«Avanti Emily, non vorrai perdere il treno!»
La voce chiara di Louis stava sovrastando anche il pesante sbuffo dell'Hogwarts Express, con l'intento di far sbrigare la sorella a raggiungerlo pochi metri più avanti mentre spingeva il suo carrello di ferro con forza con sopra i propri bagagli.
Avevano appena oltrepassato il muro del Binario 9¾ della stazione King's Cross di Londra, ed erano pronti a raggiungere il treno sperando di trovare i posti migliori.
«Certo, arrivo!» gli rispose poi lei facendosi sentire, dandosi un'occhiata in giro e notando che la stazione era già colma di persone di tutte le età, compresi i nuovi ragazzini che avrebbero affrontato il loro primo anno ad Hogwarts; Emilie ricordava benissimo il suo, e non poteva di certo dimenticare l'ansia che l'aveva assalita per settimane intere prima dell'arrivo di Settembre.
La stretta sul suo carrello diventava sempre più salda mentre con lo sguardo aveva ripreso a cercare il fratello, che sembrava essersi dissolto tra il fumo del treno. Era incredibile quanto ci metteva per sparire dalla sua vista, pensó lei, facendo poi una smorfia. Sapeva benissimo che Louis non era ansioso di prendere il treno, ma di incontrare i suoi amici, quella del treno era soltanto una scusa per vederli dato che erano addirittura in anticipo, anche se la stazione era già piena.
Non fece neanche in tempo a chiedersi dove fosse finito, che due braccia sottili le circondarono il collo con forza mentre sentiva un urlo alle sue spalle e qualcosa fare peso sulla sua schiena, constringendola a lasciare il carrello per non sbilanciarsi e cadere ed afferrare le gambe che le stavano circondando la vita subito dopo, riconoscendo la risata di Charlotte Grifondoro, la sua migliore amica. I capelli scuri e riccissimi che le incorniciavano le guance; la carnaggione scura, le lentiggini sul viso e la sua risata cristallina erano facilmente distinguibili, soprattutto per Emilie, avrebbe riconosciuto quella ragazza tra altre mille senza neanche il bisogno di farsi qualche domanda; la conosceva perfettamente bene, e aveva capito subito che era lei quella che per poco non stava facendo cadere entrambe a terra dato le sue pazze reazioni.
Scoppiarono a ridere insieme, catturando l'attenzione di parecchi passanti, soprattutto degli studenti, ma non se ne facevano affatto un problema. La fece scendere dalla sua schiena poco dopo, il tempo di girarsi che si ritrovó nuovamente tra le sue braccia, questa volta in un abbraccio.
Si erano conosciute al loro primo anno alla lezione di Pozioni; il loro calderone era scoppiato travolgendo poi entrambe da una strana sostanza e da lì non si erano più mollate.
«Mi sei mancata parecchio, sai riccia?»
«Anche tu, davvero tanto. Come sono andate le vacanze?»
Chiese poco dopo Charlotte, lasciando la presa sulla sua amica per lasciarla respirare e dandogli la possibilità di riprendersi il suo carrello, affiancandola subito dopo per camminare accanto a lei e guardandola con gli occhi color smeraldo che brillavano dalla felicità. Avevano passato le vacanze lontane, ma continuando a scriversi di continuo tramite i gufi restando informate di quello che stava accadendo ad entrambe durante il periodo del distacco fisico.
«Tutto nella norma Char. Approposito, hai visto Louis?»
«Uhm no, stavo per chiederlo a te infatti, magari stava raggiungendo mio cugino.»
In effetti, non faceva una piega. Harry dei Grifondoro, il cugino di Charlotte, era il migliore amico di Louis, ed era esattamente lui quello che il castano voleva riabbracciare, proprio come Charlotte ed Emilie. «Faremo meglio a raggiungerli; vieni, Harry non si sarà proprio accorto che l'ho lasciato da solo con gli altri.»
«Con gli altri? Ci sono anche Liam e Niall?»
«Esattamente, d'altronde dove ce n'é uno ci sono tutti.»
In effetti era così. Quel gruppetto si era formato subito al primo anno di Emilie, visto che visto che Louis continuava ad avere un anno in più a tutti. Andarono subito d'accordo, anche se erano di case diverse, ed ogni settimana si radunavano per passare un po di tempo assieme, magari nel cortile della scuola.
In poco tempo li raggiunsero, notando in lontananza il più grande accanto al riccio scuotere la sua bacchetta verso un punto impreciso che inizialmente le due ragazze non seppero individuare.
Si avvicinarono così a loro, senza neanche disturbarli e salutarono con una mano Liam Payne dei Corvonero e Niall Horan, dei Tassorosso, che se la rideva con quasi le lacrime agli occhi. Emilie aveva sempre amato quella risata; era strana e contagiava chiunque l'ascoltasse, era una risata vera la sua, gli piaceva davvero tanto, e non poteva fare a meno di far nascere un piccolo sorriso sulle labbra non appena lo sentiva ridere.
Quel ragazzo era straordinario, era sempre ottimista e non si lasciava mai prendere dalle cose negative, aveva sempre quel suo modo di non fare caso alle brutte cose che a volte lo circondavano. I capelli biondi perfettamente spazzolati e tirati in su, la pelle chiara e un mare completamente calmo negli occhi che si agitava soltanto quando rideva per l'appunto; era sempre disponibile, non c'erano ragioni per non volergli bene.
Liam, invece era di quelle persone che si occupavano della loro vita perfettamente, era ogni volta organizzato, sapeva già quello che voleva fare, ma il tempo per le persone che amava lo trovava sempre. Aveva un cuore d'oro, forse troppo grande per quel suo minuscolo corpicino. I capelli color cenere, e gli occhi color cioccolato che ogni volta che li guardavi ti facevano sciogliere. Erano decisamente delle persone che ti facevano pensare di essere fortunato quando capitavano nella tua vita.
«Guardate che faccia!»; la voce divertita di Harry fece capolino tra le risate di Niall, indicando poi con l'indice il capotreno che invece di dare informazioni o di occuparsi che tutto stesse andando bene, cercava di afferrare il cappello che volava sopra la sua testa, con un'espressione corrugata e decisamente nervosa.
Emilie guardó Louis trattenere una risata, e si avvicinó a lui per scuotere il suo braccio facendolo smettere di torturare quel pover'uomo, così il copricapo cadde poco lontano dal capotreno a terra, sentendo in sottofondo sbuffare il riccio con le guance pallide quasi completamente arrossate, fulminando poi il fratello con lo sguardo.
«Dai, mi stavo soltanto divertendo!» si giustificó Louis, facendo scuotere la testa alla sorella che osservó poi di sott'occhio Harry.
Era cresciuto, aveva messo altri centimetri, non se lo ricordava così alto l'anno scorso. I ricci castani che gli decoravano il viso pallido sembravano essere ancora più ricci di quanto già non fossero naturalmente, che evidenziavano i suoi occhi color smeraldo. Charlotte ed Harry si assomigliavano parecchio, se non era per la loro carnagione potevano sembrare addirittura due gemelli.
«Credo che il vostro divertimento sia finito.»
Disse Charlotte, risvegliando tutti e puntando l'attenzione di ognuno di loro su di lei, indicando il capotreno che guardava nella loro direzione mentre un ragazzino del nuovo anno indicava i due che fino a pochi secondi fa se la stavano beatamente ridendo.
«O forse é appena ricominciato, corri Har!»,disse il castano ricominciando a ridere guardando l' espressione minacciosa del capotreno mentre si avvicinava con passo svelto verso di loro, schivando rapidamente parecchie persone e facendo correre via i due; Niall ricominció nuovamente a ridere vedendoli scappare via, trattenendosi la pancia tra le mani.
«Quel bambino diventerà un Corvonero, ne sono sicuro.» Disse Liam vedendolo sorridere soddisdatto mentre tornava dalla loro piccola famiglia, stringendo la mano della sorella più grande che stava guardando le sue azioni, accennandogli un piccolo sorriso e prendendolo poi tra le braccia, riempiendolo subito di baci.
Una manciata di secondi dopo, lo sbuffo assieme al fischio del treno aveva richiamato tutte le attenzioni su di lui e al suo lucente colore rosso, che quasi brillava con la luce del sole che entrava dalle gigantesche finestre poste sul tetto, mentre varie nuvole di fumo fuoriuscivano dal suo interno annunciando che da lì a poco sarebbe partito ed invitando tutti ad entrare.
Era semplicemente bellissimo.
«Forse sarebbe meglio iniziare a portare la roba dentro, assieme ai loro bagagli, non trovate?» ruppe il ghiaccio Emilie, indicando i carrelli del fratello e di Harry, facendo annuire Charlotte e tutti gli altri in segno di affermazione, mentre la loro attenzione si soffermava alle loro spalle, là dove i due erano scomparsi tra la folla di persone inseguiti dal capotreno che li aveva persi già di vista.
«Si, sono perfettamente d'accordo.».