Chapter 14.

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La neve cadeva con lentezza sulle finestre della stanza del dormitorio dei Grifondoro, così come si poggiava su ogni pietra del castello riempiendo ogni centimetro del terreno ormai diventato bianco.
Ad Emilie era sempre piaciuto l'inverno.
Amava restare nella sala comune della sua casa a leggere un bel libro ed a bere un qualcosa di caldo in compagnia di suo fratello, Harry e Charlotte, che non facevano nient'altro che lamentarsi a causa del freddo, cosa che faceva irritare abbastanza Emily. Sembrava l'unica a cui piaceva il gelo. Ma come ogni anno, mentre lei era occupata a leggere, nella sala comune c'era un gran viavai; tutti i presenti - o almeno quelli che non erano andati via per le vacanze - erano pienamente eccitati per la festa di fine anno che si sarebbe tenuta quella stessa sera. Anche Harry, Louis e Charlotte si trovavano sempre a discutere di come sarebbe stata la festa, ed anche altri ragazzi che si univano spesso alla loro discussione si ritrovavano ad avere la loro stessa enfasi.
Lo scoppiettare del fuoco faceva da sottofondo alle parole dei ragazzi, erano ormai le otto passate e Charlotte non vedeva l'ora che quell'interminabile giornata giungesse al termine, così come gli altri.
«L'anno scorso la festa era durata tantissimo, i prefetti non sembravano neanche incaricati di riportarci ai nostri dormitori dopo la mezzanotte.»
Disse Ryan, un ragazzo del quinto anno, ed Emilie fece una smorfia. Non aveva nulla in contrario per le feste che si tenevano in quella scuola, dire che non le piacevano sarebbe stato un sacrilegio; ma nonostante la sua età sapeva di non riuscire a stare sveglia tantissimo, e il trambusto di Capodanno le rendeva sempre impossibile dormire. «Quando eravamo ad Hogsmeade io e Louis abbiamo preso dei fuochi che useremo in cortile stasera.» Harry diede il cinque al castano al suo fianco, che si riappoggió contro lo schienale del divano sul quale era seduto mentre guardava tutti con aria soddisfatta. «Faranno un figurone.» continuó, catturando anche l'attenzione di Emily che li guardava sospettosa. Come hanno fatto a portarli qui dentro senza che i professori se ne accorgessero? Pensó, togliendo finalmente gli occhi dall'ultima pagina e concentrando la sua attenzione sul gruppo dei ragazzi davanti a lei.
«Non dovrai assolutamente perderteli Emilie, saranno indimenticabili, te lo assicuro.»

Mancava una buon'ora all'inizio della festa, e molti degli studenti stavano ormai trascorrendo le ultime loro ore di quell'anno nella Sala Grande, beandosi del calore che emanava quella stanza non solo fisicamente.
Emilie, Charlotte al loro contrario erano ancora occupate a prepararsi; più che altro era Charlotte a star mettendo in ansia la biondia, chiedendole come stesse ogni cinque secondi, in continuazione. Louis ed Harry le stavano ancora attendendo nella Sala comune della loro Casa, come al solito avevano scelto di raggiungere la Sala grande insieme. Temevano che quelle due uscissero dal loro dormitorio direttamente dopo la mezzanotte, erano sempre le ultime ad uscire da lì.
Alla fine, dopo dieci minuti contati, Charlotte si congratuló con se stessa per il suo 'nuovo look', che Emilie continuava a considerare il look che aveva sempre, ed entrambe raggiunsero i ragazzi.
«Per la barba di Merlino, siete vive.» quasi urló Louis, fingendo che si stesse togliendo una scia di sudore dalla fronte il ché fece ridacchiare Harry.
«Per vostra fortuna, dato che non sopravvi-» Charlotte aveva iniziato a dire, ma venne bloccata dalle mani della ragazza accanto a lei che si bloccarono esattamente sulle sue labbra, sapendo che se non li avrebbe fermati in quell'istante non si sarebbero più fermati dall'insultarsi. Erano insopportabili. E per fortuna non sapevano nulla.
«Possiamo andare?» domandó infatti lei sarcasticamente, iniziando a tirare la riccia con se verso l'uscita, dietro i due ragazzi.
Non appena sorpassata l'uscita e l'aver salutato la signora grassa del quadro del loro dormitorio, Emilie parve di sentire dei passi nonostante il mormorio pesante che in quel momento aveva sovrastato il suono sospetto. Si voltó per un attimo, ignorando la conversazione dei tre ed incuriosendosi si fermó per un attimo, accorgendosi di un'ombra che si stava allontanando e capendo che qualcuno li stava seguendo.
«Emilie?» la voce di Louis la risveglió dai suoi pensieri, così si rivolse verso di lui con un piccolo sorriso interrogativo; non si era accorta di essere rimasta indietro anche se di pochi passi, e suo fratello storse le labbra in una smorfia. «Cosa c'é?»
Avrebbe dovuto dirglielo? Parve pensarci per un attimo, ma scuoté la testa e l'espressione di Louis si rilassó di parecchio. «Nulla, davvero. Ero sovrappensiero, ma sto bene.» disse velocemente lei e gli sorrise per dare più credibilità.
«Non me la racconti giusta, a che stai pensando?» ripeté il castano, avvicinandosi di più a lei e facendo insospettire gli altri due che si erano appena fermati. Infondo, non c'era nessuno per i corridoi, ogni studente era nella Grande sala, magari a bere succo di zucca o chissà cos'altro per festeggiare l'arrivo del nuovo anno, forse era stata soltanto una sua impressione. Eppure era stata così sicura di aver visto qualcosa…e il rumore di altri passi rieccheggió tra le pareti, questa volta Emilie fu più che sicura che non erano i soli in quel corrioio. La curiosità la stava divorando.
«In verità, Lou, stavo pensando di andare a controllare come stesse Aaron. Prima dei festeggiamenti.» gesticoló, indicando un punto impreciso dietro di lei e stringendo le labbra fino a ridurle ad una linea sottile; in parte era vero, voleva davvero controllare come stesse la sua civetta, e magari avrebbe anche utilizzato un incantesimo alla torre per non far spaventare gli animali quando le urla e i festeggiamenti si fossero sentiti. Sembrava per lo più, un'ottima scusa e Louis la guardó non convinto, ma annuendo ugualmente e iniziando a guardare i due cugini e la sorella non sapendo dove andare ed Emilie lo capì subito. «Vado da sola, ci incontriamo nella sala grande, non c'é problema.».
Il castano poi annuì, lasciandole un bacio sulla tempia e raggiungendo gli altri due con passi veloci. «Fa presto.»
Gli disse prima di sparire dietro ad un angolo assieme ad Harry e Charlotte. La ragazza sorrise al suo gesto, ed inizió ad incamminarsi verso il corridoio freddo alle sue spalle.
Magari non era una buona idea incamminarsi da sola, sapendo che qualcuno la stesse seguendo, ma non voleva far allarmare Louis oppure essere presa per pazza, dato che nessuno sembró averli sentiti.
Una manciata di minuti dopo si fermó, non trovando nessuno per i corridoi e non sentendo più alcun suono che sembrasse dei passi. Era stata soltanto una sua impressione, forse causata dal poco sonno. Eppure sembrava così vicino, pensó, sospirando e girando i tacchi per tornare indietro e per raggiungere la Sala Grande, ma delle enormi braccia le cinsero la vita, ed una grossa mano le si piombó sulle labbra constringendola a tacere dato che avrebbe cacciato un'urlo che sicuramente avrebbe scosso il castello.
Si dimenó appena, ma si rilassó subito dopo l'aver sentito il suo profumo. Restó in silenzio per una manciata di secondi, il tempo di ritrovarsi contro la parete con il viso di Zayn a pochi centimetri dal suo.
«Così non é divertente.» soffió lui poco distante dalle sue labbra con un tono che la fece gelare e ridacchiare allo stesso tempo. Si staccó da lei con un enorme sorriso ed osservando le sue azioni. La ragazza si appoggió al muro, condividendo il suo stesso sorriso. Era felice di aver trovato lui e non qualcun altro, ma infondo sapeva che era lui a seguirla. Il pensiero le baleó in mente, e scuoté la testa in modo divertito.
«Mi stavi seguendo?» domandó con un tono piuttosto ovvio; sembrava più un'affermazione che una domanda in effetti, e Zayn cacció una lieve risata, grattandosi poi il collo imbarazzato.
«In un certo senso…» mormoró, avvicinandosi poi a lei e costringendola a spingersi contro la parete gelida alle sue spalle, ma i brividi che stava avendo non erano causati dal freddo. «Ti va di fare qualcosa di pazzesco?» le mani erano collocate attorno alla sua testa, Emilie era abituata a quella posizione oramai, ma non poteva negare quale effetto le faceva tutte le volte. Paura, felicità, un misto tra eccitazione e preoccupazione.
«Cosa?» quasi balbettó lei, temendo di aver capito male. Zayn ridacchió alla sua reazione, e si avvicinó maggiormente a lei, arrivando a sovrastarla come al suo solito. Le loro labbra si sfiorarono, ed Emilie si sentì letteralmente morire. Anche se già le aveva assaporate, avrebbe voluto rivivere quella scena per sempre. Era così perfetta. O magari era Zayn ad esserlo. O magari era la combinazione ad essere deliziosa. Sì, decisamente.
«Cinque minuti prima della mezzanotte, raggiungimi nel campo di Quidditch. Ti aspetto lì.» sussurró con voce roca, e quella fu la ciliegina sulla torta. Ma Emilie non poté bearsi a lungo di quel contatto, che il moro si allontanó da lei immediatamente ed andando via, sparendo dalla sua vista e con le gambe tremanti, la ragazza si avvió verso il dormitorio; era ritornato il momento di usare il mantello dell'invisibilità.

La Sala grande profumava di mille pietanze e bevande, era illuminata da delle numerose candele svolazzanti e conteneva tantissimi alunni eccitati al suo interno.
I minuti sembravano interminabili dopo che Emilie raggiunse la Sala Grande ed essersi seduta accanto agli altri; aveva semplicemente bevuto un po di acqua fresca e aveva rifiutato le tante bevande che le erano state offerte anche se non sapeva che cosa contenevano quei bicchieri, preferiva rimanere in sé, anche perché la scelta che avrebbe dovuto prendere dopo voleva prenderla con sicurezza.
Louis stava sorseggiando un po di succo di zucca assieme ad Harry, e per poco non sputó il liquido sulla grande tavola per le troppe risate; stavano prendendo in giro un episodio che era successo al secondo anno, e Louis non riusciva più a smettere di ridere. «Quando Jack stava prendendo in giro i capelli pieni d'olio di Piton e questo gli stava dietro? Dio, ricordo ancora la sua faccia.» Harry ritornó a ridere sguaiatamente assieme anche a Charlotte, stavano ormai catturando l'attenzioni di parecchie persone.
«Era esilarante. Quanto manca alla mezzanotte?» domandó Charlotte, asciungandosi una piccola lacrima fuoriuscita dagli occhi e puntó la sua attenzione verso un punto indefinito della Sala.
«Manca un quarto d'ora, credo.» alzó le spalle il cugino, sorseggiando un po d'acqua mentre la osservava, ed Emilie si strozzó quasi con la sua saliva. Mancavano dieci minuti per il suo appuntamento. Doveva ritenerlo tale? Sarebbero serviti dieci minuti ad arrivare nel campo di Quidditch. Doveva prendere una decisione immediata. Charlotte vide Emilie impallidire, e piegó il viso verso di lei, assieme a Louis ed Harry.
«Emily, stai bene? Non hai una bella cera.» chiese infatti lei, e la ragazza annuì in affermazione.
«Ho bisogno di andare in bagno.» mentì lei, alzandosi ed incamminandosi verso l'uscita non dando neanche il tempo a tutti e tre di ribattere, che fu già fuori. Indossó velocemente il mantello senza preoccuparsi di altri occhi su di lei, dato che sarebbe stato difficile uscire dal castello a causa dei professori; nonostante la festa non avrebbero mai permesso agli studenti di uscire fuori, dopo la mezzanotte. Intanto, Louis la guardava allontanarsi con sguardo triste, e non appena la vide scomparire sotto al loro mantello dell'invisibilità, capì che stava succedendo qualcosa.
Ed Emilie tenendosi stretto il tessuto del mantello tra le mani, recandosi fuori in poco aveva capito che aveva fatto la sua scelta.

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Lo so, lo so.
Non aggiorno da secoli, é passato...quasi un mese?
Ma vedo che la storia non interessi più. Ci sono sempre molti meno lettori, e mi rattrista il fatto che a nessuno piace leggere la mia storia.
Se c'é qualcosa da migliorare, ditemelo, cercheró di fare il possibile.
Beh, al prossimo capitolo.
Spero che questo vi piaccia.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 12, 2015 ⏰

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