«Finalmente le vacanze!» Louis entró entusiasta nella Sala Grande assieme a sua sorella, Harry e Charlotte. Dopo la partita di Quidditch, Novembre era passato in un battito di ciglia e finalmente era arrivato Dicembre. Gli studenti, e soprattutto la squadra dei Grifondoro che Louis aveva sfiancato per gli allenamenti, aspettavano con ansia l'inizio delle vacanze; chi era già andato via per tornare a casa, e quasi l'intera scuola sembrava completamente deserta dato che quasi tutti erano tornati a casa loro per passare il Natale con le loro famiglie.
«Già, finalmente.» borbottó Charlotte, sedendosi a tavola ed unendosi agli altri. Lei voleva tornare a casa assieme ad Harry, ma questo le aveva avvisato in ritardo che i suoi genitori gli avevano spedito una lettera che diceva che sua zia Jenner sarebbe venuta a casa loro per le vacanze; la sua casa era stata infestata dai topi, e per il periodo delle disinfestazione era andata dai suoi genitori, e sarebbe rimasta lì per un bel po.
Harry stava detestando i suoi genitori in quel momento più di sua zia. Era una donna elegante e presuntuosa, oltre che babbana. Era insopportabile, ed Harry aveva ripensato immediatamente di non tornare a casa per le vacanze. Ovviamente, Charlotte passava le vacanze con lui a casa dei suoi zii, era una tradizione la loro, e a solo sentire il nome di sua zia Jenner, si era rattristata.
Louis ed Emilie erano rimasti lì, non perché non volevano tornare, ma perché volevano far compagnia ad Harry e Charlotte. Sarebbe stato il loro secondo anno dove passavano le vacanze ad Hogwarts, e sarebbe stato meraviglioso.
Mentre i ragazzi stavano mangiando, il preside della scuola, Silente aveva catturato l'attenzione di ognuno di loro con la sua voce. «Auguro un felice Natale a voi e alle vostre famiglie.» la voce calma e seria. «Voglio ricordare ai ritardatari o agli studenti che hanno deciso all'ultimo minuto di restare qui per le vacanze, di scrivere i loro nomi e consegnarli alla Mc Grannit.» stringeva le mani proprio davanti a se, scrutando l'enorme stanza e soffermandosi per un po sui fiocchi di neve che scendevano dal soffitto e che poi si dissolvevano molto prima di arrivare sulle teste degli studenti, per poi continuare. «E abbiamo organizzato per voi una gita ad Hogsmeade, per il giorno di Natale.»
Charlotte scuoté con forza la spalla di Emilie, appena sentì la larola 'Hogsmeade' i suoi occhi si accesero, e la ragazza accanto a lei cominció a ridere.
Ad Hogsmeade, nel negozio 'i Tre manici di scopa' lavorava uno dei ragazzi più belli che quelle due avessero mai visto. Christian Carter si chiamava, e forse era a causa sua che il loro negozio era sempre così pieno. Gli occhi azzurri color mare, le labbra rosee e il suo bellissimo viso attirava talmente tante di quelle ragazze che molte volte quel negozio era colmo fino all'ingresso.
Aveva anche frequentato la scuola di Hogwarts, al secondo anno di Emilie infatti lui era già all'ultimo. Non era molto notato prima, e improvvisamente aveva assunto un cambiamento straordinario al compimento dei suoi diciannove anni. Un Tassorosso meraviglioso, assolutamente.
«Non appena andiamo lì, dobbiamo andare a prenderci una burrobirra in quel negozio!» rideva entusiasta assieme ad Emilie, mentre Louis si era soffermato a guardare Charlotte con irritazione. Sbuffó sonoramente, catturando l'attenzione della riccia che lo guardó male.
Emilie tornó con lo sguardo su Silente, che era ritornato a sedersi al suo posto e subito dopo il suo sguardo finì sulla tavola dei Serpeverde. Era palesemente vuota rispetto a come se la ricordava, ma una figura catturó la sua attenzione, e sgranó gli occhi non appena si rese conto che Malik la stava fissando. Si riprese subito dopo, tenendo gli occhi puntati su di lui ed alzando di poco gli angoli delle labbra in un sorriso, e Zayn lo notó, così ricambió il sorriso e si giró subito non appena Perrie si appoggió alla sua spalla mentre parlava animamente con un ragazzo. Emilie sentì le guance andarle a fuoco; non perché si era accorta che il Serpeverde la stava già guardando, ma perché quella sudicia testa-rosa gli si era appoggiata addosso. Sentiva un bisogno incontrollabile di cruciarla, ma Charlotte la fece voltare verso di lei, chiedendole cos'avesse. Emilie la rassicuró con un veloce 'sto bene', così la lasció stare ritornando a parlare con il castano. Aveva notato che quella ragazza ultimamente aveva spesso la testa tra le nuvole, così preferiva lasciarla in pace sapendo bene che quando era in quello stato voleva stare da sola.
Harry era rimasto in silenzio per tutto il tempo, con i gomiti appoggiati alla tavola di legno e con lo sguardo apparentemente perso sul tavolo dei Corvonero. Emilie che gli stava accanto lo scuoté, e questo portó i suoi occhi verdi smeraldo su di lei, con aria interrogativa.
«Guarda che Liam non c'é.» lo avvisó, ed il riccio parve risvegliarsi.
«Cosa?» domandó, non riuscendo ad afferrare immediatamente cosa intendesse.
«Liam.» ripeté, indicando con l'indice il tavolo dei Corvonero. «Non c'é, é partito prima per le vacanze perché non si sentiva bene.» sussurró. Aveva incontrato Demi, la sua ragazza -perché sì, si erano messi finalmente insieme- nei corridoi, e questa l'aveva avvisata dicendole che Liam era tornato a casa prima.
«Oh...» sospiró, storcendo poi le labbra. «E cos'ha?» domandò, fingendo interesse e pizzicandosi le pellicine attorno alle dita.