Chapter 01: Morning.

2.2K 107 36
                                    

Il ticchettio irritante dell'orologio da parete.
I rami dell'albero, che continuano a sbattere contro la finestra della mia stanza, mossi del vento.
Voci dal piano inferiore.
Passi lungo le scale.
Uno strano rumore, proveniva dalla mia destra.
Inizio a svegliarmi dal mio dormi-veglia.
Mi rendo conto di non avere coperte addosso, perché sento il piumone caldo sotto alla mia schiena.
Sento un peso sopra il mio viso.
Apro gli occhi e sento un libro, sul mio naso.
Lo sposto, con una lentezza incredibile e mi metto a sedere.
Mi guardo intorno.
La mia piccola stanza è un macello, come al solito.
Infondo, sulla sinistra c'è la porta, che attualmente è chiusa.
Il mio letto è poggiato alla parete e affianco ad esso c'è una piccola finestra.
Alla sinistra del mio letto ci sono dei buchi quadrati, scavati nel muro, che io uso come libreria. Una scala si trova davanti alla parete. Non ho un altro piano superiore, ma io la uso per arrivare ai libri che si trovano più in alto.
Alla sinistra del letto c'è la mia scrivania, piena di fogli stropicciati, nuovi e scritti, penne, matite, gomme e libri. Sul lato sinistro di essa c'è una abat-jour arancione, che uso per leggere anche a letto.
Di fronte al mio povero e malandato letto, c'è il mio armadio.
La mia stanza è fatta tutta di legno e risalta a confronto del resto della casa.
Ho un grande tappeto, che occupa tutti i metri quadrati del pavimento.

In questo momento, su di esso, è steso il mio migliore amico, circondato da libri.
Mi alzo e lo scavalco.
Vado verso il bagno, per pettinarmi i capelli.

Il bagno di casa mia è più grande della mia stanza.
Questo è rosa, mentre l'altro è turchese.
Afferro la spazzola e mi pettino i capelli, senza prestarci attenzione.
Osservo le occhiaie sotto i miei occhi castani. Mi lego i capelli in un concio e resto a fissare il mio riflesso per un po'.

Mi chiamo Laura ed ho 19 anni.
La mia casa si trova sperduta in una città sconosciuta.
Il sobborgo dove vivo è circondato da alberi, in cui è un miracolo se qualche strano animale non ci sbrana vivi.
Sono bassa, molto bassa, per la mia età. Sono un metro e 57.
Sono magra e almeno quello è a mio favore.
La mia famiglia è formata da: mio padre, mia madre, mia sorella, mio fratello ed io. Poi posso contare anche il mio migliore amico, che ormai soggiorna da noi.
È alto e di bell'aspetto.
Ci conosciamo fin da piccoli. È il mio vicino di casa, ma ormai vive con me.
Ha capelli castani e occhi del medesimo colore.
Si chiama Kyle.

Esco dal bagno e torno in camera e lo trovo ancora a dormire.
Alzo gli occhi e scuoto la testa.
Raccolgo uno dei libri. Dalle pagine cade un foglio. Afferro il pezzo di carta e lo apro.
Ci sono degli alberi disegnati molto approssimatamente da Kyle, delle rocce e infine un ponte tibetano.
Ora ricordo.
Kyle ed io, fin da quando ci conosciamo, siamo innamorati di un libro:
'I Guerrieri di Phoenix - di Shawn Altea'.

È iniziato tutto, sei anni fa. Kyle ed io eravamo andati al lago, a pescare. Mentre Kyle mi accompagnava a casa, ci perdemmo nel bosco.
Lui inciampò in una buca e appena riuscì ad alzarsi, smosse la terra con le mani e trovò una vecchia scatola.
Entrambi eravano spaventati, ma allo stesso tempo curiosi. Aprimmo la scatola e al suo interno trovammo questo libro.
Siccome era nascosto, pensammo che qualcuno avesse voluto tenerlo lontano da occhi indiscreti e che tutto ciò che era raccontato nel libro, fosse realtà.

Al libro mancano alcune pagine, come se fossero state strappate.

Guardo nuovamente Kyle, che sta ancora dormendo, raggomitolato su alcuni libri.
Esco e vado al piano di sotto, in cucina.
Mia madre sta apparecchiando, mio padre legge pigramente il giornale.
Mia sorella controlla che il cibo non si bruci e mio fratello si fa i fatti suoi, come di consuetudine.
Il resto della casa è fatto tutti in legno e marmo.

"Hey Laura!" Mia saluta mia sorella, Isabelle.
Lei è bassa, come me. Con lunghi capelli neri ed occhi azzurro oceano.
"Ciao, Isa. Jack, non scomodarti." Saluto mia sorella, poi rivolgo a Jack, mio fratello.
È il più alto della famiglia. Lui ha occhi azzurri, ma capelli castani come i miei.
"Ciao tesoro." Dicono all'unisono mio padre e mia madre.
Vi presento James e Iris Marano, i miei genitori.
Mio padre ha capelli neri, mia madre castani. Ma entrambi hanno gli occhi azzurri.
Tutti li hanno di quel colore, eccetto io.
Potrei pensare di essere adottata, se non fossi uguale ai miei fratelli e avessi il carattere di mio padre.
Di mia madre non ho quasi niente, se non la passione per la letteratura.

"C'è Kyle?" Mi domanda Isa.
"Sì. Ma sta ancora dormendo." Rispondo, sedendomi a tavola, alla destra di mio padre.
La sedia, appena mi siedo, scricchiola in modo preoccupante, ma ormai ci ho fatto l'abitudine.
"Siete stati svegli fino a tardi?" Domanda mia madre.
"Sì, come al solito."
"Mamma, io e Isabelle usciamo. Andiamo ai confini." Dice mio fratello, alzandosi.
"Okay. Non fate troppo tardi." Li saluta mia madre, lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Ciao ragazzi." Si limita a dire mio padre.
"Ciao!" Dicono all'unisono, uscendo di casa.

Okay, forse dovrei spiegarvi alcune cose.
Gli abitanti di questa città, si dividono in varie categorie: Lightwood, che sono coloro che posseggono 'la vista', come la chiamano loro. Posso praticare magìe, ma molto spesso non sono bene accetti.
I Reali, che già dal nome si capisce, sono coloro che vivono nel castello.
I Guardiani, che in parole povere sono le guardie del regno, ma fanno anche parte dell'esercito.
Infine i comuni abitanti.
E sì, abito in un regno. Siamo sotto il regno della famiglia di Altea. È vietato passare ad un regno all'altro, senza permesso.
Per carità, non vivo nel Medioevo. Solo che le leggi sono più o meno le stesse.
Sembra orribile, ma non più di tanto, alla fine.

"Laura, vai a chiamare Kyle e digli che la colazione è pronta." Dice mia madre.
"KYLE!" Urlo, rimanendo seduta.
"Grazie Laura, così sapevo fare anche io." Risponde lei, guardandomi male.
E allora perché non l'hai fatto, se potevi farlo anche tu?
"Chi osa pronunciare il mio nome invano?" Dice Kyle, scendendo le scale, stropicciandosi gli occhi.
Si siede pesantemente sulla sedia e saluta gentilmente i miei genitori.
"Hey Kyle!" Lo saluto io
"Ciao Laura." L'espressività di Kyle la mattina è pari a quella di un comodino.
Mia madre serve il bacon e le uova strapazzate, poi il succo d'arancia e l'acqua.
"Pronta per lunedì?" Mi domanda, addentando il suo bacon.
"Credo di sì."
"Fantastico!"

//

Dopo aver fatto colazione, Kyle esce.
Io salgo le scale e mi chiudo in camera mia, a leggere.

~Angolo autrice:

Yay, un'altra storia iniziata :3

Cosa ne pensate? Fatemi sapere ;)

Vi piace la copertina? L'ho fatta io :3 eheheh

Okay, ho messo fin troppe faccine, la smetto.
Ma mi diverto troppo, lol.

Votate e commentate ;)~

Ellingtons-wife

The Beauty & The Beast || A Raura Fanfic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora