3. Il pranzo

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Adrian la stava aspettando fuori scuola poggiato contro la sua auto rossa.
Non appena Tiffany lo vide, iniziò a batterle il cuore forte ma non capiva per quale motivo.
Si avvicinò lentamente all'auto e lo salutò in modo molto tranquillo.
-Hey come va?- Le chiese lui.
-Tutto bene. -
Dopodiché le aprì la portiera dell'auto.
-Prego.-
-Uh un ragazzo che apre la portiera. Sai che sei una specie in rischio di estinzione?- Scherzò facendo l'occhiolino.
Per tutta risposta lui rise divertito, dopodiché prese posto e partirono.
Adrian viveva poco fuori dal centro, in un condominio degli anni '30 recentemente restaurato. Lui viveva nel loft dell'ultimo piano.
-Uuu ma che bell'appartamento.- Esclamò Tiffany molto sorpresa non appena varcarono la soglia di casa.
I muri erano costituiti da mattoni rossi, ed ogni cosa era curata nei minimi dettagli in modo da dare alla casa un aspetto "industriale" ma allo stesso tempo accogliente.
Adrian la fece accomodare sul divano e le offrì un bicchiere di Coca-Cola, mentre lui stappò per sé una bottiglia di mini Heineken.
-Ahah quella della pubblicità.- Disse Tiffany non appena la vide.
-Eh già.- Sorrise lui. -Sei divertente, Tiffany. Non so come abbiamo fatto ad arrivare sani e salvi a casa, stavo morendo dalle risate.-
La ragazza sgranò le palpebre sorpresa, ma un secondo dopo scoppiò in una fragorosa risata.
Parlarono per un po' di argomenti molto generali e si fecero qualche altra risata, dopodiché Adrian preparò il pranzo ed invitò la sua ospite a prendere posto al tavolo della cucina.
-Allora cosa fai nella vita, Adrian?-
Gli chiese Tiffany afferrando un grissino e dandogli un piccolo morso.
-Studio ingegneria qui a Milano, tu?-
-Ultimo anno di liceo.- Rispose stringendosi nelle spalle.
-Bene. Solo un attimo, la carbonara é quasi pronta.-
Aprì il forno con molta cautela e avvalendosi di due presine blu la poggiò sul tavolo in modo che il suo delizioso profumo potesse spandersi per tutta la cucina.
-Mmh l'aspetto promette bene. Ti piace cucinare?-
-Mi rilassa.-
Si sedette anche lui ed iniziarono a gustare quella delizia.
Tiffany non aveva mai assaggiato qualcosa di così buono, persino il suo cuoco personale non aveva mai fatto nulla del genere. Questo solo perché Adrian aveva aggiunto l'ingrediente più importante: la passione.
Alla fine del pranzo le servì del sorbetto al limone e poi la portò sulla terrazza dalla quale si poteva ammirare quasi tutta Milano.
-Dove sono i tuoi?-
-Vivo da solo. Loro abitano in centro.-
-Sei figlio unico?-
-No, ho un fratello di diciannove anni ed una sorella di sedici. Tu?-
-Una sorella più piccola.-
Stettero per un po' in silenzio ad ammirare la vista con le braccia poggiate sulla ringhiera. Dopodiché lui la guardò negli occhi.
-Vieni, ti faccio vedere una cosa.-
Rientrarono in salotto, attraversarono un corridoio ad L e poi entrarono nella sua stanza da letto.
-Alza lo sguardo verso il soffitto.-
Era bellissimo.
Tutto il soffitto era decorato con un bellissimo affresco dallo sfondo blu il quale ritraeva due angioletti punk che beatamente allungavano le mani l'uno verso l'altro in modo che le loro dita appena si sfiorassero.
Si sedettero sul letto Ikea.
Entrambi si fissarono negli occhi per molti minuti, in un silenzio solenne.
Entrambi stavano cercando qualcosa da molto tempo e speravano di poterla finalmente trovare proprio quel giorno, in quell'esatto momento seduti su quel letto.
Lui prese coraggio e con una mano le accarezzò i capelli color biondo cenere. Stava aspettando che accadesse qualcosa da troppo tempo ed ora doveva far in modo che quello fosse stato il suo sogno che si avverava.
Tiffany sentì un brivido risalirle lungo la spina dorsale. Quale strano sentimento stava mai provando?
L'atmosfera si faceva sempre più stranamente intima.
-Hai avuto tante storie?-
-Quattro o cinque.- Rispose come ipnotizzata degli occhi color acqua marina di Adrian.
-Ma nulla di serio... Voglio dire, io ho sempre cercato i ragazzi per un unico motivo.-
-E quale?-
Adrian trattenne il respiro mentre le labbra di Tiffany si schiudevano.
La ragazza rimase per un attimo in silenzio, abbassò umilmente lo sguardo, ma subito dopo spalancò i suoi occhioni color cioccolato -Per l'attenzione che ricevevo. Chiedevo di essere trattata come una principessa. E loro lo hanno sempre fatto.-
-Però?-
-Però cosa?-
-Poi é finita. Come mai?-
Tiffany piegò le labbra in un sorriso sentendosi a disagio e fissò lo sguardo sull' anello di diamanti che le aveva regalato sua nonna.
-Non mi va di parlarne.-
-Ti va di baciarmi?-
-Cosa?- Rimase molto sorpresa. I baci non si chiedono. I baci si danno.
-Io... Non so che dire...- Iniziò a sentire caldo, di certo stava arrossendo.
Lui si fece più vicino. Cazzo quant'era bello con quei capelli rossi e le lentiggini sparse per tutto il viso.
Le sue labbra rosee erano sempre più vicine a quelle piccole e rosse di Tiffany, sentiva che l'avrebbe baciata ed il cuore gli batteva fortissimo. Ma quando lui si passò la lingua sulle labbra per migliorare il contatto, lei inaspettatamente gli diede un piccolo e veloce bacio sulla punta del naso. Lui si tirò indietro confuso ed allo stesso tempo intenerito.
-Ma che...? Perché l'hai fatto?-
-Hai il naso più bello del mondo.- Sorrise come una bambina.
-Stavo per baciarti.-
-Oh davvero?- Chiese ironica.
Lui rise -Penso di sì.-
L'atmosfera era più rilassata ma qualcosa improvvisamente interruppe le loro chiacchiere: la suoneria dell'iPhone 4S di Tiffany.
-Perdonami. Rispondo un secondo a questo messaggio.-
Si alzò dal letto avvicinandosi alla finestra; successivamente fece scorrere il dito sullo schermo per sbloccarlo.
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Da: Hugo
Oggetto: avviso
Dove sei? Tuo padre mi ha chiesto di accompagnarti a casa sua, vuole cenare con te e tua sorella.
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