«Oggi ci siamo allenati duramente!» Louis era appena entrato nella Sala comune, almeno un quarto d'ora dopo il resto della squadra che avevano riposto le loro scope accanto all'entrata dell'enorme ingresso del dormitorio; erano davvero sfiniti, si stavano allenando da parecchio, e il caposquadra -ovvero Louis- era davvero tosto.
Aveva intensificato gli allenamenti negli ultimi giorni, ormai erano vicini all'inizio della partita contro i Serpeverde e non voleva scuse, anche nonostante il freddo e la pioggia di Novembre, cercava sempre di portare la sua squadra in campo per allenarsi. Ma li aveva davvero sfiancati.
«Ma non é ancora abbastanza.» continuó, facendo voltare tutti verso di lui. Erano ormai due ore buone che avevano passato a volare sulle scope, e si era anche fatto piuttosto tardi.
«Intensificheremo ancora di più gli allenamenti, e tra cinque minuti...» cercó di discutere, ma la voce chiara di Charlotte lo sovrastó immediatamente, quasi facendolo sobbalzare.
«Si puó sapere che ti prende!?» gridó quasi, stringendo la presa sulla cinghia della sua divisa. «Okay che vuoi che ci alleniamo, ma così finirai per ucciderci prima della partita!» lo rimproveró seriamente, ed Harry nonostante fosse il suo migliore amico, annuì, facendo capire a Louis che stava esagerando.
Charlotte sapeva bene che Louis era molto teso, anche dalle lezioni di Trasfigurazione che facevano aveva notato che sembrava molto più pensieroso ed irritato del solito.
«Si puó sapere perché vuoi così tanto vincere quest'anno?!» alzó ancora la voce, facendo sbuffare rumorosamente Louis. Ormai stavano catturando anche l'attenzione degli altri ragazzi nell'ingresso, stavano tutti ascoltando il loro piccolo battibecco. Si infiló seccatamente una mano tra i capelli castani, tirando le punte lievemente.
«Voglio soltanto la coppa.» cercó di giustificarsi, e alcuni studenti si rivoltarono, riprendendo a fare quello che stavano facendo. Non sembrava una novità questa, Louis era attratto davvero dalle vittorie, ci teneva a vincere. Ma non era affatto quella la ragione per cui stava stancando i suoi compagni.
Il resto della squadra restó in silenzio, e Charlotte si limitó a sbuffare, sapendo perfettamente che stava mentendo.
«Okay.» rispose sottovoce Harry, puntando lo sguardo negli occhi color ghiaccio di Louis. «E adesso che si fa, allora?» chiese, sapendo già la risposta.
«Torneremo in campo, sbrighiamoci prima che faccia tardi.» Louis strinse tra le mani la sua scopa, recandosi all'ingresso e facendo sbuffare gli altri ragazzi. «Ma sono le otto e tre quarti...» mormoró Oliver, che avanzó con gli altri dritto verso l'ingresso, e per sua sfortuna Louis l'aveva sentito bene, e dopo che lo aveva sorpassato gli arrivó un rumoroso ceffone dietro al collo, che lo fece sobbalzare ed uscire con la scopa tra le mani.
«E non fare la femminuccia!»«Bel lavoro, ragazzi!» gridó Louis, camminando nel campo con la scopa impugnata saldamente tra le mani, dando una sonora manata sulla spalla di Harry che quasi si sbilanció per la stanchezza.
Avevano passato un'altra ora e mezza in campo ad allenarsi; ormai non ce la facevano proprio più.
«La prossima volta faremo di meglio!» urló con un finto sorriso, quando vide tutti allontanarsi con una velocità che faceva invidia a quella degli zombie. Si voltó, asciugandosi la fronte imperlata di sudore, sobbalzando quando si accorse della figura di Charlotte dietro di lui, ancora seduta sulla scopa che galleggiava nell'aria.
«Non rientri con loro?» domandó con aria severa lui, lanciandole un ultimo sguardo prima di tirarsi le maniche della sua divisa, nonostante il freddo.
«Potrei farti la stessa domanda.» rispose con tranquillità la riccia, scendendo poi dalla scopa bagnata. Aveva iniziato a piovere pochi minuti dopo che erano arrivati in campo, rendendo ancora più complesso e stancante il loro lunghissimo allenamento notturno, e il mal tempo sembrava non voler cessare. «Perché non rientri?» domandó con aria curiosa, dondolando le gambe zuppe d'acqua nel vuoto, e Louis ridacchió silenziosamente.
«Volevo fare un ultimo giro.» alzó le spalle, fermandosi sul posto e guardandosi attorno. Charlotte lo guardó con un'espressione curiosa e...preoccupata?
«Potresti dirmi sinceramente perché vuoi assolutamente vincere contro le Serpi?» bisbiglió quasi con tenerezza, e Louis si stupì. Come aveva fatto a non capirlo ancora?
«Te l'ho detto, voglio la coppa.» borbottó, e la ragazza di fronte a lui lo fissó sconcertata.
«So che stai mentendo...» sussurró, ripensando a quello che aveva detto pochi istanti prima, e la risposta le sembró arrivare immediatamente. «Vuoi battere Malik!» quasi gridó, indicandolo con aria seria come se non volesse sapere altre scuse. E Louis era proprio quello che voleva fare. Voleva battere, anzi no, stracciare quel sudicio Serpeverde. Voleva farlo impazzire completamente, voleva vederlo mentre si strappava i capelli. Si sarebbe divertito a deriderlo per un lungo periodo di tempo. Louis non poté fare a meno di ridacchiare, scuotendo la testa come per negarglielo, ma non disse niente, facendo capire a Charlotte che quello che pensava era giusto.
«Vuoi fare quest'ultimo giro con me, o no?» domandó poi, deviando completamente l'argomento mentre saliva sulla scopa, superando la ragazza velocemente e prendendo in una mossa rapida la pluffa dal terreno umido.
