Amnesia.

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Appena entrai in casa, notai che Jack era seduto sul divano.

-Perché non mi hai chiamato?

-Mi ha portato a casa un amico di Sam.

-Calum?

-Sì.

-Dani ti avevo detto di stare lontana da lui.

-Oddio Jack, mi ha portato a casa, non l'ho mica sposato. E comunque devo vivere la mia vita, e frequentare le persone che voglio, quindi se voglio stare con Calum, posso farlo.-

-Ti spezzerà il cuore, Dani.-

-Ma non stiamo nemmeno insieme, anzi, non mi calcola nemmeno.-

-Stai lontana da lui, okay?-

-BASTA JACK! MI SONO STUFATA DEI TUOI COMANDI, OKAY ?- dissi io andando in camera.

Rachel's pov.

L'urlo di Danielle mi svegliò.

Andai giù e vidi Jack sul divano che piangeva.

-Jack.-

Jack era sempre stato un bambino speciale. Fin da quando era piccolo, si affezionava sempre a tutto. Ad esempio con i giochi e i peluches. Doveva sempre avere i suoi giochi preferiti con lui, se no,si metteva a piangere. Per questo motivo, quando era all'asilo non aveva amici. Per il suo quarto compleanno mi chiese una sorellina. Io all'inizio dissi di no, ma dato che la situazione peggiorava, decisi  di accontentarlo. Dopo vari tentativi, però, non riuscivo a rimanere incinta, quindi, facilitai le cose a tutti, quindi un giorno di marzo, vicino al compleanno di Jack, andai all'orfanotrofio e adottai una bimba. Si chiamava Danielle-Rose Pinnock, nata il 12 ottobre del 1998 a San Francisco, e portata in Australia non so come.

Jack ha sempre trattato Dani come uno dei suoi giocattoli,  ma il suo preferito. Dani e Jack erano sempre insieme. Questa cosa all'inizio era bella, vederli sempre uniti e che si dimostravano tanto bene uno per l'altro. Ma poi, la cosa é peggiorata: se Dani non era a casa, Jack si sentiva male.Se Dani dormiva fuori a casa di amiche, lui piangeva tutta la notte. Allora decisi di portarlo da un dottore. A Jack fu diagnosticata una fobia, una fobia che il dottore mi ha detto tante volte, ma che io non ricordo mai. Questa fobia é l'affetto eccessivo verso una o più persone, e avere la costante paura di perderle. Il dottore mi aveva consigliato di far praticare a Jack delle attività, in modo che lo potessero distrarre. Dapprima non funzionò, ma poi Jack mi chiese di frequentare più corsi. Faceva calcio, pianoforte, italiano, tedesco,surf, nuoto e perfino un corso di cucina.

Poi, quando diventò grande, tolse le attività che non gli piacevano più, e si dedicò interamente con le altre. Scelse la scuola superiore con indirizzo linguistico, diventò nuotatore a livelli quasi agonistici e ottimo chef. Era guarito da questa fobia, ma delle volte aveva ricadute, soprattutto quando si parlava di ragazzi per Dani.

-Io, mamma, non riesco a controllare la fobia, mi sento così sbagliato.-

-Jack, devi lasciarla andare. Se la ami davvero, devi farle vivere una vita bella, non rinchiusa in casa.-

-Ma ho troppa paura.-

-Dani capisce cosa é giusto o meno, ha la testa sulle spalle.-

-Lo so mamma, ma ho la sensazione che lei si innamori di ragazzi sbagliati, come Erik o questo Calum.-

-Dimmi, quanti di questi ragazzi che ha avuto Dani ti sono piaciuti?-

-Beh...-

-Zero. Vedi, tu hai sempre paura per lei, ma é la sua di vita, e anche se prima o poi, qualcuno le spezzerà il cuore, quello che devi fare é aiutarla a rialzarsi, così non sbagliarai mai e lei te ne sarà grata, ora, vai da lei e scusati.-

Jack si asciugò le lacrime e salì le scale.

Jack's pov.

Salì le scale cercando di asciugarmi le lacrime. Mi era venuta ancora la fobia.

Bussai alla sua porta.

-Vieni.-

Entrai e Dani era seduta sul letto.

-Scusa, Dani. Sono uno stupido. Sei libera di fare tutto quello che vuoi, io non ti ostacolerò più. Sappi che se c'é qualche problema, sono qui per te.- detto questo, andai verso la porta.

-Ehi Jack.- disse Dani -ti va di rimanere qui a dormire.

Mi sorpresi molto della sua richiesta, forse l'avevo convinta. Andai nel letto e mi misi sotto le coperte. La strinsi con un braccio e le sussurrai: " Ti voglio bene".

Out of my limit ||Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora