La giornata proseguì bene, ci siamo fermati anche a cena. Giusto una pizza.
Io e lorenzo siamo tornati a casa verso mezzanotte e mezzo, i miei non erano ancora venuti a vedere la nostra casa, però per buon augurio ci hanno regalato una pianta da mettere in soggiorno.
Eravamo crollati sul letto, con la pancia piena ma contenti.
"Amore svegliati dobbiamo andare a scuola" disse lorenzo mentre mi scuoteva forte.
"Mhh non ne ho voglia" dissi sprofondsndo la faccia nel cuscino.
"Daaai" mi disse dandomi un colpetto sul sedere.
Mi alzai sbuffando e scesi giu per la colazone.
Lorenzo fece il caffè e prendemmo solo quello.
Salì a prepararmi e Lorenzo mi seguì.
"Pronta amore?" mi disse sorridenso mentre indossava le scarpe.
Annui.
Chiusi la porta ed enrrai in macchina dove c'era Lorenzo ad aspettarmi.
Partí una bellissima canzone.
"Gli ostacoli del cuore" disse lorenzo.
"Bellissima" aggiunsi io sorridendo.
Alzò il volume ed io abbassai il finestrino sporgendo un braccio fuori.
"Quante cose che non saaaai di me, quante cose che non puoi saaapere, quante cose da portare, nel viaggio, insiemeee" insieme.
"Certo che è vero, la nostra valigia è piena di ricordi che io non voglio lasciare" disse.
Annui sorridendo lasciandoli poi un delicato bacio sulla guancia.
"C'è un principio di energia, che mi spinge a dondolare.. fra il mio dire ed il mio fare" cantai io guardando Lorenzo.
"E sentire fa rumore, fa rumore camminare, fra gli ostacoli del cuoreee" cantò lorenzo guardando la strada.
Continuammo a cantare fino ad arrivare nel parcheggio.
Scendemmo dalla macchina e andammo sempre verso il nostro solito muretto.
"Buongiorno ragazzi" dissi.
"Angelica di a tua mamma che ancora sono pieno di ieri" disse matteo sorridendo.
"Ahahaha, vi siete divertiti?" Dissi.
"Da pazzi cara" alice.
"Ogni anno sara così preparatevi" dissi sorridendo.
Ci mettemmo a fumare aspettando il suono della campanella.
Appena entrammo ovviamenteci sedemmo si nostri posti.
Matteo era solo. Bryan non c'era.
Non mi interessava niente sinceramente.
Entrò la prof che nel vedermi dinuovo li seduta sorrise.
"Beh come stai ora?" Disse.
"Bene bene professoressa, ho avuto paura però sto bene" dissi sorridendo.
"Noi siamo stati molto in ansia in classe, se ve lo state chiedendo, Lazzari è ancora on commissariato. I suoi genitori sono andati a prenderlo ma a quanto pare ci sono processi di mezzo che lo accusano di parecchi reati. Non so quando potrà essere dinuovo tra noi" disse seria.
Ero stra felice. Era tutto ciò che si meritava.
Lorenzo per poco non faceva una festa.
"Tiberia! So che per te non sarà un problema stare solo vero?" Disse la prof.
"Prof meglio soli che male accompagnati" disse Matteo.
Tutti ci misimo a ridere.
"Vabene ora spieghiamo su, aprite il libro a pagina 37" disse.
Era la prof di italiano, la più simpatica.
Quel giorno avevamo 6 ore, e alla 6 io non la reggevo più. Avevamo storia, una noia assurda.
Mi accasciai sul banco con le braccia conserte e la faccia appoggiata.
Stavo per addormentarmi seriamente quando Lorenzo mi scosse ricordandomi che era una delle prof più severe.
Mi stiracchiai e cercai di rimanere sveglia.
Finalmente la campanella.
Misi apposto i libri e mano nella mano ci dirigemmo fuori insieme agli altri.
"Ragazzi che ne dite di andare a mangiare fuori tutti insieme?" Enzo.
"Si, ma dove andiamo?" Alice.
"Aspettate chiamo elena e ci faccio raggiungere" Matteo.
Elena ci raggiunse subito, la sua scuola era dietro la nostra quindi.
Avevamo deciso di andare in un posto che conosceva lorenzo dove preparavano di tutto. Sushi, panini, psta, secondi.
Entrammo nelle macchinee tutti ci seguirono.
Arrivammo in questo posto, era vicino a piramide.
"Bel posto, ma è nuovo?" Dissi io.
"È di un nostro amico" mi disse lorenzo, sorridendo.
Lo guardai storta ma non ne feci caso.
Ci sedemmo ad un tavolo.
Ordinammo tutti la carne e una pizza bianca romana come antipasto.
Ad un certo punto Lorenzo si alzò e andò verso il bancone bar.
"Ma dove va?" Enzo.
"Boh" dissi.
Dopo un po riapparse.
"Amore dove eri finito?" Domandai.
Si spostò e vidi carlo, l'uomo che ci aveva dato il lavoro e il posto per dormire quando eravamo scappati.
Mi alzai e lo abbracciai forte.
"Come state?" Carlo.
"Eh bene tu?" Dissi.
"Stra bene, ho aperto qeusto locale a Roma perché l'altro era troppo in periferia" carlo.
"Noi siamo anche andati a vivere insieme" Lorenzo.
"Lo sapevo io, siste una coppia meravigliosa" disse sorridendo.
"Loro sono i nostri migliori amici, Matteo, Elena, Alice ed Enzo" disse Lorenzo.
"Spero che il pranzo vi piaccia ragazzo" ci disse sorridendo.
In effetti era veramente buono.
Lo salutammo e riprendemmo a mangiare.
Carlo non ci fece pagare, garantendoci un lavoro assicurato da lui anche l'estate dopo gli studi a tutti e 6.
Uscimmo e andammo a piazza del popolo a prendere un gelato per poi sederci sulle scale della chisa a sinistra.
"È buonissimo madonna mia, io e mio padre venivamo sempre a prendercelo. Però ero piccolo quindi coppetta" disss matteo.
Scoppiammo a ridere per come aveva detto coppetta, mi faceva morire.
"Andiamo al murales raga?" Disse elena sorridendo.
Tutti ci ricordammo del murales.
"Mado dovremmo fare più video matte" disse Lorenzo dispiaciuto.
"Capiranno" disse matteo.
"Comunque andiamoci!" Enzo.
Ci alzammo e andammo a piedi al murales.
Era sempre quello, solo pieno di scritte intorno.
"Questo posto è stato troppo tranquillo" matteo.
Ci sedemmo a terra poggiando la spalla sul murales e iniziammo a fumare.
Dopo ritornamml alle macchine. Erano le 17 e qualcosa.
"Raga un giro per negozi?" Dissi io sorridendo.
Elena e alice esulatorno, loro erano costretri a venire con noi.
Fecimo un giro veloce, non comprai molte cose.
Alle 19 ognuno tornò a casa.
"Amore andiamo a fare la spesa?" Disse.
"Si che a casa non abbiamo nulla" dissi.
Fece inversione e si fermò al centro commerciale dove avevamo comprato le cose per la festa a casa mia.
"Vieni prendiamo un carrello" dissi
Entrammo nel Super mercato.
Prendemmo delle casse d'acqua naturale, delle cocacole e delle monster come bibite.
Comprammo della carne macinata dove Lorenzo avrebbe voluto che ricavassi delle polpette, diceva che le mie erano buonissime.
La farina per fare la pizza. Il sugo, la mozzarella. Il formaggio parmigiano, il prosciutto e il salame. Pane. Del latte, i cereali, altri wurstel. Sottilette, delle banane per i frullati, del ciobar. Lo yogurt con gli smartis, caramelle e infine i miej amati kinder pinguij.
Il resto svevamo tutto a casa.
Pagammo con la mia carta e caricammo le borse in macchina.
Torniamo a casa verso le 20, e così mi misi alla cucina mentre Lorenzo giocava alla play.
Gli preparati le polpette essendo che le desiderava tanto, e presi dell'insalata che avevamo già come contorno.
"Amore è quasi pronto" dissi.
Lorenzo venne e mi abbracció da dietro mentre mangiava una foglia di insalata rubata dalla coppa sulla tavola.
Iniziò a baciarmi il collo.
"Che cuoca che ho" mi disse toccamdomi il seno dolcemente.
Sorrisi.
"Dai prendi i piatti" dissi.
Si staccò da me e prese i piatti dal lavello.
Impiattai tutto e ci mettemmo a tavola.
Dopo cena uscimmo a fumare, con due birre in mano sulle sdraio.
Lorenzo tolse dalla tasca una storia, un pacco di cartine lunghe e dei biglietti della corriera.
"Amore hai delle sigarette?" Mi chiese mentre aveva il filtro in bocca.
"Si amore" dissi togliendo il pacco dalla tasca.
Ne prese una ricavando uno smenzino.
Giró questa canna.
Presi la birra che avevo accanto al mio lettino e andai tra le braccia di lorenzo. Avevo un leggero freddo.
Mi strinse fortissimo baciandomi la testa.
Mi passò la canna in mano e inizia a fumare anche io. Mi sentivo cosi rilassata. Lorenzo iniziò a giocare con i ganci dei miei pantaloni, e a baciarmi il lobo.
Finì la canna così mi alzai lo presi per mano e lo incitai a salire le scale.
Lui mi seguì ed entrammo in camera.
Mi tolse la magliegga e mi inizio a baciare il petto.
Misi le mani sulla cerniera dei suoi jeans per poi sbottonarli e sfilarli.Ero accasciata sul suo petto, e sentivo il suo respiro sulla pelle.
Mi bació con foga, per poi ogni tanto fermarsie dirmi ti amo.
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Good time -Lorenzo Paggi (#Wattys2017)
FanfictionAngelica è un adolescente spenzierata, molto giosa e maldestra. Vive con i suoi due genitori, suo fratello minore Luca e i sue due zii insieme alla cugina Alice arrivati a metà del racconto. Al contrario di suo fratello amato da molte ragazze, Angel...