Una maga speciale

24 - Chimere

Mi svegliai legata. Legata insieme agli altri con corde robuste.
-Ehi sveglia!- dissi ai miei amici.
-Che...succede?- chiese intontito Zak.
-Succede che siamo nei guai fino al collo- spiegò Mark terrorrizzato,
-Qualcuno...o qualcosa...ci ha catturati e portati qui. Queste corde non hanno intenzione di cedere-.
-SPERIAMO CHE NON SIA STATO UN RAGNO!- urlò Erica,
-QUEI COSI LI ODIO. E HO SENTITO DIRE CHE IN QUESTA FORESTA CE NE SONO! E SONO GIGANTI! GIURO CHE SVENGO DI NUOVO SE NE VEDO UNO EH-.
-Calmati- la tranquillizzò Vincent, -Ci penso io a proteggerti-.
La ragazza sorrise leggermente.
-Non puoi...che ne so...fare qualche magia per tirarci fuori di qui?- chiese Scarlett.
Controllai i polsi. Anche quelli erano legati saldamente, a differenza di quelli dei miei compagni.
-Non posso fare niente con i polsi legati. Devo averli liberi per effettuare magie- dissi.
-Sei inutile- commentò la Serpeverde con sarcasmo. Io assunsi un'espressione offesa.
In quel momento un'ombra si avvicinò a noi. La stessa ombra enorme che avevo intravisto poco prima di svenire.
Era il mostro più strano che avessi mai visto: aveva testa di leone, corpo di capra e coda di drago.
-È una Chimera...- sussurrò Zak che era sbiancato in volto. Io annuii. E non era il problema più grande al momento. La Chimera in questione aveva la cicatrice a forma di mezza luna tipica dei mostri al servizio di Blake e delle forze oscure.
-Non abbiamo nemmeno le nostre bacchette...- disse Erica guardando in un angolo, dove erano state buttate in malo modo tutte le bacchette.
La Chimera si avvicinava, ringhiando e sbavando.
-Anche io sbavo quando dormo!- esclamò Erica. Noi tutti la guardammo in modo strano.
-Cosa centra ora?- le chiesi.
-Non lo so- risposi la Tassorosso sorridendo.
Anche la Chimera sembrava essersi fermata a riflettere dopo l'osservazione molto interessante della ragazza, ma dopo qualche secondo di stranezza riprese inesorabilmente a camminare verso di noi, puntando gli occhi color sangue proprio sulla Tassorosso.
-Emh...bella Chimeruccia...non vuoi farmi del male vero?-.
La Chimera in tutta risposta ringhiò ancora più forte.
La ringrazio urlò.
-Non....farle...del...MALE!- urlò Vincent. La Chimera fu subito accerchiata da fiamme blu.
-Cos...- mormorai -Nico! Anche sulle corde! Bruciale!-.
Lui si voltò verso di me e diede fuoco alle corde stando attento a non bruciare anche noi. Mi buttai sulle bacchette e le lanciai ai miei amici. Le fiamme intanto si stavano spegnendo.
-Stupeficium!- gridò Zak stringendo la bacchetta, e la Chimera fu scaraventata all'indietro. Feci comparire un piccolo coltellino nella mano destra e mi avventai sulla Chimera ancora stordita dallo Schiantesimo di Zak e glielo conficcai sul fianco, dove aveva la cicatrice. Il mostro urlò di dolore ma stranamente non si distrusse, solo scomparse la cicatrice.
La Chimera sembrava sentirsi fuori luogo, ma di sicuro si era calmata.
-Brava Chimeruccia! Ti chiamerò Ella!- disse Erica.
-Perché non è scomparsa?- chiese Vincent.
-Probabilmente perché è stata costretta contro la sua volontà. Piuttosto...come hai fatto a far comparire quelle fiamme??- gli chiesi.
-Non so....l'ho solo pensato...ed è successo...- disse il ragazzo.
La Tassorosso saltò in galoppo sulla Chimera.
-Vuoi prenderla con te?? Sei impazzita??- chiese Scarlett.
-Certo!- disse Erica sorridendo, -Sono amica di tutti!-.
-Bah...- commentò la Serpeverde.
Era già sera, e quando rientrammo al castello non c'era nessuno in giro.
-Dove pensi di nasconderla?- sussurrò Zak.
-Dovrei trovare una stanza...vuota...- disse Erica.
Come se il castello l'avesse sentita, una portà comparve nel muro e si aprì. Noi entrammo e la stanza era completamente vuota.
-Perfetto! Resta qui Ella- disse la Tassorosso al suo nuovo animaletto.
-La stanza delle Necessità- disse Scarlett, -Ne avevo sentito parlare, ma non pensavo esistesse...-.
-Qui ci metterò tutti i miei amici!- disse Erica -Buonanotte!- poi trotterellò nel dormitorio.
Noi scoppiammo a ridere. -Non cambierà mai- dissi.
-È per questo che è nostra amica!- esclamò Scarlett.
E tutti ci dirigemmo contenti verso i dormitori.