Ex ancella

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Capitolo XI - Ex ancella

-Per oggi abbiamo finito!- esultò felice Harmonia.

Lexy annuì contenta.

-Oggi chiudo io, tornate pure a casa- sorrise Natalia cominciando a mettere apposto le sedie, per dare una lavata.

-Non vuoi che ti diamo una mano?- domandò la mora.

-Mah no!- la donna scosse la testa. -Siete giovani, tornate a casa o andate in qualche locale. Io posso farcela benissimo da sola!-

Harmonia non se lo fece ripetere due volte e convinse anche Lexy a uscire con lei dal Felicity Caffè. -Potevamo darle una mano- borbottò seccata Lexy, quando ormai si trovavano all'esterno.

-Ma dai! L'hai sentita? Siamo giovani, non dovremmo passare le serate a mettere a posto una caffetteria, quando possiamo andare ovunque vogliamo!-

Lexy sbadigliò. -Sono stanca, l'unico posto in cui voglio andare: é la mia camera.-

Harmonia alzò gli occhi al cielo. -Ma se sei stanca: per quale motivo volevi aiutarla?-

-Per educazione e perché non voglio tornare a casa- fece una smorfia.

L'altra aggrottò la fronte. -Che cosa é successo?- domandò.

Lexy le raccontò tutta la discussione con la madre adottiva, cercando di non tralasciare niente. Harmonia alla fine del racconto sembrò sorpresa. -Wow! Non me lo aspettavo!-

-A chi lo dici...-

-Che farai?-

Lexy scrollò le spalle. -Che dovrei fare? Continuare la mia routine quotidiana fino a quando i vrycco qualcosa non mi attaccheranno o unimi a Hestia e salvare i miei veri genitori di cui so pressoché poco?-

La bionda ridacchiò. -Almeno non sono l'unica insicura su cosa fare.-

-Da qui in poi dipende la nostra vita e quella di molti altri. É una scelta seria, dovrei ragionarci. Vedere i pro e i contro...- pensava ad alta voce.

-Sì sì- disse Harmonia alzando gli occhi al cielo e muovendo una mano in segno di diniego. -Tutte queste cose sono normali, ma tu che vorresti fare? Parla sinceramente, infischiandotene di tutti gli altri.-

Lexy fece un mezzo sorriso. Harmonia era così, per lei veniva prima se stessa e le poche persone a cui teneva e poi gli altri. -Voglio salvare i miei veri genitori- ammise strappando un sorriso vittorioso a Harmony.

-Anche io lo voglio fare- entrambe sorrisero. -Ho sempre detto che la nostra vita é abbastanza noiosetta, ma alla fine non lo é così tanto.-

-Beh, in effetti. Siamo Dee- disse Lexy. Quasi faticava a crederci.

-Dopo chiamiamo Soter e glielo diciamo?- propose la bionda. L'altra annuì.

-Stanotte dormi da te o da me?-

-Dovrei stare da sola a casa e non ne ho voglia. É troppo noioso!- Harmonia sbuffò. -Ti dispiace che io dorma da te?-

-Certo che no. Come sempre la tua brandina é già pronta- Lexy si passò una mano tra i capelli e sbadigliò. -Ma é meglio che ci affrettiamo, sono stanchissima!-

***

Era tardi, ma poco importava. Quando una Dea ti chiamava attraverso il fuoco dei tuoi fornelli, mentre stai cucinando, dicendoti che é importantissimo; non puoi di certo ignorarla. Questo Louise Benson lo sapeva bene, da oltre un secolo. La via non era cambiata e la casa di Hestia era proprio come la ricordava. Bussò. La Dea in persona le venne ad aprire in tutta la sua eterea bellezza. -Buonasera Louise.-

Olympus - The daughter of ArtemisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora