Chapter 13.

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Hogsmeade. Era proprio così l'ultima volta che Emilie e Louis erano andati a visitarla.
A differenza della volta precedente, c'era molta più neve a decorare i tetti rossi, ed a rendere le strade ancora più strette e lunghe.
Avvolti nelle loro felpone, Louis, Harry, Charlotte, Emilie e Niall si stavano dirigendo verso il negozio che l'unico Tassorosso aveva pregato di andare a visitare.
Mielandia. Un negozio che vendeva dolciumi, e come negarlo a quel ragazzo, anche perchè i suoi occhioni azzurri rendevano ancora più difficile dirgli di no a qualcosa.
D'altronde anche Louis voleva andare a prendersi qualche schifezza da mangiare, ignorando completamente le avvertenze della sorella che le aveva detto che se avrebbe anche bevuto la burrobirra più tardi si sarebbe sentito male, cosa che ovviamente dovevano fare. E a proposito di burrobirre, Charlotte non toglieva gli occhi dalla porta d'ingresso del negozio 'I Tre manici di scopa" dove ragazzi e ragazze di tutte le età entravano ed uscivano in continuazione.
«Dio che ansia!» batté le mani la riccia una volta sorpassata l'ingresso di Mielandia, e Louis la sentì benissimo, così come sentì il fastidio crescere quando vide Charlotte non togliere gli occhi da dosso al ragazzo che camminava avanti ed indietro nel negozio che avrebbe voluto far bruciare con un incantesimo veloce.
«Già, é un'ansia non poter sapere cosa tua sorella ti ha regalato per il tuo compleanno.» sbuffó il castano, ed Emilie fece guizzare i suoi occhi sulla sua espressione, non riuscendo a trattenere una risata. La vigilia di Natale era stato il suo compleanno, e l'avevano festeggiato nel loro dormitorio. Soltanto Emilie non gli aveva ancora consegnato il suo regalo, dicendogli che l'avrebbe avuto a Natale dopo la gita ad Hogsmeade. Louis aveva sempre amato le sorprese, ma credeva di non farcela a trattenere la curiosità a freno ancora a lungo.
«Te l'ho detto, l'avrai stasera.» ripeté un'ultima volta lei, sembrava la centoduesima volta che glielo ripetesse, ma il castano non mollava, era diventato abbastanza irritante, e per un attimo Emilie stava per svelargli cosa gli avesse preso.
Fortunatamente, sarebbero stati i dolciumi a distrarlo; scomparve immediatamente tra gli scaffali enormi pieni di schifezze assieme ad Harry e Niall una volta essere entrati nel negozio.
Charlotte scosse la testa.
«Dato che ci incontreremo tutti più tardi fuori i Tre manici di scopa, che ne dici di andare a farci un giro?» chiese, spintonandola appena verso l'uscita e facendogli capire che il negozio appena citato era la sua definizione di 'andare a fare un giro.'
Emilie la guardó divertita, era davvero ossessionata, ma sapeva che negare a lei di andare in giro sarebbe stato inutile dato che si trovó immediatamente fuori.
L'aria gelata la colpì in pieno, ed in lontananza vide arrivare il piccolo gruppo dei Serpeverde. La Grifondoro si bloccó come gelata alla vista di Zayn che avanzava davanti ai ragazzi, scherzando animamente e facendoli ridere tutti.
I loro sguardi si incrociarono ancora una volta, ed il Serpeverde con un gesto della testa indicó un muro esterno del negozio accanto che aveva; si allontanó poi dal gruppo, facendo capire alla ragazza che sarebbe rimasto lì ad aspettarla. Sorrise al pensiero, ma Charlotte continuava a tirarla verso la sua meta, ed Emilie si bloccó sul posto. «Dovrei andare un attimo in bagno Char.» mentì lei, e la riccia sbuffó rumorosamente capendo che avrebbero dovuto tornare indietro. «Vai dai ragazzi, vi raggiungeró più tardi.» l'avvisó poi lei, spingendola verso Mielandia, e Charlotte la guardó curiosa per un istante che si dissolse immediatamente non appena annuì senza pensarci ed entró nuovamente in quel negozio.
Emilie la vide scomparire tra gli scaffali, e prima di pensarci due volte si infiló il suo mantello dell'invisibilità sotto gli sguardi di alcuni studenti e si incamminó dove Zayn le aveva detto di andare. Non avrebbe voluto pensare se Louis l'avesse vista, indossare il mantello dell'invisibilità era un'occasione rara, soprattutto per la ragazza; lo usavano insieme soltanto quando dovevano pianificare qualche 'piccolo' scherzo a qualcuno, compresi i professori, entrambi sapevano che usarlo sarebbe stato soltanto per qualcosa di importante. Ed incontrare Zayn per Emilie lo era di sicuro.
I passi che sprofondavano nella neve bianca e pura erano l'unica cosa visibile della Grifondoro, quasi subito stava per andare a sbattere contro una vecchia strega vestita di scuro a causa del ghiaccio; stava perdendo l'equilibrio mentre svoltava l'angolo e prima che potesse cadere due braccia forti la presero, reggendola con poche difficoltà ed Emilie sospiró di sollievo, mentre veniva aiutata a rimettersi in piedi da Zayn.
Questo le scoprì il viso dal mantello, e sembrava ancora più pallida di quello che era, forse per il freddo e soltanto le sue gote erano colorate di un rosa chiaro. Era bellissima, per il ragazzo lo era decisamente.
Afferró una sua mano e la tiró verso di se, e mentre lo seguiva Emilie si tolse il mantello completamente da dosso, scoprendosi e stringendolo saldamente tra le dita per paura che cadesse.
Quando il Serpeverde strinse la mano della Grifondoro una piccola scintilla scattó in entrambi, quelle mani non le avrebbero mai più lasciate andare.
In silenzio, raggiunsero le mura esterne di alcune case unite, lì nessuno li avrebbe visti, si sentivano soltanto il rumore dei loro passi e il Serpeverde si fermó sul posto, facendo quasi scontrare la ragazza dietro di lui contro il suo petto duro.
Emilie non ebbe neanche il tempo di chiedergli dove fossero che Zayn la spinse delicatamente al muro, imprigionandola tra il suo corpo e i mattoni di pietra alle sue spalle, facendole mozzare il respiro in gola inaspettatamente.
«Sei scappata anche dalle grinfie di tuo fratello per vedermi?» sorrise lui, e la sua sembrava più un affermazione che una domanda. «Si.» deglutì lei, facendosi più bassa appoggiando il suo peso su una gamba e Zayn sembrava più alto di quanto già era.
«Perché mai?» Malik poggió i palmi delle sue mani al muro, ai lati della sua testa e puntando gli occhi nei suoi azzurri; li trovava assolutamente meravigliosi, e solo in quel momento si accorse di come attorno alla pupilla nera ci fosse un cerchietto dorato, e grazie al freddo il colore dei suoi occhi era diventato di un azzurro-grigio.
«Mi andava.» sussurró lei, schiarendosi la gola e ripetendo la sua frase quando erano in biblioteca. Zayn ridacchió, sprofondando nella neve e passandosi la lingua tra le labbra rosee a causa del gelo per inumidirle. Emilie sentì il bisogno di baciarlo quando erano così lucide ai raggi del sole, e non soltanto in quell'istante. Aveva immaginato in varie occasioni le loro labbra unite, per non parlare di quando se le sognava. Erano maledettamente invitanti, ed allo stesso tempo sembravano pericolose. Chissà come sarebbe stato assaporarle, così come sarebbe stato pericoloso avvicinarsi così tanto ad una serpe. Avrebbe rischiato soltanto per quell'attimo, ne sarebbe di certo valsa la pena.
Zayn spostó i ciuffi ribelli che erano scivolate sulla sua fronte, accarezzando con le dita affusolate la sua pelle che si accese immediatamente.
Entrambi avrebbero voluto rimanere così per sempre, anche se il freddo ghiacciava completamente le ossa, anche se infondo non facevano nient'altro che odiarsi, ma in quell'istante erano così dannatamenti attratti l'uno all'altro, anche se erano una Grifondoro ed un Serpeverde.
Le accarezzó poi l'angolo delle labbra con il pollice, soffermandosi su di esse per una lunga manciata di secondi con lo sguardo ed inumidendosi ancora una volta le sue labbra che erano diventate improvvisamente secche.
«Non sai quanto io voglia baciarti.» deglutì il moro, ed Emilie fu sicura di aver perso un piccolo battito alle sue parole; le sue gote si accesero ancora una volta anche perché i loro occhi avevano ripreso a guardarsi.
«Fallo.» pronunció con la voce spezzata, e per un attimo si sentì soddisfatta. Soddisfatta quando era finalmente a dire quella parola, soddisfatta quando il ragazzo si abbassó su di lei, e non ci pensó due volte prima di alzarsi sulle punte e spezzare le distanze tra di loro; era soddisfatta quando finalmente incontró le labbra che tanto aveva bramato, ed era soddisfatta di essere riuscita a baciarlo.
Zayn restó sorpreso dal suo gesto, ma chiuse subito gli occhi e con una mano accarezzó le sue guance chiare, mentre con l'altra la teneva a se, spingendola verso il suo petto per accorciare ancora di più le distanze. Le labbra della ragazza erano ancora più morbide di quanto si aspettasse, ma non perse un'attimo ed inizió a muovere le sue labbra su quelle della bionda che non tardarono a farsi sentire.
Emilie restó incastrata al muro, e nell'attimo in cui dischiusero entrambi le loro bocche realizzó che il sapore che aveva era proprio quello che si era immaginata.
Zayn prese ad accarezzarle nuovamente le guance mentre con l'altra mano spinse con forza la schiena della ragazza ed i loro petti si scontrarono un ultima volta, ma sembrarono non farci caso. Il Serpeverde si staccó anche se a malincuore da lei, coi respiri irregolari di entrambi che facevano eco tra le pareti; il battito che aumentava sempre di più, e il petto che si alzava e si abbassava alla ricerca di aria. Poi si passó nuovamente la lingua tra le labbra, il ché fece sorridere la ragazza; amava quando lo faceva, per poi darle un ultimo bacio delicato rispetto a quello di pochi secondi prima. Il mantello che era caduto dalla stretta di Emilie prima del bacio ed era stato coperto di neve per non perderlo. Zayn si chinó notando il rialzo della soffice neve bianca, prendendolo poi e consegnandoglielo tra le mani, sorridendole ancora una volta apertamente. La bionda lo ringrazió a bassa voce, quasi non riuscendo a sentirsi neanche lei stessa quando il ragazzo le afferró nuovamente la mano che aveva lasciato precedentemente, e tirandola verso di se le stampó un ultimo piccolo bacio sulla fronte a causa della sua bassa statura.
«Andiamo a prenderci questa burrobirra.» annunciò, circondando poi la sua vita con le braccia e iniziando ad incamminarsi verso il negozio. Emilie sperava soltanto che il gruppo che aveva lasciato non si sarebbe accorto di loro due che camminavano così vicini nelle strade di Hogsmeade.
E proprio in quell'istante la Grifondoro si rese conto che sembravano una coppia, e per qualche strana ragione, al pensiero, il cuore le batteva fortemente nel petto.

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