Capitolo 10

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Emma faticò ad aprire gli occhi per settimane, la fronte imperlata di sudore e la bocca asciutta

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Emma faticò ad aprire gli occhi per settimane, la fronte imperlata di sudore e la bocca asciutta. Il medico la visitò per bene ma decretò che si trattasse solo di una leggera febbre, che con il caldo e delle medicine sarebbe diminuita. Le prepararono il brodo, minestre, tutte pietanze calde. Circa due settimane più tardi si sentì meglio ma sentiva dei dolori al ventre interminabili.

-Fai...chiamare...il medico.- biascicò Emma con gli occhi chiusi. La serva mise il pezzo di stoffa nella tinozza e corse ad avvisare il capo servitù.

-Insomma signor Crawley, vi dico che la duchessa sta male, l'ha detto a me.-

-L'ha detto a voi? E perché non urlare? In queste ultime due settimane si è rimessa.-

-Vi dico che non è così.- fece segno di dissenso e splancò le braccia per gesticolare.- Questa mattina vostra grazia si stava lamentando per dei dolori al ventre e...-

-Misericordia!- tuonò il signor Crawley allibito.- Fate mandare immediatamente il cocchiere con la carrozza dal medico.

La carrozza partì subito dopo e Eric guardò la finestra accigliato. Si fece versare del Whisky nel bicchiere e ne bevve.

-La carrozza...non ho dato nessun ordine.- disse impassibile.

-Vostra grazia ha espressamente chiesto del medico e, fatemi dire, è peggiorata.- Eric fece un gesto ambiguo con la mano.- Va avanti, ti ascolto.-

-Ecco...la signorina Lucy, la serva di vostra grazia, è stata tutta la mattinata da lei e mi ha raccontato che aveva la fronte imperlata di sudore e le doleva il ventre.

-Le doleva il ventre.- ripeté Eric massaggiandosi le tempie.- E per sentito dire. Dimmi come fai a fidarti di una ragazzina inesperta?- ringhiò il duca visibilmente adirato. E prima che potesse dire di nuovo qualcosa, qualcuno bussò e fece cenno al signor Crawley di aprire. Entrò il medico di corsa e si sedette di fronte allo scrittoio.

-Mi avete fatto chiamare?-chiese il medico in un soffio. Eric scoccò un'occhiata al servo e poi guardò il medico.

-Milady ha espressamente chiesto di voi. Vuole che la visitiate. Questa mattina è stata poco bene e sembra che abbia dei dolori al ventre.

-Vostra grazia.- disse il medico avvicinandosi a lui e sussurrò.- La duchessa è in stato di gravidanza?

-Si, da prima che noi venissimo a vivere in questo castello.- annuii turbato.

-Credo di essere pronto a visitare Lady Emma.- fece un piccolo inchino e uscì dalla stanza. Fece tutte le rampe di scale finché non arrivò nelle stanze padronali in fondo al corridoio. Emma era sveglia ma delirava, aveva le occhiaie e il viso era più magro. Appena sentì la porta aprirsi si girò e vide il dottore.

-Dottore...- disse ma non riuscì più a parlare.

-Vostra grazia rispondetemi si o no quando vi faccio una domanda, così non vi affaticate.- lei annui piano e guardò davanti a lei.

-Questa mattina vi sentivate bene? Avete dei dolori al ventre? Sono dolorosi, insopportabili?- Emma rispose negativamente solo alla prima e il dottore si accigliò.- Aspettate un attimo.- la prese per le spalle e la fece sedere nel letto.- Magari adesso riuscite a parlare di più.-

-Mi sentivo bene fino pochi giorni fa, stamane sono iniziati i dolori al ventre e...-

-Sentite...da quanto tempo siete incinta?

-Quasi due mesi.- rispose lei in un sussurro, il dottore la guardò comprensivo e la fece distendere nel letto. La visitò ma l'esito non fu positivo. Appena spostò le coperte vide una chiazza di sangue nella sua sottoveste. Lei appena se ne accorse sgranò gli occhi e si mise a singhiozzare, a volte uscivano dalle sue labbra dei suoni striduli. Quando il dottore se ne andò la svestirono e la aiutarono ad entrare nel catino. Eric entrò nella stanza di corsa e fece andare via tutta la servitù. Guardò la moglie immobile, con la mente altrove e guardava dinanzi a se. Era vulnerabile e più che mai addolorata. Eric le si avvicinò piano, prese la spugna e la passò nelle sue spalle.

-Avremo tempo, Emma.- disse lui in un sussurro.

-Ci hanno ingannati. È stata vostra sorella. Mia nonna l'ha sentita mentre parlava con Henry, prima che noi andassimo via dal palazzo di vostro padre, gli disse che voleva sbarazzarsi del bambino, che non era Christine il suo problema ma...- si fermò e si mise a piangere.- Io...magari non è proprio lei l'artefice di tutto questo ma qualcuno potrebbe averla indotta a fare tutto questo.- iniziò a prendere grandi respiri per calmarsi ma non ci riuscì, Eric si protese in avanti e l'abbracciò.- Ssh, calma. La pagherà, ve lo prometto.- lei annui piano e lo guardo negli occhi.

-Me lo promettete? Scoprirete chi mi ha fatto tutti questi torti?- chiese lei

-Si, lo giuro. M'impegnerò giorno e notte a trovare qualcosa o qualcuno che possa farci arrivare alla persona che ti ha fatto questo torto. Lo prometto, lo farò per nostro figlio.

-Avrei voluto fosse una femmina. L'avrei chiamata Eloise come mia madre e sarebbe stata bella come lei.

-Emma...- la guardò e lei fece lo stesso.- Siete voi la persona più bella che abbia mai visto. E anche se avessi avuto l'onore di conoscere vostra madre non avrei cambiato parere. Non lo cambierei mai, ucciderei per voi.- disse sinceramente e si avvicinò al suo viso.- E che io sia dannato. Lo farei eccome. Sempre.- disse sussurrando per poi annullare quella poca distanza che li divideva.



Il tempo del riscatto #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora