Capitolo 10

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«Tranquilla mamma. Qui va tutto bene. Ci stiamo divertendo un mondo»
Erano le 8 del mattino, e mentre dormivo mi svegliai sentendo il mio telefono suonare. Era mia madre.
Essendo le 8 Lorenzo ancora dormiva. Era un cucciolo.
«Vabene, ci sentiamo dopo Angelica»
«ciao mamma»
Chiusi la chiamata e posai il telefono sul comodino.
Lorenzo a petto nudo con le coperte fino al fianco era una spettacolo.
Essendo girato dalla mia parte posai le mie labbra sulle sue e appena staccate, gli sorrisi.
"Le sento le tue labbra" Lorenzo.
Mi girai di scatto e aveva gli occhi spalancati.
"Sei un coglione, mamma mia che paura"
Mi sorrise per poi prendermi dalle spalle e avvolgermi nelle sue lunghe braccia.
"Quanto hai gridato ieri" disse.
Le mie guance diventarono rosse.
"Come se non ti piacesse" dissi.
"Ma infatti chi sta dicendo nulla, sono più che contento"
Iniziò a baciarmi il collo fino a passare al petto.
Gli presi il viso facendo staccare le sue labbra dal mio collo e le avvicinai alle mie.
Ci abbracciammo fortissimo. Serviva uno di quelli abbracci.
Appena ci staccammo mi andai a vestire. Misi un vestito che era una specie di maglia lunga, con le all star.
Appena uscì dal bagno Lorenzo era già vestito.
Uscimmo dalla stanza e andammo in quella degli altri.
Tutti dormivano, e poi dicono a noi.
"Glielo facciamo uno scherzo" Lorenzo.
"Si ma quale?"
"Shh improvvisa e seguimi"
Ad un tratto Lorenzo mi fece l'occhiolino.
"RAGAZZI SVEGLI TUTTO A FUOCO SVEGLI" disse.
Io mi misi a ridere ma cercai di rimanere seria.
Subito sbalzarono in piedi.
"Che cazzo stai dicendo Lorenzo vai a dormire" Matteo.
"MATTÈ ALZATI DAVVERO" dissi.
Spalancò gli occhi e iniziò a correre impolpando "moriremo tutti".
"Intanto calmiamoci" Elena.
"Si prendiamo un caffè tanto faranno con calma a spegnerlo" Lorenzo.
"Che cazzo dici Lorenzo dobbiamo evacuare" Enzo mentre stringeva Alice.
"Si l'incendio in testa c'è lo avete, BUUONGIORNO" Lorenzo.
Scoppiai a ridere mentre loro rimasero a bocca aperta.
"Io vi ammazzo la famiglia" Matteo.
Ci mettemmo tutti a ridere.
"Vestitevi dai" dissi.
Si vestirono in fretta con quello che trovarono e uscimmo dalla stanza.
Andammo di sotto a fare colazione come si deve. Io come ogni mattina caffè e latte.
Gli altri un poco de tutto.
Quella mattina avevamo voglia di fare i veri e propri turisti.
Senza nemmeno taxi arrivammo a piedi alla fermata del bus per i turisti.
Appena arrivò senza manco pagati salimmo.
Lorenzo era accanto a me e da sotto al sedere cacciò una cartina.
"Alloura ragazzi, come se legge na cartina?" Enzo.
Na avevano anche una sua Enzo che Matteo.
"Ah bho" Matteo.
"A Matteo meglio non chiedere, si perde così facilmente" Elena.
Scoppiammo a ridere e l'autobus partì.
Lorenzo si stava uccidendo con sta cartina del cazzo che non era leggibile.
"Regà, ma dio ha inventato Siri, usiamola dio mio" Alice.
"Alice, sei la mia salvezza" dissi.
Iniziammo a parlare con Siri, e ci indicò dove stavamo andando.
"Rega guardate sulla strada c'è tipo un boschetto da visitare. Andiamoci" Elena.
"Si dai ragazzi è stupendo" Lorenzo.
Tutti eravamo d'accordo. Quindi alla prossima fermata era la nostra.
Scendemmo dal mezzo e ci ritrovammo all'entrata de sto boschetto.
Appena entrammo c'erano una sfilza di alberi diversi, il sole si vedeva poco poiché era coperto dalle chiome degli alberi.
Il terreno era pieno di rami, cespugli, erba e cose varie.
Ma dove cazzo ci eravamo cacciati?
"Ma dove cazzo siamo finiti?"Enzo.
Continuammo a camminare per questo boschetto finché non vedemmo una casa, era proprio in cima.
Continuammo a camminare fino alla casa.
"Almeno chiediamo" dissi.
Bussai e non mi aprì nessuno.
La porta era aperta.
"A regà è una casa abbandonata" Matteo.
Iniziai a camminare per la casa, appena vidi una delle mie paure più grandi.
Un cane enorme di colore scuro davanti ai miei occhi.
Iniziai ad urlare e scappai verso gli altri.
"Angelica chi hai visto?" Lorenzo.
"U-un cane enorme davvero" dissi.
"Ma sarà solo un cane" Matteo.
Andó nell'altra stanza.
Sentimmo urlare e correre.
"REGÀ È UNA SPECIE DI CAVALLO COI DENTACCI" Matteo.
"Scappiamocene di qua" dissi.
Iniziammo a correre per tutto il boschetto.
Cosa ci mancava? Una mia caduta.
Inciampai in un ramoscello e storsi la caviglia.
"Ahia, no vi prego" dissi.
Faceva un male cane.
Lorenzo e gli altri preoccupati si chinarono verso di me.
"Ce la fai a camminare?" Lorenzo.
"Non riesco a poggiare il piede" dissi.
Tutti fecero una faccia da "siamo nei casini" Lorenzo cacció dalla mia borsa la sua bandana e la legò stretta alla vita dopo averla bagnata tutta di acqua.
"Prova a poggiare il piede" Enzo.
Provai ma niente.
"Non riesco fa male"
"Vabe qua non possiamo rimanere" Matteo.
"Vediamo Siri quanto dice che siamo distanti" Alice.
Dopo poco non prese manco più il cellulare.
"Non prende" Alice.
"UNA COSA AL MONDO DEVE FARE SIRI E NON LA FA" Matteo.
Lorenzo si sedette accanto a me e legó un braccio al mio collo.
"Ci tocca aspettare un pochino" Lorenzo.
Annuimmo.
Aspettammo una mezz'ora fin quando non ci sembrava l'ora di camminare.
"Amore saltami sopra a cavalcioni okay?"
"Vabene"
Con l'aiuto di Matteo saltai sulle spalle di Lorenzo.
Mi tenni alle sue spalle e al suo collo.
Arrivammo fino all'entrata. Ormai erano le 6 passate.
Mentre Lorenzo, Enzo e Matteo cercavano una soluzione io, Alice e Elena ci sedemmo.
"Ti fa male?" Elena.
"Un poco" dissi.
Continuammo a parlare.
"Dai andiamo" Enzo.
"E dove?" Dissi.
"Alla stazione e del taxi" Enzo.
Annuimmo ed io saltai sulle spalle di Lorenzo.
Arrivati alla stazione prendemmo un taxi e arrivammo sani e salvi in albergo.
Andammo a cenare ad una specie di ristorate in hotel una cosa veloce.
Andammo in giardino come le altre sere.
Mi sedetti accanto a Lorenzo sul prato in cerchio con gli altri.
Lorenzo cacció una sigaretta.
Enzo e Matteo la presero mentre noi ragazze no.
Iniziammo a parlare.
Lorenzo mi passò la sigaretta e come le altre aspirai poco e lo cacciai fuori.
Gliela ridiedi e la spense.
"Ti amo vita mia"
"Devi vedere quanto ti amo io"
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Hello gente. Scusate l'assenza ma ieri ho iniziato la scuola e quindi Vabe. Ma son tornata. Baci💝

Good time -Lorenzo Paggi (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora