27.
"È ora di alzarsi mia piccola diciannovenne". Un lieve sussurro all'orecchio mi fa svegliare dal mio sonno non molto profondo e, quando sento delle labbra appoggiarsi sulla mia fronte, sorrido inconsciamente aprendo gli occhi.
"Buongiorno". Mormoro stiracchiandomi e mi avvicino a Louis appoggiando la testa sulla sua spalla. Lui in risposta mi stringe forte a sé facendomi sentire già bene di prima mattina.
"Per quanto sia stato comodo stare tutta la notte in questo modo e quanto sia allettante starci anche adesso, mi dispiace ma ti devi per forza alzare perché c'è qualcosa di veramente straordinario, giusto perché è stata opera mia, in cucina che ti sta aspettando". Alzo la testa per guardare la sua faccia divertita e, quando si stacca da me scendendo dal letto, capisco che devo per forza seguirlo. Guardo dalla testa ai piedi Louis vedendo che si è già rivestito con i vestiti che aveva ieri sera prima di venire a letto.
Scendiamo le scale insieme e, appena varco la soglia della cucina, trovo la colazione pronta tutta già in tavola ordinatamente. Ci sono due tazze di caffè una di fronte all'altra accompagnate da un piatto pieno di pancakes con sopra lo sciroppo e una rosa è appoggiata sopra a quella che sembra essere una busta vicino ad una delle due tazze. Mi giro subito verso Louis vedendolo passarsi una mano fra i capelli leggermente imbarazzato e lo abbraccio senza pensarci neanche due volte.
"Grazie Lou, ma non dovevi". Gli dico una volta staccata mentre cammino verso il mio posto e lui invece scrolla le spalle sorridendomi.
Appena mi siedo, sento una cosa morbida strofinarsi sulla mia caviglia e così abbasso la testa vedendo due occhioni verdi guardarmi attentamente. Aw che amore. Mi abbasso prendendola in braccio e la appoggio sul tavolo dove si siede comoda fissandomi, pensavo si sarebbe catapultata sul cibo e invece sta solo continuando ad osservarmi. Potrebbe diventare la mia compagna mattutina per quando tornerò alla solita routine scolastica. Oh no, come ho fatto a non pensarci prima? Non la potrò portare a casa da mio padre, non me la farebbe tenere per nulla al mondo. Dio.
"Penso che questa gattina al mio rientro la debba tenere tu, Lou". Alzo la testa verso Louis che sta già mancando i suoi pancakes e alza un sopracciglio confuso.
"A mio padre non piacciono gli animali, sarebbe un categorico no anche per lei". Dico tristemente accarezzando con un dito il muso della dolce gattina che si fa coccolare senza alcun problema.
"Beh allora forse è meglio che apri il tuo regalo". Dice il ragazzo deglutendo il cibo e io distolgo l'attenzione dall'animale per posarla sulla busta accanto a me. Sposto la rosa delicatamente aprendo la busta con calma e rimango confusa dal contenuto. Due biglietti aerei per Londra solo andata. Alzo la testa guardandolo cercando di capire il senso di ciò e lui appoggia il tovagliolo sul tavolo cominciando a parlare.
"Forse ti starai chiedendo l'utilità di quei due biglietti quando il mezzo di trasporto ce lo avevi già però, beh cambierai compagno di viaggio questa volta". Sorride piegando le labbra in un sorriso strano e io sento una strana sensazione dentro di me. Ho capito bene o sono semplicemente ancora mezza addormentata?
"Cosa vuol dire?". Chiedo insicura cercando qualche conferma e lui sospira spostando lo sguardo su di me.
"Vuol dire che verrò a Londra con te e ci resterò finché tu non ti sarai stancata di me al punto di cacciarmi via". Dice facendomi alzare di scatto dalla sedia per la magnifica sorpresa e corro verso di lui sedendomi praticamente sopra di lui riempiendolo di baci su tutto il suo viso. Lui comincia a ridere come un bambino e io non posso veramente chiedere di meglio.
"Allora rimarremo insieme per sempre Lou, non mi stancherò mai di te". Metto le mie mani sulle sue guance e avvicino le mie labbra alle sue baciandolo. Subito le sue mani vanno a finire sui miei fianchi tenendomi ferma su di lui mentre, per la prima volta, sono io a chiedere di più prendendo il suo labbro inferiore tra i denti e facendo scivolare la mia lingua dentro la sua bocca.
Lo sento gemere sulle mie labbra e sorrido quando si stacca alla ricerca d'aria."Dio quanto ti amo". Dice lasciandomi un altro bacio sulle labbra e io gli accarezzo una guancia.
"Io di più". Dico ridacchiando e lui sorride. Uno strano rumore dietro la mia schiena mi fa girare velocemente trovando la piccola palla di pelo per metà nel caffè di Louis. Scoppio a ridere insieme al ragazzo dietro di me che appoggia la sua testa sulla mia spalla per osservare meglio il gatto che continua a miagolare in cerca d'aiuto.
"Sai, ti assoglia molto tesoro". Louis mi lascia un pizzicotto sul fianco e io mi alzo offesa prendendo la tazza con il gatto e portandola nel lavandino. La piego facendo uscire il liquido e quindi anche il gatto tutto zuppo. Apro l'acqua e subito l'animaletto salta in alto aggrappandosi alla mia maglietta con i piccoli artigli.
"Dai piccolina devi lavarti, non puoi rimanere tutta sporca di caffè. Giuro che faccio veloce, okay?". La stacco dalla mia maglietta e la guardo tenendola ferma con una mano mentre con l'altra apro l'acqua. Cerca ancora di ribellarsi ma, dopo averla sciacquata molto velocemente, spengo l'acqua e l'avvolgo nello strofinaccio girandomi poi verso Louis che mi osserva divertito.
"Sei un'ottima cat-sitter, quasi quasi te ne compro un altro". Dice ridendo e io alzo gli occhi al cielo liberando la piccola micia che, da brava ruffiana, subito corre verso le gambe di Louis che la prende in braccio coccolandosela come un peluche. Gli uomini e le loro femmine...
N/A
Come potrete aver notato il capitolo è più corto rispetto ai precedenti e lo saranno anche i prossimi perché siamo agli sgoccioli, ma ho già in mente un'altra storia per quando finirò questa xx
Votate, commentate e a prestissimo ❤
-iris

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𝟹𝟼𝟻 • 𝚜𝚎𝚚𝚞𝚎𝚕 "𝟼𝟶 𝙳𝚊𝚢𝚜" [𝚕.𝚝]
FanfictionAmy è cambiata, è cresciuta ed è maturata. Ora sa come gira il mondo e difficilmente si lascia trasportare dai suoi sentimenti. Louis invece sarà riuscito a far capire a Amy che tutti i suoi di sentimenti erano veri e non una presa in giro? Quest...