21. Play At His Own Game

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21.

Quando Louis si ferma di fronte ad un'immensa casa dalle pareti celesti circondata da un vasto giardino ricco di fiori e siepi, spalancò la bocca meravigliata. Sapevo che il padre di Louis fosse ricco, ma non pensavo così tanto.

"Tesoro chiudi la bocca". Dice il ragazzo accanto a me sporgendosi dal suo sedile lasciandomi un bacio sulla guancia. Imbarazzata, seguo Louis giù dall'auto fino al cancellino dove si ferma suonando al campanello.

"Vieni qui". Dice prendendomi la mano e mi trascina al suo fianco mentre anche tutti gli altri ragazzi ci raggiungono. Anche loro con la mia stessa espressione di qualche attimo fa.
Il cancellino viene aperto e quindi Louis fa strada a tutti camminando verso la porta dalla quale è appena uscito un uomo abbastanza alto vestito elegantemente che sta sorridendo nella nostra direzione fermo sull'uscio di casa.

"Louis, figlio mio, è da due anni che non ti vedo. Sei cresciuto tantissimo, sei diventato un uomo ormai". Dice il signor Tomlinson trascinando tra le sue braccia Louis che quindi lascia la mia mano e ricambia leggermente imbarazzato l'abbraccio.

"E voi dovreste essere i suoi amici, giusto?". Continua quando si allontana da Louis osservandoci contento.

"Si, loro sono Harry, Molly, Niall, Zayn, Samantha, Rebecca e lei è Amy". Louis ci presenta indicandoci uno ad uno e il padre annuisce cercando probabilmente di memorizzare i nomi.
Quando poi l'attenzione di Mark, così si chiama il padre di Louis, si posa su di me, lo vedo osservarmi attentamente provocandomi una leggera sensazione di disagio.

"Finalmente ti rivedo Amy. L'ultima volta che ti ho vista stavi giocando nel mio giardino con Louis e Miranda ed eri un piccola bambina di cinque anni". Dice sorridendo ampiamente e io annuisco imbarazzata.

"Sì, sono io. Piacere di rivederla signor Tomlinson". Dico gentilmente allungandogli la mano in segno d'educazione ma lui scuote la testa stringendomi tra le sue braccia.

"Chiamami pure Mark, da quello che mi ha raccontato Louis ormai sei di famiglia". Dice ridacchiando lanciando un'occhiata veloce a Louis che ora mi sta fissando grattandosi il retro del collo imbarazzato. Ora la domanda sorge spontanea. Che cosa gli ha detto Louis di me?

"Bene ragazzi prendete pure le vostre cose e fate come se foste a casa vostra. Louis sai dove sono le stanze quindi pensaci tu a farle vedere ai tuoi amici che ora ho un urgente impegno di lavoro. A stasera ragazzi". Mark fa un cenno di capo e tutti lo salutiamo ringraziandolo vedendolo andarsene con la sua auto costosa.

Torniamo tutti alle auto e prendiamo le valige portandole dentro casa fermandoci nel grande salone.

"Ora dobbiamo sistemarci per dormire. Ci sono due stanze degli ospiti con entrambe un letto matrimoniale e, come potete vedere, questi due bellissimi divani sono anche dei comodissimi letti. Quindi scegliete dove volete stare". Dice Louis e subito i due biondi della compagnia urlano insieme "stanza degli ospiti" facendo ridere Zayn che li guarda divertito.

"Okay che dovete scopare e quindi non volete condividere la stanza, ma almeno siate meno evidenti ragazzi. Ah io e Rebecca nell'altra". Afferma Zayn facendoci ridere tutti, ad eccezione dei due interessati e di Rebecca che lo guarda scuotendo la testa.

"Bene quindi Harry e Molly su un divano-letto e Sarah e Liam prenderanno l'altro". Dice Louis facendo annuire in accordo il riccio e io mi rendo conto di non avere un posto in cui dormire.

"Louis ti sei dimenticato di me". Dico alzando le sopracciglia e lui ridacchia divertito.

"Pensi davvero che mi sia scordato di te? Tu dormirai nella mia stanza con me, mi sembra logico". Dice prendendo le nostre due valige e io annuisco.

𝟹𝟼𝟻 • 𝚜𝚎𝚚𝚞𝚎𝚕 "𝟼𝟶 𝙳𝚊𝚢𝚜" [𝚕.𝚝]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora