«Dove sarà quel dannato libro..» Charlotte non faceva altro che borbottare; era in biblioteca alla ricerca del libro che l'avrebbe aiutata a studiare Erbologia, ma non lo trovava da nessuna parte. Amava studiare quella materia, la affascinava particolarmente e non sarebbe stato difficile per lei studiare; d'altronde era la ragazza più attaccata agli studi dopo Bonnie Wilson dei Corvonero.
«Stavi cercando questo?» la sua attenzione venne completamente rubata da quella voce che conosceva anche piuttosto bene, l'avrebbe riconosciuta tra mille.
Louis se ne stava appoggiato tranquillamente ad uno scaffale alto, da chissà quanto tempo dato che non l'aveva neanche sentito entrare, mentre stringeva tra una mano la copertina di un libro e scuotendolo in alto per metterlo in bella vista.
Charlotte riconubbe facilmente il titolo; 'mille erbe e funghi magici', quello che la professoressa le aveva suggerito infatti quella mattina.
«Come ce l'hai?» le chiese lei, annuendo e vedendolo avvicinarsi per darglielo. Sembrava... strano, da quanto era così gentile? Pensó lei, afferrando poi il libro velocemente dalle sue mani pensando che le giocasse qualche scherzetto. Ma nulla, dovette ricredersi, sembrava piuttosto tranquillo.
«Avevo sentito te e la professoressa parlare stamattina, così l'ho preso prima di te per studiare.» alzó tranquillamente le spalle lui, mentre la guardava, poi proseguì. «Sapevo che ti avrei trovata qui a quest'ora.» si schiarì la gola, dondolandosi sui talloni e facendo nascere sul viso della ragazza un'espressione confusa.
«Mi stavi cercando?» chiese lei, stringendo il libro al petto.
«Si, volevo chiederti un favore.» mormoró lui, grattandosi il capo con una mano e tenendo lo sguardo basso. 'E ti pareva!' Pensó la riccia mentalmente. Era troppo strano vederlo così gentile con lei, davvero pensava che si stava comportando così solo per piacere?
«Dimmi, allora.» gli intimó lei, con un sorriso che fece spuntare due piccole fossette sulle guance e facendo perdere per un attimo Louis, che prese un profondo respiro per risvegliarsi.
«Volevo chiederti se...insomma, vorresti darmi una mano con Trasfigurazione...» la guardó poi, assotigliando le labbra e le riducendole ad una linea sottile. L'anno scorso era stato bocciato anche a causa di questa materia, e sapevano entrambi che non riusciva a fare molti incantesimi, si trovava arretrato.
«Scherzi? Proprio io?» lo guardó incerta Charlotte, spezzando il silenzio tombale che si era abbattuto sulla biblioteca e facendo imbronciare Louis.
«Ti sembro uno che stia scherzando Charly? Andiamo, tutti sanno che sei la più brava in questa materia, dammi una mano, ti prego!»
Charly. Da quanto non sentiva quel buffo nomignolo.
Arrivó addirittura a pregarla, e questa non era una cosa da Louis, e forse era una motivazione che la fece accettare. Oppure era per via che la stava idolatrando.
«Beh si, in un certo senso sono la più brava...» si vantó lei con un buffo sorriso, che spinse l'ansia di Louis alle stelle. «...e, d'accordo, ti daró una mano, ma dovrai impegnarti.» disse poi, sorridendogli e prendendo un profondo respiro. Sapeva che sarebbe stata un'impresa, Louis era completamente negato con quella materia. Ma aveva sempre avuto un debole quella ragazza per le cose difficili. Forse era anche questo che l'aveva spinta ad accettare.
«Grazie, grazie grazie! Mi hai salvato Charly!» esultó lui, facendola ridacchiare.
«Inizieremo la settimana prossima dopo le lezioni.» Lo informó lei, facendolo annuire felice.
«Va bene. Tranne il Lunedì peró.» accettó, iniziando ad arretrare per andarsene, meritandosi un'occhiataccia da parte della ragazza.
Non solo doveva dargli una mano, adesso si metteva anche a fare gli accordi?
«Dai, ci sono gli allenamenti di Quidditch!» la supplicó, ricordandogli che a quegli allenamenti non voleva assolutamente mancare. Gli piaceva tantissimo volare con la scopa, e Charlotte non poteva proprio negarglielo.
«D'accordo, allora tutti i giorni tranne il Lunedì.» socchiuse gli occhi, tanto peggio di così non poteva andare.
«Oh, e un'ultima cosa, potresti non dirlo ai ragazzi?» le chiese, rigirandosi verso di lei. Forse era meglio non parlare, pensó con un espressione scocciata in viso, puntando lo sguardo nei suoi occhi azzurri, restando in silenzio e guardandolo impassibile.
Non voleva quindi che gli altri lo venissero a sapere?
«Per-» inizió lei, venendo bruscamente interrotta da lui che ricominció a parlare.
«Perché noi non ci sopportiamo, giusto?» le domandó, facendola rattristare per un'istante. Infondo doveva saperlo che il rapporto tra lei e Louis non sarebbe cambiato; doveva soltanto dargli una mano a studiare. E allora perché si era rattristata?
«Perché, noi non ci detestiamo?» rispose, mascherando per un attimo il suo stato d'animo dietro ad un tono piuttosto freddo che il castano non notó, aveva anzi sorriso in risposta.
«Grazie Char.» disse un ultima volta, avvicinandosi a lei e lasciandole un piccolo bacio sulla sua guancia, per poi allontanarsi ed uscire dalla biblioteca in pochissimo tempo.
Charlotte era rimasta lì, immobile come se fosse una statua di ghiaccio dopo il suo inaspettato gesto. Toccó con le dita il punto esatto dove le sue labbra l'avevano toccata, restando in balia alle emozioni che la stavano facendo impazzire. Restó a guardare il suo corpo sparire, mentre il suo cuore le martellava forte nel petto.
O aveva accettato sapendo che avrebbe passato più tempo con lui?