Chapter 07: Laura's Care.

1K 86 29
                                    

Sono rimasta più di due ore, a prendermi cura di Ross.
Ma le ferite stanno peggiorando.
La Menta Sanguigna rallenta la perdita di sangue, ma niente altro.
Ha bisogno di cure adeguate o rischieranno di infattarsi.
"Laura, sei rimasta anche troppo. Finirai in guai seri." Insiste Ross.
"Ma se ti lasciassi qui, rischieresti di morire."
"E cosa vuoi fare?" Mi domanda.
"Ti porterò delle cure da casa mia. Basta che prenda alcune fasciature e qualche erba curativa di mia madre. Tornerò in venti minuti. Tu resisti." Mi alzo. Avvolgendomi nella mantella.
"Laura..." Mi richiama Ross.
"Sì?"
"Grazie mille..."
Gli sorrido.
Velocemente esco dalla grotta e mi riavvio verso la città.
Spero vivemente che non mi trovino.
Corro lungo i margini del bosco, poi scivolo sotto la porta di legno.
Rallento il passo.
Raggiungo l'albero, vicino alla mia finestra.
Mi spazzolo le mani sui pantaloni, per asciugare il sudore.
Provo ad arrampicarmi sull'albero.
Con fatica raggiungo la mia finestra - che mi ero ricordata di lasciare aperta - ed entro in camera mia.
Mi levo la mantella e l'abbandono sul pavimento.
Giro verso destra la chiave della porta, all'interno della toppa.
La porta si apre con uno scricchiolio.
Sento mia madre che russa.
Okay, devo fare piano allora.
Raggiungo uno dei bagni ed apro gli sportellini del mobiletto.
Prendo delle foglie di Mandragola e delle fasce.
Corro in cucina, per cercare un termos.
Apro molti cassetti e sportelli, fino a vederne uno. Lo affero e lo riempio con dell'acqua.
Torno in camera mia e appoggio tutte le cose sulla scrivania.
Cerco una borsa in cui sistemarle.
Cerco velocemente nel mio armadio. Appena me trovo una della misura adatta, ci metto dentro tutto l'occorrente.
Me la metto a tracolla e sopra mi risistemo la mantella - se mi beccasserlo, almeno non si vedrebbe la borsa -.
Chiudo di nuovo la porta a chiave ad esco dalla finestra.
Scendo dall'albero, lentamente.
Appena i miei piedi toccano terra, lancio un sospiro di sollievo.
Mi dirigo nuovamente verso la grotta.
Sento delle voci, non molto lontane da me.
Dio no...
Entro dentro la grotta di corsa.
Ross alza lo sguardo.
"Ross, alzati." Lo aiuto a tirarsi in piedi, di nuovo.
"Che succede?"
"Ci sono persone. Dobbiamo inoltrarci ancora di più nella grotta." Dico, sussurrando.
Lui annuisce.
Inizia a zoppiccare, mentre io lo aiuto.
Non si vede quasi più niente e l'aria si sta facendo più fresca, ma anche più rarefatta.
Per fortuna non soffro di claustrofobia, altrimenti poteva essere un problema.
Ad un certo punto, Ross si lascia cadere contro la parete della grotta.
Grandi fiotti di sangue sgorgano dalla sua spalla.
Si morde le labbra, per trattenere un gemito di dolore.
Mi inginocchio vicino a lui e gli poggio una mano sulla spalla sana.
Lui mi guarda con sguardo supplichevole.
"Andrà tutto bene." Dico, cercando di rassicurarlo.
"La grotta..." Inizia a dire. "Sbuca davanti alla foce del fiume."
Colgo il messaggio.
Mi alzo e lo aiuto a mettersi in piedi.

Camminiamo lungo la grotta, anche se ormai non ho idea di dove io stia andando.
Poggio il palmo della mano contro la roccia e mi guido solo con quella.
Ross zoppica malamente al mio fianco.
Ogni tanto emette qualche ringhio strozzato.
È tutto completamente buio e inizio ad agitarmi.
Sento i piedi incespicare sui massi.
"Sei sicuro che sbucheremo da qualche parte?" Domando, titubante.
"Sì. Uso spesso il passaggio." Risponde, con la voce più bassa di prima.
Improvvisamente vedo una luce.
Inizio a camminare più velocemente. Incespico su dei sassi e sbuco in un bosco.
Respiro a pieni polmoni l'aria fresca.
Ci sono solo alberi e una grande parete rocciosa, alle mie spalle.
L'erba è bassa, assente in alcuni punti, a causa delle fronde deglu alberi, troppo fitte.
Mi volto, ricordandomi di Ross.
Lo vedo zoppicare.
Corro vicino a lui e lo aiuto a sedersi.
"Grazie..."
Ha un sorriso tirato, in volto.
"Aspetta, adesso ti medico." Dico, con calma nella voce.
Estraggo il pezzo di freccia spezzata. Un ringhio esce dalle sue labbra, facendomi sobbalzare.
"Tutto okay?" Domando. Lui annuisce.
Afferro alcune foglie di Mandragola dalla borsa e le sistemo sopra la ferita.
Pigio leggermente, in modo che aderiscano alla pelle.
Faccio la stessa cosa con l'altra.
Prendo le garze e gliele lego intorno alle zone ferite, senza stringere più del dovuto.
"Grazie mille, davvero."
Alzo lo sguardo dalla ferita, verso i suoi occhi.
Ha un sorriso sincero ed una strana luce gli balena negli occhi.
"Figurati." Gli sorrido.
Mi guardo intorno.
"Hai perso un po' di sangue, quindi hai bisogno di liquidi." Dico. Inizio a frugare nella borsa ed estraggo il termos con l'acqua.
Porgo il contenitore verso di lui.
Con la mano sana, lo afferra e se lo avvicina lentamente alla bocca.
Manda giù un paio di sorsate d'acqua.
"Grazie."
Batte un paio di volte la mano, vicino a se, facendomi segno di sedermi.
Mi siedo accanto a lui e osservo il bosco, dritto davanti a me.

Restiamo in silenzio per un po'.
Mi sento in un certo senso in colpa per aver aiutato Ross. Lui sarebbe la Bestia e i Guardiani gli danno la caccia.
Erano riusciti a catturarlo ed io ho mandato a farsi fottere tutto.
Ma cos'avrei dovuto fare? Lasciarlo morire?
Odio dover essere combattuta.
"Laura?"
Mi volto verso di lui.
"Sei stata gentile e coraggiosa ad aiutarmi. Dubito che altri lo avrebbero fatto..." Si morde una pelliccina delle labbra.
"H-ho fatto ciò che ho ritenuto giusto."
Che in parte è vero.
E senza saperlo, Ross mi aveva aiutata con Aaron.
"È orribile." Dice, dal nulla.
"Cosa?"
"Mi giudicano per la pelle con cui sono nato."
"Non..."
"Per tutti sono una creatura del Diavolo, che uccide le persone, come se niente fosse. Dicono che io sia capace di lacerare la gola, solo con un'unghiata.
Se solo sapessero come stanno le cose.
Non sono io che ho deciso di nascere così. Non so cosa darei, per essere umano.
Sono nato così, cosa posso farci?
Perché tutti mi odiano, senza sapere nulla di me."
"Hanno fatto di tutta l'erba un fascio. Se magari uno come te ha fatto qualcosa di sbagliato, la colpa ricade su tutti.
Ed è orribile."
"Già. Non siamo tutti degli mostri senza cuore.
È vero, sono capace di uccidere. Ma anche gli umani lo sono.
La mia razza uccide per cacciare. Gli esseri umani uccidono per vendetta.
Dovrebbero conoscerci veramente e darci una possibilità."
"A quanto pare è più difficile di ciò che credevi..."
Ross inizia a tossire. A causa dei suoi improvvisi scatti, la fasciatura nella spalla, inizia a riempirsi di sangue.
Un ringhio gutturale si propaga nel bosco.
"Aspetta, tranquillo!" Scatto in piedi e mi inginocchio vicino al suo fianco sinistro.
Sono abbastanza spaventata dal suo sguardo, ma cerco di restare calma.
Sciolgo il nodo che avevo fatto alla benda.
È impregnata di sangue e le foglioline di Mandragola si nascondono fra i fiotti di sangue.
"Dio..." Impreca Ross.
"Va tutto bene." Cerco di tranquilizzarlo.
Bagno una benda pulita e gliela passo sulla spalla, per togliere il sangue.
Sistemo altre foglie - le ultime rimaste - e con il panno umido gli bendo la ferita.
Lui inizia a respirare in modo regolare e si calma.
Speriamo bene...

~Angolo autrice:

Sono riuscita ad aggiornare per la vostra gioia :3

In più sono in vacanza, quindi...
Aiuto.
Alle terme.
Io odio il caldo e l'acqua calda...
AHAHAHAHAHAH sono rovinata :')
A me piace la neve uwu

Votate e commentate ;)~

Ellingtons-wife

The Beauty & The Beast || A Raura Fanfic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora