35 - Attacchi

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-Come diavolo avete fatto ad entrare senza attirare l'attenzione delle guardie?- sibilò Piton di spalle mentre ci conduceva nello studio del Preside. Reggeva nella mano destra la bacchetta accesa con un incantesimo Lumos, e la luce proiettava sui muri le nostre ombre allungate.
-Una mappa, Severus- disse Zak senza dilungarsi troppo nei dettagli.
-Potrai anche non essere più un mio alunno- disse lui acido; -Ma ti PROIBISCO di rivolgerti a me chiamandomi per nome. Mi dà sui nervi. Io sono il Professor Piton-.
-Se se...- bisbigliò Zak; -Sua Maestà il Professor Piton, Grande Sovrano dei capelli unti e puzzolenti...-
-Come prego?- chiese il Professore girandosi.
-Niente niente...Professor Piton- si affrettò a rispondere il Corvonero.
Piton lo guardò per un lungo attimo in cagnesco, per poi rigirarsi e proseguire.
Arrivati alla stanza del Preside, lui pronunciò la parola d'ordine, ed entrammo.
-Ma che bella sorpresa- disse Silente in tono calmo, ma dalla sua espressione si capiva che non era affatto sorpreso di vederci. Lui sapeva sempre tutto.
-So che avete saltato gli ultimi sette anni...beh normalmente i G.U.F.O. e i M.A.G.O. sono abbastanza importanti per noi del mondo magico, ma immagino che questa volta si possa fare una piccola eccezione...credo che siate ormai troppo grandi per starvene con i tredicenni, non è così?- disse abbozzando un sorriso stanco.
-C'è qualcosa che non va, Professore?- chiesi.
-Oh, niente di particolare signorina Willow, ma sa...quelle statue-guardia restano in vita con la magia..ed è stancante dopo un po'- rispose lui.
-Sa che mi sono offerto più volte per eseguire l'incantesimo, Signor Preside...- iniziò Piton, ma Silente lo bloccò con un gesto della mano.
-Non fare lo sciocco, Severus, tu devi essere nel pieno delle tue energie se mai ci fosse bisogno di proteggere i nostri giovani allievi della Casa Serpeverde-.
Lui non ribattè.
-Sapete già il perché di tutto questo? Le guardie e tutto il resto...- chiese il Preside.
'Oh certo non si preoccupi. L'ho solo saputo spiegare a memoria davanti al Professor Piton e agli altri quando nemmeno io sapevo di cosa stavo parlando' ero tentata dal dire.
Ma invece risposi solo: -Sì, signor Preside-.
Lui annuì senza fare domande, cosa che apprezzai molto.
Rimanemmo zitti per qualche minuto, fino a che il Preside prese di nuovo la parola.
-Tuo padre è stato qui, Willow-.
Fu come ricevere una pugnalata nello stomaco.
Mio padre.
Era stato lì.
...
Mio padre.
Colui di cui non ricordavo nemmeno il viso e il nome.
Colui di cui non avevo avuto notizie. Per dodici anni.
(AUTRICE: AD AZKABAN! Ok, scusate, dovevo)
E ora uno dei miei Professori, in tutta tranquillità, mi diceva che mio padre era stato lì. Che ne so, magari aveva salutato, aveva bevuto un sorso di Burrobirra ed era tornato a casa.
Tentai di dire qualcosa, ma mi accorsi di non avere più aria nei polmoni.
-Lui ci ha aiutato ha mettere le difese. Da poche ore a Diagon Alley, a Hogsmeade, e a tutti gli altri luoghi abitati dai maghi è stato dato l'allarme. Ormai tutti dovrebbero avere evacuato nel mondo babbano- continuò Silente.
-Come lo sa?- riuscii a dire; -Come sa che era mio padre? Nemmeno io l'ho mai visto...-.
-So riconoscere quando una persona mente e quando dice la verità- ribattè; -E poi mi sembra il tipo di cui si sarebbe innamorata Mystic...-.
-Mia madre...- l'aria mi venì di nuovo a mancare.
-Lei è stata qui, tanti anni fa- sussurrò il Preside.
Trattenni l'impulso di strozzarlo. Sapeva tutte quelle cose e me le veniva a dire solo ora...
-Dov'è...dov'è ora? Io devo vederlo..devo sentirlo...abbracciarlo...mio padre...-.
Silente mi fermò. -Non puoi-.
Ora sì che volevo ucciderlo.
-Sta preparando un piccolo esercito a Diagon Alley. Sembra che Blake attaccherà prima lì-.
-Esercito...- ripetei io.
-ESERCITO?!-.
-Suoi amici- disse il Preside -O almeno è ciò che ha detto lui.
-Ha un bicchiere d'acqua?- chiesi.
Lui prese un calice e recitò Aguamenti. Lo presi e bevvi tutto d'un fiato, poi mi buttai di peso su una sedia, sentendomi improvvisamente esausta.
-So come ti senti- disse il Preside.
'No, no che non lo sai. Nessuno lo sa' pensai.
Dopo pochi minuti che però a me sembrarono ore, un Patrono entrò dalla finestra. Con la confusione che avevo in testa non riuscii a identificare la sua forma.
-Arrivo subito- disse il Preside, ed uscì dallo studio per rientrare poco dopo con una faccia sconvolta.
-Hogsmeade- sussurrò.
-Le nostre informazioni erano errate...hanno attaccato prima lì. E non era ancora stato completamente evacuato-.

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