Capitolo 3

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Anastasia's pove

La brezza notturna era rinfrescante, Jeff era di fianco a me mentre si fumava una sigaretta.
Anche ogni suo abituale gesto mi era mancato, per esempio quando si metteva la mano tra i capelli che adesso gli arrivavano fino a metà schiena.
Quel giorno dovevo uccidere il rapinatore che mi sparò alla pancia tanto tempo fa. Avevo più volte pensato di ucciderlo, ma non ne avevo mai avuto il coraggio o meglio: non ci avevo mai provato.
Mi ero ripromessa più e più volte di non uccidere mai più, però ora ne avevo bisogno. Tanto lo sapevo, anche se uccidevo il rapinatore il mio bambino non sarebbe tornato, ma in quel momento era l'unica maniera che avevo per sfogarmi. Era l'unico modo per togliere il peso della rabbia sul mio cuore, che era la da ormai cinque anni.
Adesso che ci facevo caso, le strade di notte erano davvero inquietanti ma allo stesso tempo avevano un non so che di misterioso che ti spronava a continuare. Se continuavi potevi anche morire, quella strada portava alla parte malfamata della città, e di certo non era un bel posto dove trascorrere la notte.
I lampioni facevano fatica a rimanere accesi, ogni tanto qualche ubriaco sbatteva contro di essi spegnendoli del tutto, però la scena era davvero esilarante.
Jeff ‹ sei pronta per uccidere?›.
Già, ora avrei ucciso per la mia terza volta, questa cosa mi metteva addosso molta agitazione. Solo ricordare il viso del rapinatore il mio corpo veniva invaso da forti tremori dovuti alla rabbia.
Io ‹ si›.
Jeff ‹ Jake Tomphson, 52 anni. Non ha famiglia... Si prospetta una caccia davvero piacevole›.
Il suo sguardo si illuminò di una luce inquietante, il suo sorriso si allargò più delle altre volte, rimaneva però il mio dolce killer. Non mi ero ancora abituata all'idea che mio padre non avesse fatto niente per salvarlo. Chissà quante volte aveva sofferto, quante volte la sua pazzia aveva preso il sopravvento sul suo corpo. Sentivo una forte rabbia ma allo stesso tempo tristezza provenire da lui.
In tutti quegli anni non ero riuscita a sentire la sua presenza, purtroppo non ho gli stessi poteri di mio padre che riesce a sentire le persone anche se sono molto distanti.
Mi ero sentita così inutile, tutti si erano dati da fare mentre io... Che cosa avevo fatto? Piangere.
Perché avevo paura di affrontare la perdita di Jeff, perché avevo paura di tutto. Perché ero debole. Esatto ero solo debole e codarda non era riuscita a concepire la morte di Jeff.... Però in quel momento lo avevo al mio fianco ed era una sensazione bellissima. Le lacrime mi rigarono il viso provocandomi diversi singhiozzi che cercai di trattenere.
Sentii delle braccia avvolgenti da dietro, erano così rassicuranti che smisi quasi subito di piangere.
Jeff ‹ stai tranquilla piccola... Se devi sfogarti io ci sono›.
Io ‹ si›.

La nostra preda si aggirava per le strade dove le prostitute ne avevano fatto il loro tesoro.
Una ragazza si avvicinò a Jake con fare malizioso, da lontano non capii ma si dissero qualcosa. La ragazza trascinò Jake nel motel proprio lì vicino.
Io e Jeff ci guardammo e incominciammo ad incamminarci verso quella che sarebbe stata la trappola di morte per Jake.
Una prostituta si avvicinò a Jeff prendendolo per una spalla. Era una ragazza sui diciassette anni, neanche. Aveva un abito che le arrivava poco sotto il sedere e in suo bel davanzale rifatto era un bella vista... Purtroppo.
La presi per il polso e la guardai un cagnesco.
Io ‹ lui è mio. Comunque ragazza, non è un posto adatto per te... Credimi›.
La ragazza mi guardò con le lacrime agli occhi e si allontanò asciugandosele. Cavolo, già così giovane...
Riprendemmo il cammino ed arrivai sotto la finestra dove Jake e la prostituta stavano facendo... Cose.
Ci nascondemmo dietro ad un cespuglio, volevo andarmene da quel maledetto posto.
Jeff ‹ Ana...›.
Io ‹ si?›.
Jeff ‹ uccidiamo anche la prostituta che è con Jake?›.
Si voltò verso di me, mostrandomi un sorriso davvero inquietante. Anche se provavo odio verso quell'uomo, la prostituta non aveva nessuna colpa.
Io ‹ no Jeff, lei non c'entra niente. Chiaro? Il nostro obbiettivo è Jake Tomphson solo e solamente lui›.
Jeff sbuffò pesantemente e dalla felpa tirò fuori il suo fidato coltello, lo rimirava più e più volte mangiandolo con lo sguardo. Gli presi la mano con cui teneva il coltello e lentamente lo appoggiai a terra.
Jeff ‹ che c'è ora non ti fidi più neanche tu?›.
Feci di no con il capo e dolcemente gli accarezzai il viso, avevo paura che la sua pazzia lo divori lentamente... Questo non poteva accadere.
Io ‹ ora non è ancora arrivato il momento di uccidere. Quando lo sarà utilizzeremo il coltello per ucciderlo. Insieme Jeff. Ok?›.
Gli occhi di Jeff ritornarono azzurri come un tempo, mi abbracciò e incastrò il viso nell'incavo del mio collo.
Lo abbracciai di rimando accarezzandogli il capo dolcemente.
Jeff ‹ scusa.... N... Non riesco a controllare la mia pazzia›.
Io ‹ ho visto Jeff... Però stai tranquillo troveremo una soluzione ok?›.
Jeff ‹ ok›.
Sentivo che la mia maglia su stava bagnando, Jeff stava piangendo. Cavolo mi sentivo così triste... Però dovevo cercare una soluzione per quella maledetta pazzia che lo stava lentamente consumando.
Incredibile, ma era vero anche Liu lo aveva cercato ovunque e certe volte lo sentivo piangere nella sua camera.
I miei pensieri vennero interrotti dalle urla della ragazza all'interno della camera... Stava gridando 'aiuto' 'qualcuno mi salvi' 'stai lontano da me'.
Dopo il silenzio.
Guardai Jeff che si sporse leggermente per guardare dalla finestra.
Jeff ‹ l'ha uccisa...›.
I suoi occhi ritornarono neri come la pece e con uno scatto fulmineo prese il coltello.
Mi alzai e anche Jeff lo fece, ci guardammo e per un istante vidi della tensione nello sguardo di Jeff.
Ci misimo all'entrata del motel ad aspettarlo. Lo vidi in fondo vicino alla reception, era ricoperto di sangue e un sorriso maniacale era stampato sul suo viso.
Guardai Jeff ancora una volta, anche lui ave a un sorriso inquietante stampato sul viso e a bassa voce continuava a ripetere 'go to sleep'.
Jake uscì dal motel e ci ritrovammo faccia a faccia. I ricordi della rapina si fecero vivi nella mia mente, erano così dolorosi...
Jeff ‹ Jake Tomphson... GO TO SLEEP›.

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Salve :D. Hum... Scusate se non pubblico ogni giorno ma le idee non mi venivano. Spero che vi piaccia anche se è un capitolo un po' noioso ma fondamentale.
Sciau

My Sweet Killer 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora