Il terzo anno ad Hogwarts era finalmente iniziato.
Ogni anno da passare in quel castello era decisamente entusiasmante, anche solo il pensiero di ritornare tra quelle incantate e magiche mura ti travolgeva completamente; risentire il vecchio odore delle pagine e dei libri della biblioteca di quella scuola, che sfogliandole ritraevano e descrivevano l'intera storia della magia; le interminabili giornate passate nella Sala Grande, che sembrava, anzi é, bellissima ogni giorno, il modo in cui viene decorata ogni anno quella Sala, é veramente fantastica. Quando arrivano le varie ed amate feste, soprattutto quelle natalizie e quelle di fine anno; le giornate passate a scartare i regali, seduti tra le panche e i tavoli di legno che si riempivano delle tantissime varietà di cibi e bevande possibili e immaginabili, e che farebbero venire l'acquolina a tutti coloro che vedrebbero anche solo per sbaglio qualche condimento.
Scambiare qualche parola con i quadri parlanti, restando affascinati dalle persone che si muovono al loro interno, oppure camminare sulle scale a cui piace muoversi; dai, a chi non piacerebbe camminare su delle scale che si spostano da una parte all'altra quando possono perfettamente farlo senza interessarsi di chi ci sta poggiando i piedi sui loro gradini?
Passeggiare poi tra i corridoi e tra la massa di studenti dove molto spesso e volentieri si sentivano le loro risate volare nell'aria e disperdersi dopo essere state avvertite anche dai fantasmi che gironsolavano lì nei dintorni, facendo borbottare senza sosta quelli più irascibili che poi si allontanavano lasciando dietro di loro solo una scia gelata. Fare parte nuovamente di quelle lezioni affascinanti, -non per tutti ovviamente- che ti facevano scoprire ogni volta curiosità, cose che non sapevi prima, e che ti facevano appassionare sempre di più a quell'argomento, ansiosamente a volte. Capita, certo che capita. Oppure scoprire nuove stanze del castello che magari prima non conoscevi, portando a volte sì, delle severe punizioni, visto che sono quelle maggiormente vietate e visitate soltanto da chi prova gusto ad infrangere le regole. Ritornare in sella alla scopa e partecipare ad una nuova partita di Quidditch, quello si che univa specialmente i ragazzi in nuove conoscenze e rapporti di amicizia, e perché no, anche rapporti disprezzativi nei confronti degli altri studenti, non c'é cosa che più ti soddisfa di stracciare un tuo avversario, nemico molte volte, davanti a tutta la scuola.
Anche semplicemente riabbracciare i tuoi amici dopo le vacanze é dannatamente bello, ed era specialmente questo che ad Emilie Tomlinson dei Grifondoro mancava. Aveva stretto talmente tanti rapporti in quegli anni anche con l'aiuto di suo fratello, Louis Tomlinson, anch'egli dei Grifondoro, e non vedevano l'ora di rivedere i loro amici più cari.
Louis era il più grande dei due soltanto di un anno, anche se non sembrava dato che non solo appariva più piccolo fisicamente, ma caratterialmente assomigliava parecchio ad un bambino che non ne voleva mai sapere di stare fermo o di 'fare il bravo.' I capelli castani a volte gli ricadevano sulla fronte, e lui non ne voleva proprio sapere di tagliarli nonostante i continui consigli che riceveva sulla propria acconciatura da parte della sorella. Gli occhi azzurri, color ghiaccio, sempre accesi, brillanti, pronti a donare allegria accompagnata da qualche battuta squallida, sperando di risollevare l'umore a chiunque l'ascoltasse.
Emilie, invece al contrario suo era bionda, con un ciuffo che le ricadeva sulla fronte e che spesso le ricopriva un occhio. Anche lei li aveva azzurri, con qualche sfumatura attorno alla pupilla, ed era questo che riconosceva i fratelli; gli occhi. Non si assomigliavano tanto, a primo impatto sembravano due migliori amici intenti a farsi i dispetti a vicenda, ma soltanto loro sanno quanto bene si vogliono, anche se non lo dicono. Louis voleva molto bene alla sorellina, nonostante passava il tempo solo a stuzzicarla o a prenderla in giro, ma mettiamo in chiaro che poteva farlo soltanto lui. Detestava chiunque si azzardava soltanto a sfiorarla o a prenderla in giro, e questo non era da lui, detestare veramente qualcuno era una tra le cose che non riusciva a fare; almeno non per tantissimo tempo. Era molto protettivo nei suoi confronti, ed Emilie lo sapeva bene. Non riuscivano a stare nemmeno tanto tempo separati d'altro canto, avevano un legame forte quei due, uno di quei legami che non si riesce a spezzare da un giorno all'altro con un litigio qualunque. Potevano tenersi il muso per giorni, sì, magari potevano anche arrivare a non parlarsi, ma era davvero raro.
Ricorda bene quando Louis era stato il primo a ricevere la lettera di iscrizione per Hogwarts, lei doveva aspettare ancora un bel po per il compimento dei suoi undici anni; ricorda bene la sua reazione quando i loro genitori o meglio dire la loro mamma stava spiegando loro il mondo magico, mentre li teneva sulle proprie gambe e rispondeva alle loro domande, erano molte di più quelle del piccolo castano, entusiasta di andare in un posto in cui non era mai stato prima e faceva molta attenzione -forse stava dando tutta la sua l'attenzione in quel momento, più di quanta non ne avesse mai data in vita sua- a quello che le diceva la giovane donna mentre con le sue piccole dita stringeva la propria lettera semiaperta, mentre al contrario, la bionda aveva un'espressione imbronciata, quasi triste, come quella del padre seduto a gambe incrociate sul tappeto rosso del soggiorno di fronte a loro, prestava anche lui attenzione a quello che stava dicendo la donna che amava in silenzio e restandone affascinato, come se non sapesse l'esistenza neanche lui di questo gigantesco nuovo mondo.
Ed era in quell'istante che Emilie aveva capito che tutte quelle volte che le sembrava di aver visto, non direttamente almeno, qualcosa volare per la cucina mentre sua madre preparava la colazione, non erano miraggi causati dal sonno.
Comunque sia, il rapporto tra i due fratelli era letteralmente inseparabile, e si capiva dal modo in cui mentre erano nei corridoi brulicanti di studenti delle varie case, Louis stringeva tra le braccia la bionda mentre scherzavano con i loro amici, un po per sovrastare la sua altezza, altro motivo per cui la stuzzicava, un po per dimostrare la sua possessività.
Un'altra ragione per cui teneva stretta sua sorella a sé, era per evitare un contatto tra lei e il Serpeverde Malik, Zayn Malik. Da quando hanno avuto un 'piccolo scontro' al secondo anno a lezione di Difesa contro le arti oscure, il castano aveva deciso di non avere nulla a che fare con lui, non gli piaceva affatto il modo in cui si vantava di fronte ai suoi compagni, comportamento tipico di un Serpeverde, non c'é dubbio. Louis aveva sempre tenuto lontane le persone che non gli piacevano, e dato il suo carattere simpatico era davvero raro, non era da lui, si potevano infatti contare sulle dita di una mano le persone che non sopportava, ma la prima in lista era Zayn Malik. Non lo conosceva bene, ma sapeva perfettamente che di lui non ci si poteva fidare.
Così come sapeva che sarebbe stato un nuovo e lungo anno ad Hogwarts.Salve!
Non mi dilungheró molto, vi diró solo che spero che questa storia vi piaccia!
Comunque, é ispirata ad una storia che non é stata più continuata, e mi sembrava un peccato non creare un finale adatto insomma. . .
Nulla, buona lettura!