivali neri e andai in bagno. Feci tutto quello che dovevo fare, e poi mi spogliai davanti allo specchio, mi osservai per qualche minuto e poi mi vestii velocemente con i vestiti presi prima, mi sistemai poi i capelli in una cresta alta. Uscii dal bagno e scesi giù, trovai mio zio anche lui già vestito che sorseggiava una tazza di caffè, lo guardai e alzai un angolo delle labbra.

-Buon giorno Zayn.

Disse lo zio sorseggiando il contenuto nella tazza.

-Giorno.

Mugolai ancora troppo stanco della giornata di ieri.

-Su mangia e poi andiamo, oggi dobbiamo tagliare la legna sistemare il fienile e cambiare le stalle ad alcuni cavalli.

Mi disse. E io annuii, guardai l'orologio. Erano le 7:56. Buttai un lungo respiro, e poi presi dalla dispensa dei cereali d'avena, presi il latte e mi misi seduto al tavolo mangiando.

-Buon giorno...

Sentii una voce abbastanza familiare a me, era la zia. Mi girai e la guardai.

-Giorno zia.

Dissi con la bocca piena e questo creò nella donna una leggera risata. Mia zia era sempre felice, rideva sempre, passare una giornata con lei era davvero bello. Anche mia madre era così... Finché non morì papà, e scoprimmo quello che aveva Safaa. Sospirai subito dopo e continuiai a mangiare in silenzio.
-Zayn?

Mi sentii chiamare da mio zio.

-Uhm?

Mormorai e allontanai una volta aver finito la ciotola vuota.

-Oggi la porti a cavallo va bene?

Alzai un sopracciglio capendo a chi si riferisse, sbuffai leggermente, ma poi pensandoci magari ci avrei potuto giocare un po'. Feci un sorriso malizioso e poi scossi la testa sentendomi richiamare dall'uomo.

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