Le lezioni finirono presto devo dire. Lorenzo non aprì bocca per tutta la lezione, anzi si sforzò di stare attento. Io non ero per niente a mio agio, anzi mi sentivo come dire, vergognosa.
Misi a posto lo zaino e mi diressi verso l'uscita.
"Aspetta Angelica, aspetta"
Sentì la voce di Chiara e mi girai, intanto lei mi raggiunse.
"Dimmi"
"Scusa per prima"
"Del fatto che ti sei messa a ridere come una povera idiota insieme agli altri per avermi buttato i libri nel gabinetto? ma no tranquilla ora evito di studiare"
"Dai, per farmi perdonare andiamo a mangiare fuori"
"No io me ne torno a casa"
La salutai e mi avviai verso casa, era poco distante da scuola.
Appena arrivai iniziai a suonare il campanello ripetute volte.
"Ma cazzo apritemi"
Nessuno mi aprì allora decisi di chiamare mio fratello più piccolo. Si chiama Luca e ha 14 anni, sembra non capisca nulla, ma capisce più di noi. È biondo come me sempre co sto ciuffo alla moda e gli occhi verdi.
"Perché sto coglione non risponde"
Dopo 4 squilli rispose.
"Ma dove cazzo stai?"
"Io? A casa di una mia compagna"
"Non fare le solite cose capito?"
"Macché"
"E mamma e papà?"
"Fuori per lavoro"
"E io dove dovrei stare?"
"Trovati un posto ciao Angelica"
Mi chiuse in faccia, non sapevo che fare fino a quando un grosso motore mi apparve d'avanti agli occhi. In sella c'era un ragazzo con un casco, ma appena lo cacció vidi Lorenzo.
"Che ci fai qui?"
"Sono passato a prenderti andiamo"
"No sono a casa"
"Guarda che so che i tuoi non ci sono"
"Eh Vabene"
Scesi le scale che conducevano alla porta e mi avvicinai alla moto, Lorenzo mi porse un casco lo allacciai e montai in sella.
"Tieniti a me non vorrei che cadessi"
Sbuffai e mi tenni alla sua vita.
"Ma dove stiamo andando?"
"In un posto"
Annuì e per tutto il tragitto rimasi in silenzio.
Arrivammo in una casa, ma che casa, in una villa. Lorenzo cacció dalla tasca dei pantaloni il telecomando e questo enorme cancello si aprì. Entrammo dentro il cortile di questa villa. Io ero estasiata, era una casa stupenda già da fuori.
"Siamo arrivati"
Scesi dal motore aiutandomi con le spalle di Lorenzo e lui andó a parcheggiare.
Io intanto avevo un problemino col casco.
"Ma perché non si toglie?"
Cercavo di slacciarlo e sfilarlo in tutti i modi ma non riuscivo quando ad un certo punto arrivó Lorenzo.
"Mi aiuti"
Lui si mise a ridere e venne in mio soccorso. Mi slacciò il casco e lo sfilo.
"Poi spiegami come diamine hai fatto"
"Ringraziarmi mai eh"
"Grazie"
"Non voglio questo grazie, mi ringrazierò da solo"
Si avvicinò e mi diede un bacio a stampo.
Io non sapevo che dire, appena si staccò gli sorrisi, mi prese la mano e mi disse di seguirlo.
Tolse le chiavi dalla tasca e aprì la porta.
"Vieni"
Entrammo all'interno della villa, e credetemi dentro era ancora più bella!
"Ma tu ci vivi qui dentro?"
"Ebbene si, non per vantarmi ma i miei genitori stanno bene economicamente"
"Wow. Loro dove sono?"
"A lavoro, nel seminterrato ci devono essere i miei due fratelli piccoli."
"Quanti anni hanno?"
"Mia sorella 5 mio fratello 3"
"Cucciolii"
Mi indicò di seguirlo e così feci. Scendemmo delle scale ed arrivammo in questo seminterrato. Insieme ai due cuccioli c'era una signora intorno i 40 anni.
"Ciao Elena"
"Ei bentornato Lorenzo, lei chi è?"
"Una mia amica"
"Salve sono Angelica"
"Piacere Elena, sono la baby setter di queste due pesti"
Ci sorrise e poi li lasciammo, salimmo le scale.
"Vieni con me"
Lorenzo mi prese per mano ed io gliela strinsi, salimmo al piano di sopra e ancora per mano arrivammo nell'ultima stanza del corridoio.
"Ecco, questa è camera mia"
Devo dire che era la camera di un normale ragazzo, non di un bullo come Lorenzo dimostrava.
"Bella camera"
"Grazie"
Aveva un letto matrimoniale ed una scrivania con sopra un MacBook e dei fogli, un armadio è una finestra, è il bagno in camera anche.
"Perché mi hai portata qui?"
"Così"
Si girò e chiuse la porta della sua camera a chiave.
"Lorenzo, non voglio scopare due volte al giorno"
"Ma nemmeno io, facciamo i romantici daii"
Si avvicinó e appoggiò le sue labbra sulle mie, prima in un lungo bacio a stampo, e poi a tanti piccoli baci continuati. Era così appassionante che rimasi tentata e legai le mie braccia al suo collo e lui mi strinse i fianchi. Mi spinse col petto sul letto e ci diedimo la spinta per arrivare ai cuscini. Lui si accasciò su di me a peso morto. Continuammo a baciarci senza un perché, non stavamo nemmeno insieme, e pensare che ci odiavamo fino a qualche ora fa. La sua lingua chiese l'accesso che io consentì senza pensarci. Ad un certo punto ci staccammo e io gli sorrisi sulle labbra e lui me le baciò. Poi passò a baciarmi dolcemente il collo.
"L-Lorenzo"
Senza mai staccarsi dal mio collo mi rispose
"Dimmi"
"Ma cosa vuol dire tutto questo che stiamo facendo"
Si staccò dal mio collo e mi guardò negli occhi ancora stando addosso a me.
"Vuol dire che ci amiamo"
"Sai, non avrei pensato di amarti"
"E io nemmeno, ci odiavamo così tanto"
"Ma perché non ci mett.."
"No. Amore io ti amo tanto ma la gente ci sfotterebbe a vita"
"Perché scusa?"
"Cazzo, qualche ora fa ci odiavamo da prenderci a schiaffi, e poi abbiamo scopato dal nulla nell'ufficio del preside e ora siamo qui. Pensaci"
"Hai ragione"
Mi guardò sorridendo e riprese a baciarmi il collo. Io gli accarezzavo la testa passando la mano tra i suoi bellissimi capelli rossi.
Nel mentre stavo socchiudendo gli occhi sentì il mio cellulare squillare, io e Lorenzo sobbalzammo dalla paura.
"Chi cazzo è"
Lorenzo si levò da sopra me ed io mi sedetti sul letto.
Guardai il contatto "Papà". E ora cosa gli dicevo?
Lorenzo ne approfittó per andare in bagno.
"Pronto"
"Piccola, tutto bene? Dove sei? Hai pranzato? Com'è andata a scuola?"
"Calma papà ahahah, sono a casa di una mia amica, e non ho fame quindi non ho pranzato, e scuola è andata bene"
Mentre parlavo con mio padre uscì Lorenzo dal bagno rigorosamente senza maglietta, mi ero incantata. A riportarmi alla realtà fu mio padre.
"Amore ma ci sei?"
"Si papà va più che bene. Baci"
Chiusi il telefono.
"Ti sembra modo che ti cacci la maglia quando parlo con mio padre?"
"Perché"
Mi guardò con un ghigno.
"Perché sei perfetto"
Mi misi la mano sulla bocca, Lorenzo mi stava così prendendo che ormai non mi controllavo più.
Mi sorrise e andó a guardare le notifiche del cellulare.
Io mi alzai e mi andai a guardare allo specchio, notai sul mio collo una grande macchia rossa, anzi rossa violacea. Mi avvicinai di più allo specchio e notai che era un succhiotto.
"Lorenzo ma sei impazzito?"
"Coooosa?"
Si alzó e venne verso di me.
"Guarda"
Gli indicai il succhiotto e lui sorrise.
Si avvicinó al mio orecchio e mi sussurró: "quello è un marchio. Vuol dire che sei mia"
Gli sorrisi e lui mise le sue mani sui miei fianchi. Continuammo a guardarci allo specchio, non si sa perchè. Eravamo così carini gnaw.
"E se ci facessimo una foto?" Proposi.
"Come mai?"
"Ma guardaci siamo così carini"
Scoppiammo in una risata.
"Vabene Vabene una col tuo telefono è una col mio"
Andó a prendere il mio e il suo telefono che erano sul letto
"Come le facciamo?"
"Certo che voi donne avete pure il problema di come vi dovete fare le foto eh"
"Tu stanne fuori. Come se voi maschi no. Guarda che il tuo Instagram l'ho visto eh"
"Ti guardi il mio Instagram?"
Si mise a ridere.
"Lorenzo, ti pianto in asso se non la smetti di ridere"
"Vabe hai ragione dai come la facciamo"
"Dipende, selfie o allo specchio?"
"A me piacciono i selfie"
"A quanti te ne fai Paggi si era capito"
Scoppiammo a ridere.
"Vieni qui"
Il ragazzo era artistico, ci siamo dovuti stendere e baciare in modo che lui poi scattava la foto.
"Vediamola"
Andó sulla galleria e guardammo la foto.
Era seriamente bella.
"Tocca a me. Io allo specchio"
"E allora signorina Rainó come la vuoi fare"
"Facciamo che ti salto sulle spalle e ci baciamo? Guai se mi fai cadere"
"Non ti fidi dell'amore della tua vita?"
"No"
Mi misi a ridere e lui sbuffò.
Salì sulle sue spalle e presi il telefono, giró la testa e ci baciammo.
"Ok fammi scendere"
Si abbassó e mi fece scendere.
"Ora che facciamo?" Dissi
"Che ne dici del sesso?"
"Qui? Con la quarantenne sotto? I bimbi? Tu sei fuori"
"Dai ho voglia di spogliarti"
"Un altra volta caro AHAHAHAHAH"
"Ma solo perché sei tu"
Sorrisi.
"Allora scendiamo a mangiare" disse
"Eh vabenee"
Lo seguì fino al piano di sotto e arrivammo in cucina.
"Cosa vuoi mangiare per pranzo alle 15 del pomeriggio?"
"Qualcosa che mi cucina lei signor.Paggi"
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Salve amori, ecco il secondo capitolo. Pubblicizzatemi perfavore. Baci💝
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Good time -Lorenzo Paggi (#Wattys2017)
FanfictionAngelica è un adolescente spenzierata, molto giosa e maldestra. Vive con i suoi due genitori, suo fratello minore Luca e i sue due zii insieme alla cugina Alice arrivati a metà del racconto. Al contrario di suo fratello amato da molte ragazze, Angel...