Capitolo 2

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Forse sarebbe dovuta essere sincera con se stessa

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Forse sarebbe dovuta essere sincera con se stessa. Quella rivelazione nella sala da pranzo non la sfiorò minimamente ma era eccitata all'idea di dover risolvere un enigma, è iniziato tutto come un gioco? Decisamente di si ma due ore dopo si ricredette, doveva essere seria. Sicuramente all'interno del castello ci poteva essere qualcosa, un indizio, che poteva aiutarla a fare luce su quella storia. Avevano nominato me e una bambina, senza nome, aveva come l'impressione che c'entrasse Christine, ma lei? Non c'entrava niente lei e come se non bastasse la tenevano d'occhio. Camminò avanti e indietro per la stanza e qualche volta si girò verso lo specchio per poter scorgere il suo viso imbronciato. Sentì bussare alla porta e andò ad aprire ma non vide nessuno.

- Sarà il solito bambino.- sbuffò e si sedette sul letto. Non fece in tempo a girarsi verso lo specchio che si trovò lo stesso uomo che quella mattina la svegliò, lo guardò accigliata per un pò e poi si decise a parlare.

- Se era vostra intenzione farmi spaventare non ci siete riuscito.

- Non avevo intenzione di spaventarvi, mia figlia mi ha parlato molto di voi dal vostro arrivo ma non ho mai avuto il piacere di incontrarvi, fino allo spiacevole inconveniente di questa mattina...- Emma lo interruppe bruscamente. - Vi prego di dimenticarvi ciò che è successo, non era mia intenzione dire quelle parole brusche.- Ammise con un filo di voce.

- E voi possiate perdonarmi per esser entrato nella vostra camera. Dovrò farvi trasferire in un' altra stanza, credo. Questa non è adatta a una lady come voi.-

- Adesso ve ne accorgete? E comunque non sono più una nobile.- Disse sorridendo. Forse era la prima persona con cui riuscì a sorridere dopo Christine.

- Farò in modo che voi possiate riposare bene, Lady Hyde. Avrete e una cameriera che vi porterà la colazione in camera se desiderate, sarete trattata come un'ospite sotto richiesta della regina Anna.

- Perché mai la regina dovrebbe preoccuparsi per me? Dopo un anno che ho lavato e mi sono vestita con degli stracci?- Sbottò fuori di se. Le porse una lettera con la firma della regina e lo stemma degli Stuart. - Prendete questa lettera, nella vostra nuova stanza troverete i vestiti che usavate a Londra, buona giornata lady Hyde.-

- Emma.- disse - Mi chiamo Emma.- E prese la lettera.

***

Si accomodò nella poltrona nella stanza con un bicchiere di the caldo e la lettera, appoggiò il bicchiere nel tavolino e decise di aprire la lettera.

" Cara Emma,

vi starete chiedendo perché vi sto scrivendo in questo momento e non un anno fa, vi conosco troppo bene e non vi mentirò. Non ho potuto scrivervi prima perché non ho trovavo il momento. Ormai sento che la mia vita sta per avere la sua fine e voglio che voi sappiate alcuni fatti che mi sono stati riportati, si tratta di vostro fratello Edward. Si dice che sia tornato ma non so dove possa trovarsi e ho sentito varie dicerie sul suo conto. Si dice che abbia una figlia, se non ricordo male vostra madre me ne aveva accennato ma non ha mai più fatto parola di questo. Perdono i vostri genitori, Emma. Spero di sbagliarmi ancora su di loro, spero che vostra madre non abbia pianificato niente contro di me, spero sia tutta un'enorme bugia. Per questo vi ho fatto mandare nel castello di Oxford a casa di quel Henry Howard, sua moglie non mi convince. Cercate di scoprire tutto quello che potete, spero non sia l'ultima lettera che ti scrivo.

Emma se non volete farlo per me fatelo per voi, spero possiate capirmi."

Guardò la lettera scandalizzata, sapeva a chi si riferiva. Si riferiva alla ragazza paffutella con il fratello. Avrebbe trovato mio fratello e avrebbe indagato su una presunta nipote. Ma se sua madre sapeva, perché l'ha tenuto nascosto a loro? Forse la scomparsa di suo fratello c'entrava con la bambina, perché ormai ne era sicura. Lei aveva una nipote e avrebbe fatto di tutto per trovarla. Niente era più un gioco.

Il tempo del riscatto #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora