Capitolo 9

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La porta si chiuse dietro di se

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La porta si chiuse dietro di se.

-Padre, vi imploro. Aiutatemi.- disse al padre piangendo. Lui la guardava impassibile senza proferire parola, annuiva al massimo. Mai era arrivata al punto di chiedere al padre qualcosa, ma da quando suo fratello si era stabilito a York non sapeva con chi confidarsi. Era sola. E questo le faceva venire in mente Emma. Tutto oramai le faceva venire in mente Emma, persino un vaso di fiori.

-Perché dovrei? É mio figlio. E non lo farò uccidere solo per un tuo capriccio.- disse il padre retorico. - Fammi un favore,Jane. Sparisci.

Era sempre così. Come entrava nel grande salone del suo castello ci usciva anche.

-Per quanto tu ti sforzi di apparire serena non lo sei. Che ti prende?- le chiese Henry appoggiando le sue carte.

-Che mi prende? Mio fratello è andato via con quella, per mio padre non esisto e tu non mi degni di uno sguardo.

-Dovrei degnarti di uno sguardo? Dovrò rammentarlo per la prossima volta che ti chiederò qualcosa.

-No, tu non capisci.- le disse lei piagnucolando.

-Si, capisco. Capisco che ho sposato una bambina viziata.- le rispose Henry urlando.- Dovresti essere tu a giocare con le bamboline di pezza, non Christine. Cosa ho fatto di male per meritare una come te?

-Hai ucciso tua moglie.- gli rispose Jane.- E io ho tenuto la mia bocca chiusa come ti avevo promesso. È un compromesso.

-A casa mia quello che hai fatto tu si chiama spionaggio. In fondo sei la stessa ragazzina che era ossessionata da Stephanie.

-Non era di tua moglie che mi importava.- gli disse Jane.- Tua moglie non è mai stata nel centro dei miei pensieri, né ero interessata alla sua vita.

Quei ricordi le attanagliarono la mente per anni. Quei dolci ricordi di una vita passata. Edward Hyde fu importante per lei, come un tempo lo fu Christine. Quella bambina glielo ricordava ogni singolo giorno, era quella fiamma che teneva vivo il ricordo di lui. Le loro passeggiate insieme lungo il fiume Cherwell durante l'autunno, quando gli alberi erano rossi e le foglie cadevano. Era una vista spettacolare, ad Edward piacque sempre quel posto, gli piacque sempre portarci Jane e guardare il suo viso meravigliato con tutte le sue smorfie. Jane scosse la testa e guardò il pavimento.

-Prima che io ti sposassi avevo una relazione con il fratello di Emma, Edward. Durante le nostre passeggiate me ne parlava, oh quanto l'amava. Forse è per questo che la odio, Edward riusciva nonostante tutto a volerle bene, nonostante suo padre stesse per firmare dei documenti per lasciare a Emma il titolo e i possedimenti.-

-Emma ha sofferto tanto.

-Emma è sempre stata un'egoista e adesso sta pagando le conseguenze delle sue azioni. Ti sei mai chiesto perché dopo la morte del principe Guglielmo non ha più ricevuto una proposta di matrimonio?

-Dovrebbe importarmi? Non sapevo neanche del fidanzamento con Guglielmo di Danimarca.

-No, figliolo. Forse dovrebbe importarti delle conoscenze di tua moglie.- disse una voce alle loro spalle. Si girarono e videro l'anziana Amelie Rousseau raggiungerli con la sua aria superiore.- Ovviamente voi non sapevate del mio arrivo nella vostra miserabile dimora, Jane Hilliard, ma era mio dovere mettere in chiaro qualche cosa. Sono venuta per l'appunto per Emma, mia nipote sembra stare bene ma un vostro uccello inglese mi ha riferito qualcosa su di te, ebbene...- disse mentre stava passeggiando lungo tutta la stanza.- Trovo di pessimo gusto agire alle spalle di mia nipote sui suoi interessi, ti consiglio di ritirare subito ciò che hai fatto o sono sicura che le guardie reali di sua maestà la regina Anna di Gran Bretagna saranno liete di portarti in una cella e farti uccidere dal boia il giorno dopo. Sei stupida, ragazza, più di quanto lo possa affermare quella sciocca di mia nipote, ma colui che ti ha ordinato di prendere certi documenti dall'ufficio di Drake Hyde no.


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