Chapter 03: Wood.

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"Noah, che palle." Protesto, facendomi largo fra la vegetazione.
"Ma non eri quella a cui piacevano le avventure nei boschi?" Domanda, scocciato.
"Certo che mi piacciono! Ma mi sarei messa degli scarponi! Non delle converse!"
"Cammina e zitta."
"Antipatico."
A Noah oggi è venuta la grande idea di fare un escursione nel bosco.
Lindy e Luna continuano ad arrancare dietro di me, mentre Kyle si fa trascinare da Noah, già stanco.
Stiamo salendo un pendìo molto ripido.

"Fermati!" Implora Kyle, aggrappandosi ad un albero.
"Si può sapere che fai?!"
"Non voglio proseguire." Piagnucola.
"Kyle Helija Thompson, muovi il culo!" Esclama Lindy, guardandolo storto.
"Non voglio."
"Va bene." Dice Luna. "Lasciamolo lì."
Riprendiamo a camminare.
"Magari la Bestia si sbrana lui." Aggiunge.
Kyle scende dall'albero e corre velocemente in testa al gruppo. "Cosa aspettate? Su, su, muovetevi."
Batto il cinque a Luna, ridendo.
Continuiamo a camminare lungo il sentiero nel bosco, fino alla Valle della Morte.
Nome adorabile, vero?
La chiamano così perché è in questa zona che spariscono le persone.
E ovviamente, noi ci andiamo a fare un giro.
Percorriamo una stradina, che si sporge sul dirupo.
"Vi ho mai detto che soffro di vertigini?" Domanda Kyle, continuando a schiacciarsi contro la parete rocciosa.
"Piantala coniglio."
"Se muoio, vi ammazzo!"
"Come faresti, scusa?" Domanda Lindy, con fare ovvio.
"Basta!" Esclama Kyle, esasperato.
"Dovremmo mandare avanti la più bassa, per vedere se si passa." Dice Noah.
Tutti si voltano a guardarmi.
"Ho capito!" Passo davanti a Kyle e mi avventuro lungo il sentiero.
La strada è sdrucciolevole e sento i pezzi di roccia scricchiolare sotto di me.
Cammino lentamente, mettendo un piede davanti all'altro - non ho molto spazio per camminare -.
Osservo la parete rocciosa alla mia destra, alla quale mi tengo stretta con una mano.
Alla mia sinistra c'è un pendìo quasi dritto, coperto di alberi.
Sento i sassi sbriciolarsi sotto i miei piedi.
Sono quasi arrivata in fondo.
Mi volto verso i ragazzi.
"Si passa tranquil..." Non riesco a finire la frase, che il pezzo di roccia sotto i miei piedi si sgretola.
Lancio un grido.
"LAURA!" Sento le voci dei miei amici.
Scivolo lungo la discesa.
Sento rocce colpirmi la pelle, fino a farmi sanguinare.
Chiudo gli occhi, serrandoli stretti.
Sento il vento soffiarmi vicino alle orecchie.
Finalmente mi fermo.
Mi stendo sul fogliame e cerco di riprendere fiato.
Ora dovrò controllare i danni.
Mi alzo in piedi.
Okay, questa è una cosa positiva.
Ho vari tagli sulle braccia e un paio sulle gambe. Ho un piccolo taglio vicino alla tempia, ma non sanguina neanche.
Il ginocchio destro è quello messo peggio. Ho un taglio profondo e sento il sangue scivolarmi lungo la gamba.
Sia ringraziato il cielo. Ho seriamente rischiato di lasciarci la vita.
Mi guardo intorno.
Alberi, alberi e ancora alberi.
Devo riuscire a trovare un passaggio per uscire di qui. Su non posso e non riesco a tornare.
Mi spazzolo i jeans, togliendo la polvere che vi è finita sopra.
Inizio ad incamminarmi verso una direzione.

Oltre a me e qualche scoiattolo, non c'è nessun altro.
È un bene?
Le foglie si rompono sotto i miei passi.
Cammino velocemente.
Poi sento uno strano rumore.
Alzo lo sguardo, verso il luogo da cui proviene.
Noto una sagoma allontanarsi velocemente.
Lo seguo o no?
Potrebbe essere un taglia boschi, come un ghermidore.
Decido di prendere un'altra strada. Che poi 'strada'. C'è solo vegetazione.
Sento nuovamente dei passi oltre i miei.
Oh Cristo. Oggi ci lascio le penne sicuramente.
"Laura!" Urla una voce.
È Noah.
"Noah! Sono qua!"
Improvvisamente vedo in lontananza i capelli castani di Noah.
Lui inizia a correre verso di me.
"Laura! Grazie al cielo stai bene!" Mi abbraccia. "Scusami, è tutta colpa mia."
"Tranquillo, sto bene." Gli sorrido.
"Hai niente di rotto?" Domanda, preoccupato.
"No, sto bene."
Lui annuisce.
"Vieni, andiamocene."
"Come hai fatto a scendere?" Domando, dubbiosa.
"Ho trovato un passaggio che portasse qua giù. Non è ripido, tranquilla."
Continuiamo a camminare.

Inizio a sentire uno strano odore.
Lo avevo già sentito, ma non ricordo dove.
"Noah. Lo senti?" Domando, bloccandolo per un braccio.
Lui guarda in tutte le direzioni, provando ad annusare l'aria.
"Sì. È..."
"Sangue." Diciamo all'unisono.
Inizio a preoccuparmi.
"Forse sta notte ci sono stati lupi a caccia."
"Non credo." Inizia Noah.
Camminiamo lentamente.
L'odore si fa più forte.
Finché non lo vediamo.
Un cervo morto.
Mi porto le mani sulla bocca.
Noah lo guarda, terrorizzato, ma si avvicina comunque per darci un'occhiata.
Io resto leggermente indietro.
"Laura... siamo nella merda."
"Perché?" Domando, con panico nlla voce.
"Avvicinati."
Faccio come mi ha detto e mi accuccio al suo fianco.
Osservo la carcassa.
Emana un odore terribile e sul corpo ci sono già delle mosche.
"Guarda il taglio." Dice, indicando una zona, nel ventre dell'animale.
Ha un taglio dritto, troppo per appartenere alle fauci di un qualche animale.
"E...?"
"Guarda la carne. È stata asportata quasi tutta, ma gli organi sono ancora lì."
"Allora invece dei lupi, può averlo ucciso un cacciatore." Azzardo, insicura delle mie stesse parole.
"I cacciatori non verrebbero mai in questa zona qua. Poi non riuscirebbero a fare un taglio così perfetto con dei coltelli. Sicuramente si porterebbero tutto il cervo, corna comprese, non lo lascerebbero qui."
"Allora sono lupi!" Insisto.
"No. I lupi non tagliano il ventre! Come potrebbero?!
È strano... il metodo di caccia è come quello dei cacciatori, ma il modo in cui ha preso la carne, sembra di un lupo..."
Inizio a riflettere.
"Quindi mi stai dicendo che è come se fosse stato attaccato da dei lupi, ma con metodi umani?"
"Sì."
"Noah... e se fosse la Bestia?" Lui spalanca gli occhi. "Pensaci. Tuo padre ha detto che hanno avvistato la Bestia. Questo cervo sembra stato ucciso da umani, ma anche da lupi.
Le cose coincidono."
Lui resta in silenzio.
"Se tu avessi ragione... siamo sicuramente in pericolo." Mi fa notare.
Poi ricordo. "Prima che mi trovassi tu, avevo visto uan sagoma, nel bosco. Si stava allontanando con velocità."
"Sì. Siamo nella merda."
Si alza velocemente e mi aiuta a tirarmi in piedi.
Iniziamo a riavviarci.
"Dobbiamo dirlo a Remus."

//

Ritorno a casa.
Sono ancora sconvolta. Abbiamo raccontato tutto a Kyle, Lindy e Luna.
Kyle continuava a dire che forse ci sbagliavamo e che certe creature non esistono. Era strano, come se stesse nascondendo qualcosa.
Poi siamo andati a cercare Ryond, il padre di Noah.
Entro in casa.
"Dove sei stata?!" Domanda mio padre, bloccandomi il passaggio.
"Ero con i ragazzi..."
"Perché Ryond mi ha appena detto che mia figlia e i suoi amici hanno trovato tracce della Bestia?"
"Cos'avete fatto?!" Mia madre accorre in soggiorno. "Che hai sulle braccia?!"
"Sono caduta..."
"Cosa facevate nel bosco?!" Insiste mio padre.
Inizio a spiegare a mio padre tutta la storia, mentendo un po' sulla parte della scarpata nella quale sono caduta.
"Io esco. Ryond e gli altri hanno bisogno di me. Restate in casa."
Annuisco e vado al piano di sopra.
Mi stendo sul letto e osservo il soffitto.

Appena inizia a fare buio, mi trovo inghiottita nell'oscurità della mia stanza.
Accendo le lucine della scritta, sopra al mio letto.
Che quella sagoma fosse la Bestia?
Sembrava totalmente umano.
Ma l'ho visto da circa cento metri di distanza. Sono troppi per essere certi di aver visto qualcosa.
Sento delle voci dal piano di sotto.
Socchiudo la porta, per sentire.
"Ma sei sicuro?" È la voce di mia madre.
"Sì. Laura e Noah avevano ragione." È mio padre.
"Quindi la leggenda della Bestia è vera?!"
"Sì. E questa non è la cosa peggiore."
"Ah no?"
"No. Abbiamo trovato un cadavere."

~Angolo autrice:

Sto cantando mentre scrivo, lol.

I need to know, I need to know.
Why are you walking away?
Was it something I did? Did I make a mistake?
'Cause I'm trying to deal with the pain.
I don't understand this, is this how it ends?

Okay, la pianto.
Spero che il capitolo vi piaccia uwu

Votate e commentate ;)~

Ellingtons-wife

The Beauty & The Beast || A Raura Fanfic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora