Jeff's pove
Vivere una vita normale...
Guardai Slender che stava lentamente estraendo i suoi ricordi con un suo tentacolo, mentre sul comodino teneva un contenitore dove al suo interno vi era una sostanza fluorescente.
Ricordi falsi.
Le lacrime cominciarono a scendere lungo le guance, la solitudine e l'ansia mi invadevano il corpo. Piansi per tutto il tempo, non era da me.... ma l'idea di perderla mi uccideva.
Alla fine di quella tortura, Ana svenne e Slender completò il suo lavoro. Il suo volto era deturpato dalla tristezza e se avesse avuto gli occhi si sarebbe messo di sicuro a piangere.
Slender:- ho messo dei ricordi falsi, in cui la sua amica Vale sarà sua sorella... -.
Annuii leggermente.
La presi a mo di sposa lasciandogli piccoli baci sulla fronte... Quanto mi sarebbe mancata.
Slender si voltò verso di me e allungando un tentacolo e ci teletrasportammo davanti ad un appartamento a me sconosciuto.
Strinsi di più a me Ana, non volevo lasciarla andare.
Slender bussò alla porta.
Da essa uscì l'amica di Ana, indossava un pigiama e appena ci vide quasi non svenne.
Non la guardai nemmeno, era la prima volta che mi vergognavo davanti ad una mia possibile vittima.
Slender le spiegò tutto, per filo e per segno. Intanto io continuavo a guardare la mia Ana svenuta. La sua pelle candida, le sue ciglia lunghe e le sue labbra rosee, mi sarebbe mancato tutto di lei. Da testa a piedi.
Le lasciai un altro bacio sulla fronte, sentivo le lacrime pizzicarmi gli occhi ma le cacciai subito indietro.
Io:- tu ti chiami Valentina no?-.
X:- si.. -.
Io:- fa in modo che viva una vita serena e felice -.
La ragazza annuì e mi fece entrare nella stanza, poggiai Ana sul divano e le lasciai un ultimo bacio sulla bocca.
Un bacio casto ma allo stesso tempo pieno di emozioni.
Io:- addio amore mio -.Anastasia's pove
Mi risvegliai con un forte mal di testa, ad aspettarmi c'era il solito tepore di casa.
Mi girai più volte per cercare mia sorella, non era in cucina. Mi alzai mantenendomi stabile poggiando una mano sul muro. Mi diressi nella nostra stanza e la vidi sdraiata sul divano che guardava il soffitto.
Bussai allo stipite della porta e lei si girò incastonando i suoi occhi nei miei.
Vale:- Ana tutto bene? -.
Io:- certo Vale... solo che sono un po' stanca... -.
Vale si alzò dal letto stiracchiandosi la schiena lentamente. Si avvicinò a me portandomi un braccio intorno al collo. Mi scompigliò i capelli e mi rivolse un caldo sorriso, fin da piccola mi aveva tranquillizzato quel sorriso. Lei era sempre stata la mia ancora di salvezza.
Vale:- dopo potrai riposarti tutto il tempo che vuoi, ora ti va di mangiare qualcosa? -.
Annuii leggermente e mi diressi insieme a lei in cucina cercando di farle il solletico.
Vale:- hahaha smettila dai!! -.
Io:- hahaha -Mangiammo dopo poco, parlavamo del più e del meno e con lei mi sentivo bene e a mio agio. Mi divertivo e la sensazione di felicità e gioia non andava via dal mio corpo.
Mi distesi sul divano tirandomi il panno fino a sopra la testa. Il dolce tepore del caldo mi fece addormentare.Ero in cucina ed ero distesa sul divano, Vale era seduta su una sedia di spalle. Cercai di chiamarla ma la mia voce non usciva, mi alzai dal divano e mi diressi verso Vale poggiandole una mano sulla spalla.
Lei rimase immobile e in quel momento il mio corpo venne percorso da una sensazione spregievole. Non riuscivo più a muoverlo.
Lei si girò lentamente.
Vale:- che ti prende Ana? -.
Quando vidi il suo volto un senso di terrore e disgusto mi assalì il corpo: i suoi occhi erano assenti e al suo posto vi erano solo due pozzi neri dai quali usciva sangue scarlatto. Il naso era assente e le labbra erano piegate in un orribile sorriso come se fosse stata costretta a sorridere.
La sua pelle era blu percorsa da venature violacee. Il suo corpo era continuamente scosso da fremiti.
Vale:- alloraaaaaa? -.
Le lacrime mi cominciarono a scendere lungo le guance facendomi arrossare le guance.
Non era la Vale che conoscevo!!
Le sue unghie si allungarono, erano color pece e gocce di sangue le contornavano. Dalla sua bocca spuntarono lunghe e affilate zanne.
Vale:- forse... ti faccio paura? Ma sono tua sorella... e le sorelle si vogliono sempre bene! -.
Mi afferrò per le spalle e mi buttò per terra facendomi sbattere violentemente il capo. La vista incominciò ad offuscarsi e i suoi mi parevano più ovattati.
Vale:- ANA! ANA! -.Mi risvegliai spalancando gli occhi. Mi guardai intorno e vidi Vale che mi teneva per le spalle con sguardo preoccupato.
La guardai e le lacrime incominciarono a scendere, l'abbracciai, era sorpresa ma ricambiò comunque il mio abbraccio.
Vale:- tranquilla Ana è tutto ok.. è stato solo un brutto incubo..-.
Io:- sembrava così reale... -.
Mi strinse di più a sé facendomi calmare molto.
Ci staccammo quando sentimmo qualcuno bussare. Mi asciugai le ultime lacrime e mi avvolsi nel panno color turchese.
Vale andò ad aprire la porta e da essa ne uscì un ragazzo alto più o meno un metro ottanta, capelli color ebano ed occhi castani profondi e seducenti.
Mi voltai imbarazzata, era davvero bello.
X:- oh Vale non mi avevi detto di avere un ospite a casa...- .
Vale:- nono lei è mia sorella! -
Il ragazzo mi guardò stupito e mi allungò una mano sorridendomi dolcemente. Strinsi la sua mano timidamente arrossendo. Eppure c'era qualcosa che non mi convinceva.
X:- io sono Mark di Vale. Mi ero dimenticato di darle una cassetta quindi. Tu sei? -.
Io:- io sono Anastasia ma puoi chiamarmi semplicemente Ana -.
Lui annuì e si girò verso Vale porgendogli una cassetta avvolta in un tessuto viola. Vale la prese stancamente e fece una smorfia all'amico. Erano davvero simpatici insieme... chissà se...
Mark:- vabbeh io vado ciao!! -.
Lo salutammo con un cenno della mano.
Diedi una leggera gomitata sul fianco di Vale facendola spaventare.
Io:- ti piace eh Mark? -.
Vale:- no siamo solo amici! -.
Il suo sguardo era serio e intenso.
Io:- ok -.
Era bello vivere una vita normale.