-HARRY-Essere licenziati ed aver litigato con la persona che si ama,non sono sicuramente le sensazioni più belle del mondo.
Sposto una ciocca ribelle dal volto,tenendo con la mano destra il manubrio,mentre la mia mente elabora varie ipotesi su come affrontare Louis.
Non potevo certo dirgli:
Sai,io sono il Siri del tuo telefono e ti ho stalkerato per più di un mese!
Assolutamente no,o conoscendolo mi avrebbe risposto con un "curati e poi ne riparliamo".
A distrarmi da quei pensieri angoscianti,un segno luminoso,forse divino,mi appare davanti agli occhi.
Starbucks.
Sticazzi a tutti,la fame mi divora.
Parcheggio l'auto e scendo da essa,chiudendomi lo sportello alle spalle.
Appena entro,una testa bionda,molto familiare,fa capolino verso la mia direzione."Harry!"-mi saluta.
"Gemma!Non ci vediamo da un pó,eh?"-sorrido mentre l'abbraccio.
"Non è mica colpa mia!Qualcuno qui aveva altro da fare"-ghigna.
Arrossisco,e decido di avvicinarmi alla cassa per ordinare una cioccolata calda.
"Sai che a furia di mangiare così,ingrasserai?"-ridacchia Gemma.
"Tranquilla,Louis mi mantiene in forma!"-sorrido,mentre vedo mia sorella strabuzzare gli occhi.
"A proposito di questo!"-esclama-"mamma mi ha parlato di lui,come vanno le cose fra voi due?"
Ehm.
Proprio oggi deve farmi questa domanda?
"B-bene...anzi....non lo so"-balbetto.
La cassiera mi porge lo scontrino,e in questo momento preferirei essere inghiottito dal pavimento,invece rispondere alle domande di Gemma.
"Non lo sai?"-mormora confusa,inarcando un sopracciglio-"colpa tua o sua?"
Abbasso lo sguardo,sospirando.
"Mia"
-LOUIS-
Passano circa due ore prima del ritorno del riccio a casa di quest'ultimo.
Mi raggiunge sul divano bianco del salotto,sedendosi di fianco a me,mantenendo comunque una certa distanza.
"Allora,da dove inizio?"-mormora Harry,quasi come se stesse pensando ad alta voce.
Il ragazzo dagli occhi verdi prende un lungo respiro prima di continuare.
"Beh...ehm...io lavoravo come impiegato alla Apple,e..."
"Questo lo so già,Haz"-esclamo.
Alza lo sguardo,scrutandomi,mentre con le mani continua a giocare con i lembi della sua maglietta.
"Eh vabene"-sospira-"Ero il tuo Siri,ovvero quell'applicazione che usi quando ti perdi o cose del genere.So che ti sembrerà bizzarro,ma è vero"
Come in un film,la mia mente mi proietta immagini e momenti condivisi col riccio,che non fanno altro che indurmi ad un solo pensiero.
Harry Styles era il mio Siri.
Non posso far altro che scoppiare a ridere,l'assurdità di quella cosa era esilarante.
"Ma sul serio eri preoccupato di dirmi una cosa del genere?"-sorrido.
"Quindi non sei arrabbiato?"
"Certo che no semplicemente Siri"
Harry sorride,uno di quei sorrisi che possono essere paragonati al paradiso,dalla loro bellezza.
Si avvicina al mio volto,le nostre bocche quasi si sfiorano.
"Quindi sono perdonato?"
Gli lascio diversi baci sulle guance,sul naso e sulla fronte,prima di rispondere.
"Solo se mi compri un Samsung"-ridacchio,prima di poggiare le mie labbra sulle sue.
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Ehi!
Come avevo detto nel capitolo precedente,siamo arrivati alla fine di questa storia.
Non mi dilungo troppo,poiché farò un piccolo spazio di ringraziamenti e di news,per cui vi prego di non levare ancora questo libro dalla vostra biblioteca.
Grazie di tutto ed a presto,
-Lu :)
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Call me Siri|Larry.
FanfictionMolti di noi hanno un iPhone ed hanno almeno una volta nella vita,usato Siri. Siri è robot,o almeno così dicono. Ma se non fosse così?Se dietro Siri ci fosse una persona? E cosa succederebbe se il Siri di Louis,fosse proprio Harry? #3 popolare in fa...