Posti disponibili per il concorso:
- partecipanti: 5Jeff's pove
Tutto era successo così in fretta e nessuno mi aveva avvertito che la parte demoniaca potesse prendere il sopravvento su quella umana di Ana.
Mi portai le mani al viso erano passate ore da quando Slender ed Ana erano chiusi nella loro camera a parlare dell'avvenuto.
E la cosa che mi aveva sconvolto ancor di più era che Ana mi avesse chiesto di ucciderla: come potevo? Come potevo rinunciare al suo amore? Come potevo solo pensare di perderla?
Sospirai pesantemente, fino a quel momento non mi ero mai chiesto una cosa: come aveva fatto Ana ad innamorarsi di uno come me?
Insomma ero comunque un mostro, uccidevo ed ero sempre preso a rimirare il mio bellissimo sorriso. Come poteva?
Mi portai i capelli dietro l'orecchio, erano proprio fastidiosi!
E.J:- eddai amico vedrai che andrà tutto bene -.
Gli rivolsi un sorriso sforzato perché sapevo benissimo che la situazione sia mentale che fisica di Ana stava lentamente degenerando.
E non volevo che impazzisce come successe a me tanto tempo prima. Perché non era affatto bello sentire tutte quelle vocine che ti dicevano di uccidere portando lentamente al crollo mentale. Era fastidioso... non poter essere neanche creduto dagli altri che ti vedevano solo come mostro da eliminare.
Fin da quando ero piccolo mi avevano sempre visto come diverso, e quella situazione mi faceva male.
Ed essere una delle creepypasta più famose non esserti di certo un privilegio: se ti mostravi alla tua vittima prima di ucciderla ti riconoscevano tutti. Soprattutto le fangirl super eccitate.
Di certo non era mia intenzione diventare così famoso e amato da molti... volevo vivere solo la mia vira da killer.
Sentii qualcuno che mi poggiò una mano sulla spalla, mi voltai e vidi che era Slender visibilmente preoccupato in volto.
Mi disse di seguirlo e così feci mettendomi le mani nelle tasche dei pantaloni. Chissà come stava Ana... mi mancava tanto.
Slender andò dritto e ci ritrovammo nel suo ufficio che era tappezzata di foto di Ana quando era ancora piccola.
Mi soffermai su una foto in particolare: Ana era in spiaggia e indossava un grazioso costume a pois bianchi e rossi. Avrà avuto più o meno cinque anni ma era bellissima lo stesso. Dai suoi codini corti ma ribelli, alle sue gambe piccole e snelle.
Slender:- Jeff la situazione è molto più grave di quello che sembra: Ana sta lentamente perdendo la sua personalità -.
A quelle parole il cuore mi si bloccò: che stava succedendo!?
Jeff:- cosa!?- .
Mi sedetti su una delle tante poltroncine e guardai dritto nel volto di Slender che prese dei documenti su cui erano scritte parecchie cose.
Slender:- secondo quello che mi ha detto, ho potuto osservare che quando è impazzita tutte le persone intorno a lei si sono trasformate in mostri e che la volevano uccidere. Lei si è difesa. Questo significa che il demone al suo interno si sta lentamente prendendo il controllo della sua mente e del suo corpo -.
Ripose i fogli sulla scrivania. A quel punto mi venne in mente una domanda più che logica.
Io:- quindi cosa facciamo? -.
Slender si incupì tutto ad un tratto e si portò le mani al viso. Passarono alcuni secondi prima che rispondesse, ma a me sembrarono un'eternità.
Slender:- dobbiamo cancellarle la memoria -.
Come poteva dire una cosa del genere? Cercai di dire qualcosa ma lui non mi lasciò il tempo per farlo.
Slender:- ho già provveduto a cancellare la memoria a quelli del bar e cancellare le notizie da telegiornali e quotidiani -.
Come poteva solo pensare di portarmi via Ana? La mia Ana? No non poteva farlo. Strinsi i pugni e guardai Slender che era visibilmente scosso e... triste.
Forse neanche lui voleva farlo, forse neanche lui voleva rinunciare alla sua bambina. Ma neanche io avevo intenzione di perderla: quindi mi sarei opposto con tutte le forze che avevo.
Slender:- lo so a cosa stai pensando Jeff. Ma pensaci: vuoi che si faccia del male impazzendo o che viva una vira normale insieme ad una famiglia che le vorrà un mondo di bene? -. Aveva ragione... ma non potevo lasciarla andare. Lei era tutto per me.
Slender:- non ti ho detto una cosa: quando le cancellerò la memoria, il demone prenderà il possesso di uno di noi. Anche se è una cosa brutta da dire... voglio che sia Eyeless Jack ad essere posseduto: in fondo lui ha già un demone dentro di sé -.
A quelle parole mi alzai dalla poltrona sbattendo le mani sulla scrivania che traballò al contatto. Io:- non posso lasciartelo fare!! Io mi farò possedere. Perderò Ana e dopo dovrei perdere anche un mio caro amico!? Tu sei pazzo -.
Detto questo mi voltai e me ne andai via dal suo ufficio. L'idea di perdere Ana lo stava facendo ragionare in modo non opportuno.
Entrai nella stanza di Ana e la trovai seduta sul letto che si teneva la testa fra le mani.
Mi avvicinai piano piano poggiandole una mano sulla spallla per calmarla.
Ana:- Jeff... - mormorò - mi sento così in colpa... dimmi che è solo un sogno -.
Mi sedetti vicino a lei e le avvolsi un braccio intorno alla spalle. Lei poggiò la testa sul mio petto e mi strinse la mano libera.
Io:- purtroppo è la realtà... -.
La strinsi di più a me sentendo il suo battito cardiaco accelerare, mi resi conto solo in quel momento che era l'ultima volta che potevo abbracciare Ana in quel modo. Perché dopo sarei sprofondato nella pazzia più totale.
Io:- Ana io ti amo e qualunque cosa succederà tu devi andare avanti e non voltati mai indietro... ok? -.
Ana mi guardò incastonando i suoi occhi nei miei, volevo mettermi a piangere e abbracciarla per sempre... dandole piccoli baci sulla bocca e sul collo. Ma sapevo che da lì a poco la sua mente avrebbe ceduto alla forza del demone. E questo non potevo permetterglielo.
L'abracciai incastrando il mio viso nell'incavo del suo collo, ricambiò l'abbraccio. E a quel punto le lacrime si fecero sentire, ma le ricacciai subito indietro.
Ana:- Jeff anche io ti amo e non ci separeremo mai vero? -.
Proprio in quel momento entrò nella stanza Slender.