Capitolo 1

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Erano passati ormai cinque anni da quando Jeff era scomparso. Tutta la creepyfamily si era data da fare per cercarlo, ma nessuno era riuscito a trovare delle sue tracce.
Poco tempo dopo, a causa di un rapinatore avevo perso il mio bambino. Mi aveva sparato alla pancia, il bambino che tanto amavo era morto. In quegli anni avevo seguito un corso di recupero per mamme che avevano perso il proprio bambino. Mi avevano aiutato molto, potevo entrate in una forte depressione, ma grazie alle altre mamme e al sostegno di tutta la creepyfamily ero riuscita a tornare me stessa.
Mi ero fatta crescere i capelli ed ero dimagrita parecchio, non che mi fossi trascurata, anzi.
Rimisi a posto il vestito sulla gruccia e uscii dal camerino.
Vale:- non ti stava bene il vestito?-.
Valentina era diventata la mia migliore amica, l'avevo conosciuta al lavoro. Si ora lavoravo in un bar nel centro e nel tempo libero mi divertivo a suonare il basso.
Feci di no con il capo e mi diressi nella corsia dove avevo preso il vestito.
Vale:- Ana mi spiace ma ora devo andare... Ci sentiamo domani va bene?-.
Io:- ok ciao vale-.

Il negozio era proprio bello. Sulla parete che si affacciava sulla strada vi era un'enorme vetrata. Le persone erano così di fretta, erano tutte troppo impegnate a litigare tra di loro per notare i vari artisti di strada.
La società mi sembrava così incasinata in quell'istante, le persone ormai mi davano fastidio, tranne i membri della creepyhouse. Loro erano mitici, volevo a tutti un mondo di bene.
Offender si era trasferito in Inghilterra, mentre con Jane era tutto risolto anche se certe volte litigavamo. Mio fratello era sempre in versione gatto e le sue giornate consistevano in pisolini e scorpacciate di tonno, ormai quella situazione mi suonava così normale.
Negli anni si sono aggiunte molte persone alla creepyfamily facendo aumentare le risate. Uno dei nuovi arrivati era un ragazzo, o meglio sembrava di più un gioco. Si chiamava Jason The Toy Maker e non andava molto d'accordo con Laughing Jack, alla mattina erano sempre loro che davano il buongiorno con 'pezzo di cacca' oppure 'fatti stuprare da una caramella gigante'.
Mi misi le cuffiette e feci partire Bloody Angel degli Avatar. Quella canzone mi rilassava, ma allo stesso tempo mi metteva grinta.
Continuai a fissare la strada quando notai un ragazzo che indossava una tuta arancione. I capelli corvino gli coprivano il volto ma per un istante vidi che mi stava fissando. Era inquietante quella figura, ma non ne sapevo io motivo volevo andare in strada ed abbracciarlo. La mia vista non era delle migliori e non riuscii a vedere completamente il suo volto.
Mi voltai e andai verso al bar che era al piano superiore.
Mi affrettai ad andare alle scale mobili, mi sentivo osservata e questa cosa non mi piaceva.

Mi sedetti in un tavolo all'interno del bar e presi una cioccolata calda. Erano gli ultimi giorni di settembre ma faceva davvero freddo. A me piaceva molto l'autunno, i colori, l'odore del bosco e l'atmosfera mi davano sempre un senso di pace infinito. Anche se avevo la musica ad alto volume sentii delle grida. Uscii dal locale e guardai la gente che si era fermata per ascoltare le grida strazianti di persone che provenivano dal piano sottostante.
In un secondo tutti incominciarono a gridare e a fuggire da tutte le parti, c'era gente che cercava di nascondersi nei bagni del bar. Altri invece dicevano che dei terroristi erano entrati nel centro commerciale, cosa impossibile. No?
Mi diressi al piano sottostante anche se la gente mi spingeva e molti erano ricoperti di sangue. Quando arrivai al primo piano vidi il ragazzo dalla tuta arancione girato di spalle. Era ricoperto di sangue e almeno dieci persone erano distese morte ai suoi piedi.
Un signore ancora vivo mi prese la caviglia e con un enorme sforzo mi parlò.
X:- scappa... Ragazza -.
Dopodiché i suoi occhi divennero vitrei mentre il sangue gli colava lungo le tempie.
Una guardia mi prese per un braccio incominciandomi a strattonare verso il secondo piano che si riempiva di gente.
Io:- MI LASCI -.
il ragazzo dalla tuta arancione si voltò lentamente, sul collo riportava profonde cicatrici e un sorriso sadico gli percorreva tutto il volto. I suoi occhi erano contornati da nero, non aveva le palpebre. Lui era Jeff.
I suoi occhi però, erano neri come la pece e il suo volto era deformato in una smorfia che lo rendeva del tutto irriconoscibile, era inquietante. Ma lui era il mio Jeff, psicopatico o meno io lo amavano.
Guardia:- signorina vuole morire? -.
Io:- se non ti levi subito dalle palle giuro che ti faccio a pezzettini -.
L'uomo mi lasciò andare ed incominciò ad andare verso le scale urlando come un pazzo cose incomprensibili.
Mi voltai verso Jeff che stava ridendo di gusto alla vista di tutto quel sangue.
Io:- JEFF-.
Jeff si voltò e mi guardò con sguardo folle, c'era qualcosa che non andava in lui ne ero sicura.
Eravamo soli sul piano, sentivo il cuore battermi all'impazzata nel petto. Le lacrime incominciarono a scendere copiose lungo le mie guance.
Jeff si leccò le labbra e a passo veloce si diresse verso di me impugnando il coltello.
Che dovevo fare?
Ma non lo so scappare?
Incominciai a camminare anche io e quando fummo abbastanza vicino mi buttai tra le braccia di Jeff che rimase abbastanza sorpreso da quella mossa.
Lo strinsi a me bagnandoli la felpa con le mie lacrime. Sentii i muscoli di Jeff irrigidirsi, lo guardai in viso e vidi che i suoi occhi si stavano lentamente schiarendo.
Jeff :- che pensi di fare donna? -.
Un'espressione di stupore ma allo stesso tempo di felicità si formò sul suo volto.
Jeff:- ANASTASIA?-.
Io:- si... -.
Le sirene della polizia si fecero sentire, guardai Jeff preoccupata. I suoi occhi tornarono neri come la pece e un sorrisetto sadico gli si formò sul viso.
Non avevo mai visto così Jeff e mi metteva una certa impressione... Ma anche se era così lo amavo. In fondo non l'avevo mai visto mentre uccideva, fino a quell'istante.
Jeff:- pronta a scappare? -.
Io:- si -.

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RAGAZZI... Ragazzi, eccoci qui nel nuovo capitolo di My Sweet Killer 2. È sempre un'emozione scrivere questa storia ewe speri che vi piaccia ewe çwç.

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