Cap. 1. "me"

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'Ciao'...no cosí non mi piace.
Ok...'hey diario'.
No sembro un dodicenne.
'Lo psicologo mi ha detto di scrivere un diario, in cui racconto la mia vita.' ecco,cosí va bene..continuiamo.
'A me questa idea fa davvero schifo, ma ci provo.'
Pausa di riflessione...e ora che cazzo scrivo?
'Sono kellin. Cioé, mi chiamo kellin. Sono un ragazzo. Di 16 anni. Non ho tanti amici. Veramente ne ho solo tre. Si chiamo justin,gabe e jack..be',la mia vita non é proprio come speravo che fosse. L'unica cosa che mi tiene ancora in vita é la musica. Il resto? Be',una vera merda. La musica, in qualche modo, mi tiene in vita. Ho una band. Gli sleeping with sirens. Cerco di passare piú tempo possibile a scrivere canzoni, perché quando non canto con la mia band o non scrivo, mi sento seriamente male. Infatti, questo mi ha portato a dover andare da uno psicologo. Sono autolesionista da un paio d'anni. É iniziato tutto quando mio padre ha picchiato mia madre per la prima volta. Avevo 14 anni, compiuti massimo da un paio di mesi. L'aveva picchiata perché difendeva me, le mie idee. Sí,perché quella sera, dopo 5 mesi, ho detto ai miei che ero innamorato di un ragazzo. Mia madre l'ha presa bene. Mio padre no. Si é alzato dalla tavola. Ha preso il mio piatto,l'ha scaraventato contro il muro. Poi mi ha preso per i capelli, e mi ha iniziato a prendere a schiaffi. Mia madre si é intromessa,dicendomi di andare a chiudermi in camera mia. L'ho ascoltata. Ma intanto, mentre ero in camera,sentivo mia mamma piangere, implorarlo di smettere. Mi sono sentito in colpa. Se avessero un figlio normale questo non succederebbe. Pensavo. E sí, lo penso ancora. Anche ora che sono scappato di casa. Non ricordo, comunque, il momento in cui poggiai per la prima volta la lametta sulla mia pelle. Ero sconvolto. Andai in bagno e presi una lametta di mio padre. Mi ripetevo che ero stupido,che dovevo morire, che non meritavo di vivere per quello che avevo fatto a mia madre. É tutta colpa mia. Intanto, ad ogni mia parola,passavo la lametta sul braccio. Cominciò tutto cosí. Tentai il suicidio un paio di volte. Una volta imbottendomi di antidepressivi, un altra volta tagliandomi in verticale. Niente.Non sono morto. E a volte, preferirei esserlo..' una lacrima scende dagli occhi di kellin. Quegli occhi di un colore spettacolare, tra il verde e l'azzurro, che però sono vuoti. Nessuna emozione, niente. E ora? Devo scrivere anche di lui? Pensa.
'Sono innamorato, di un ragazzo, da 2 anni. Da quando l'ho detto ai miei. Si chiama Vic. É bellissimo, non lo conosco,però. Fa parte di una band anche lui. I pierce the veil. Ma i suoi compagni mi prendono sempre in giro, e quindi non credo che lui sia minimamente interessato a me. Un'altra cosa da aggiungere alla miriade di cose che mi fanno odiare la mia vita. Be', credo di aver raccontato tutto.'
Kellin finisce di scrivere, e ripone il diario e la penna in uno scaffale, vicino alla tv.
Vive con la band.
Hanno quattro camere, un salotto, due bagni, e una cucina.
Kellin quel giorno é solo.
Justin é andato a trovare suo fratello, era da tanto che non lo vedeva.
Gabe é uscito con una ragazza, una certa Alice.
Jack invece...be', kellin non sapeva dove si cacciava jack.
Continuando a pensare alla sua vita, kellin si sposta in camera sua.
Prende il cellulare e le cuffie dal comodino, e fa partire una canzone a caso dalla playlist.
Knives and pens, dei black veil brides.
Alza il volume cosí tanto da fargli dolere le orecchie e la testa, ma non gli importa.
Chiude la porta a chiave. Si sente sul letto. Decide di dormire un paio d'ore. La notte dorme poco, e poi il pomeriggio é stanco,nervoso.
Si sveglia tre ore e mezza dopo. Si toglie le cuffie e scende, per vedere se é tornato qualcuno.
Sí, justin é in casa.
Si abbracciano, justin é il migliore amico di Kellin, e anche l'unico che sa tutto della sua vita. Forse sa piú lui di kellin di quanto ne sappia kellin stesso.
Passano il resto del pomeriggio guardando un film horror.
Poi cenano insieme a Gabe e Jackson.
Si mettono a bere subito dopo cena.
E Kellin si risveglia la mattina dopo, sul divano.








Spazio autrice: ebbene sí, mi sono cimentata nelle fanifiction. Il primo capitola fa schifo. Ma chissene frega. Ci provo eh. Non prometto di scrivere bene, ma ci provo. Se avete qualcosa da dirmi, che sia un complimento o una critica, potete farlo. Non insultate però,grazie.detto questo. Ciao ciao.⭐✋

Your forever is all that I need.||Kellic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora