Ettore il mio eroe

Cap.16

Cavalco più veloce che posso, non so nemmeno che direzione sto prendendo, inizio ad essere stanca.
Intravedo da lontano una grotta accanto al mare.
Scendo, mi tolgo quella pesante armatura.
Porto il cavallo con me nella grotta, lo faccio sdraiare, mi sdraio a mia volta appoggiando la mia testa sulla sua pancia, fuori fa veramente caldo, subito mi addormento.
Mi sveglio spaventata, mi capita spesso ultimamente, mi alzo guardandomi attorno come se qualcuno mi stesse attaccando
e dico ad alta voce
《 Adesso cosa faccio, sono intrappolata in questo mondo》
Vado a sedermi su un masso, ispiro profondamente nella speranza di calmarmi
《Stai tranquilla》
Balzo in piedi, prendo un bastone accanto a me, perlustro con gli occhi la grotta
《 Si vede che non sei di questo mondo, non mi riconosci? 》
Guardo attonita il cavallo, sembra che la voce provenga proprio da lui, faccio l'indifferente, sto proprio impazzendo penso.
《 Veramente non sai chi sono?》
Faccio un cenno con la testa
《Siediti, rilassati , ti spiegherò tutto》
Mi siedo, provo a toccarmi la fronte per vedere se ho la febbre
《Io mi chiamo Balio ho un fratello che si chiama Xanto .
Siamo due cavalli speciali perché siamo immortali.
Nostro padre è Zefiro il vento dell'ovest e nostra madre è l'Arpia Podarge.
Entrambi abbiamo il dono della parola, concessoci da Era.
Alle nozze di Peleo con Teti, tutte le divinità fecero dono allo sposo di qualcosa di prezioso.
Il dio Poseidone, re dei mari, gli donò me è mio fratello.
Essendo lui troppo vecchio per partecipare alla guerra di Troia, Peleo fece dono al figlio Achille di molti dei suoi tesori, fra cui noi due.
Noi facciamo compagnia ad Achille ed abbiamo anche il dono di predire il futuro》
Balzo in piedi stupita
《Allora tu sai se io potrò tornare a casa ?》
《Per adesso posso solo predirti che sarai costretta a fare una scelta, da questa scelta dipenderà il tuo ritorno a casa》
《Non mi sono mai piaciuti gli indovinelli》
Sento dei rumori, mi avvicinò a Balio, lo accarezzo e stó in allerta