9. Sangue e contanti

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-Ciao Debby, come stai?- Sussurrò Tiffany evitando di non svegliare Hugo.

-Ehi ciao... sto bene. Ma a quelle due stronzette gliela faccio pagare.- Rispose dall'altra parte della cornetta.

Tiffany sorrise debolmente -Lo so, so che lo farai. Tuo padre è lì con te?-

-Ora no. E' venuto ieri sera ed è andato via poco fa. Adesso Emanuel è qui con me e mi sta facendo compagnia.-

Tiffany sospirò sollevata -Sono felice che sia venuto a trovarti. Gli avrei fatto molto male se ti avesse abbandonata.- Debby sghignazzò divertita.

-Grazie per aver chiamato, ci vediamo presto Tiffany.-

-Ci conto.- Chiuse la chiamata e rispose al messaggio inviatole da Emma.

Emma: Tiffany! Che fine hai fatto ieri sera? E' successo qualcosa tra te e il tuo sexy accompagnatore? ;)

Tiffany: No nulla del genere. Debby ha avuto un incidente.

Emma: Mi dispiace :( Oggi vieni a scuola?

Tiffany: Sì, ci vediamo lì :*

Emma: xoxo

Lasciò il telefono sul comodino e si distese nuovamente sul letto guardando Hugo che dormiva ancora profondamente.

Sospirò incrociando le mani sul petto ed alzando lo sguardo verso il soffitto bianco. No aveva molta voglia di andare a scuola quel giorno, forse sarebbe rimasta a casa. Ma adesso cosa avrebbe fatto? Era strano stare nello stesso letto dell'assistente di sua madre che fino a poco tempo fa aveva disprezzato. Lo guardò.

-Hugo?- Si avvicinò a lui e lo baciò sulla punta del naso. Era una cosa stana da fare, ma la divertiva quindi non ci pensò due volte e seguì il suo istinto.

Lui storse il naso infastidito e Tiffany colpì il suo braccio con uno schiaffo.

-Tiffany!- Si tirò su e lanciò uno sguardo arrabbiato, ma dannatamente sexy, alla ragazzina.

-Sono le sei del mattino. Preparami la colazione.- Gli sorrise dispettosa.

-Caso mai la preparo per me. Perché qui siamo a casa mia e non prendo ordini da una diciottenne.-

Tiffany era troppo esausta per controbattere quindi scrollò solo le spalle e si sdraiò supina sul letto contemplando lo schermo luminoso del suo iPhone.

-Huuuugo! Amoooore!- Qualcosa o qualcuno aveva lanciato un urlo stridulo e fastidiosamente femminile. Per un attimo il tempo si fermò. Tiffany e Hugo si scambiarono uno sguardo terrorizzato.

La porta d'ingresso venne chiusa bruscamente facendo tremare le mura.

-Chi è?- Chiese Tiffany incuriosita.

-Shhhhh.- Hugo era pallido -E' la mia ragazza! Devi assolutamente nasconderti!-

-Cosa? Non voglio nascondermi!-

Dei passi si avvicinarono alla stanza.

Hugo era più spaventato di un cerbiatto circondato da trenta cacciatori. Spinse Tiffany sotto il letto e nello stesso istante Chiara si materializzò sulla soglia della camera degli ospiti.

-Cosa fai? Parli da solo amore?-

-No tesoro, mi ha chiamato mia madre.-

-Ah.- Si tolse il trench lasciando che cadesse ai suoi piedi e con una mossa felina si buttò tra le braccia del suo ragazzo.

-Oh come mi sei mancato!- Iniziò a slinguazzarlo e baciarlo mentre Hugo, consapevole del fatto che Tiffany stava sentendo tutto, cercava di staccarsela di dosso.

My Name Is EnvyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora