39 - Padre e figlia

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Rimasi qualche minuto ferma. Come una statua. Ero impallidita. Mi sentivo calda ma avevo freddo, come se mi fosse appena venuta la febbre.
Sentii le lacrime che iniziavano a rigarmi il viso. Prima poche, poi molte, sempre di più.
Strinsi forte mio padre...
-Sei tu?- chiesi tra i singhiozzi; -Sei davvero tu?-
Kyros annuì in silenzio, anche lui tra le lacrime.
-Pa...papà...- mormorai.
Non avevo mai usato quella parola. Neanche da bambina. Così semplice, eppure così complicata da dire.
-Perché mi hai abbandonata?- domandai.
-Abbandonata?- chiese lui perplesso.
-Io non ti ho mai abbandonata...-.
-Ah sì?!?- la tristezza in un attimo si era trasformata in rabbia. -E 'lasciare una persona cancellando ogni memoria che ha di te per poi ritrovarla dopo sedici anni' tu come lo chiami??-
Lui sbiancò. -L'ho fatto per il tuo bene...-
-Dicono tutti così- sibilai.
-In questo caso è diverso- ribattè.
-Perché dovrebbe essere diverso?!-
-In questo caso è la verità-.
Pronunciò quell'ultima frase in un sussurro.

-Ti ho lasciata perché volevo proteggerti. Tu non hai la più pallida idea di quanti nemici avevo. Che attaccavano me, e per arrivare a me erano pronti ad attaccare la mia famiglia. Te e tua madre...dovevo proteggerti...-

-Mia madre era una Dea!- ribattei.
-Pensi davvero che una Dea potrebbe avere meno nemici di un comune stregone come te?!?-

-Non sono un comune stregone- disse lui in tono offeso e mostrando decine e decine di amuleti al collo, alle braccia e infilati a casaccio nelle tasche.
-Questi sono tutti amuleti rarissimi e potentissimi, che solo stregoni di grado superiore sono in grado di utilizzare, chiaro?-
Volevo ribattere, ma non potevo. Tutte quelle linee incise su quegli amuleti di pietra, legno e metallo stavano ad indicare una rarità e potenza unica al mondo.

-E va bene- dissi.
-Ti credo. Per ora-
-È già qualcosa- disse lui.
-KYROS, AIUTO!- urlò qualcuno da dietro.
-ARRIVO- rispose lui alzandosi.
-Voi restate qui- sibilò, e corse via.

-Certo...come no...- sussurrai, e mi intrufolai nella mischia, seguita dagli altri.

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