Capitolo 1

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Oxford 1710

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Oxford 1710.

Iniziarono a scorgersi i primi raggi del sole ed Emma era ancora supina nel letto.

-Emma! Emma svegliati devi portare la colazione ai signori.- Ed era in questo modo che iniziavano le sue giornate. In un anno si abituò a stirare vestiti, cucinare e lavare; anche se nel primo periodo si sentì persa, dopo qualche mese non lo fu più. Vedeva le domestiche darsi da fare, stringere i denti e tornare la notte dalle loro famiglie stanche, ma nonostante tutto non sentì mai nessuno lamentarsi. I signori del castello non ha mai avuto modo di vederli, quando arrivò al castello fu accolta da Lucy, la cuoca che preparava le pietanze per Christine, la figlia del conte. Christine era una bambina vivace e contagiava sempre il suo sorriso. Secondo i racconti della madre di Emma, quando era piccola era simile a lei ma, sempre secondo lei, era la più tenace tra tutte le bambine inglesi. Di solito le bambine di cinque anni giocavano con la bambinaia o con i fratelli, lei si sedeva in una poltrona nell'ufficio di suo padre e leggeva i suoi documenti, era sveglia ma anche curiosa.

L'apertura della porta la fece distogliere dai suoi pensieri. Un uomo entrò nella camera e si mise davanti a lei.

- E voi chi sareste? Scostatevi.- disse senza replicare. Lui mi guardò irritato e forse era anche furioso. - Vi sembra sia ora di svegliarvi?- disse urlando, lei cadde nel letto e cercò di allontanarsi da lui. Se prima le sembrava un gentil uomo in quel momento era un barbaro.

- Io? Non mi sembra che debba fare qualcosa. Ci sono abbastanza domestiche non credete?- disse prendendolo in giro, ma poi si ricredette e andò a mettersi il primo vestito che trovò. - Mi sono anche vestita in fretta per graziarvi mio lord, questa povera fanciulla cercava di riposarsi dopo aver preso freddo per tutto la notte.- disse quasi ringhiando, lo sorpassò facendo scontrare le loro spalle e andò verso la cucina. Erano più o meno le 7.00 quando uscì dalla cucina, con un vassoio in mano, diretta alla sala da pranzo. Il castello, per appartenere a una famiglia di conti, era abbastanza grande e insieme al giardino circostante sembrava un castello degno della famiglia reale. La sala principale d'altro canto era molto grande ed era illuminata da tante finestre distanti l'una dall'altra una decina di passi. Posò il vassoio nel tavolo e se ne andò, ma non fece in tempo ad entrare nella cucina che sentì dei mormorii. Si nascose dietro la porta socchiusa e osservò le figure che stavano avanzando nel tavolo. C'era una ragazza paffutella ma alta, aveva i lineamenti fini come quelli di una bambina, forse erano coetanee. L'altro era un uomo sulla media età, con i lineamenti marcati e uno sguardo che non lasciava trasparire nessun'emozione

- Eric, quella ragazza è un pericolo. Se la regina intende mettersi in contatto con lei noi possiamo dire addio alle nostre ricchezze.

- Lei non saprà mai niente, è lontana dalla verità come lo sono tutti. Anche tuo marito non ne sa niente.

- Non possiamo rischiare, capito? Se riesce a scoprire l'origine della bambina riuscirà a scoprire il nostro piano e noi non possiamo permetterlo non è così?

- Mi occuperò di lady Hyde a tempo debito. Ma per adesso...- le strinse il braccio e avvicinò il suo viso a quello della ragazza. - Pensa a concepire un figlio da tuo marito.

Corse via senza fare attenzione dove metteva i piedi e finì sopra un vaso, sentì loro correre verso la porta allarmati sicuramente dal rumore, si rialzò in piedi e andò di nuovo nella cucina. Cosa dovrebbe scoprire di così pericoloso per loro? Perché la regina vuole mettersi in contatto con lei?

Il tempo del riscatto #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora