25. Happy Birthday (Part 1)

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25.

"No papà, ti giuro che sto benissimo, Louis non mi ha toccato neanche con un dito, sul serio". Alzo gli occhi al cielo battendo il piede per terra mentre Samantha di fronte a me ridacchia sinceramente divertita. Ovvio che ride, è colpa sua questo terzo grado improvviso.

"Sicura amore mio? Perché lo so che avete ormai diciannove anni ma vedi, sei la mia bambina, sei lontano da me da più di un mese ormai e in più lo sono venuto a sapere da Cristine che hai un ragazzo, cosa aspettavi a dirmelo?". Guardo malissimo Samantha perché Cristine è sua madre e a quanto pare la biondina non è stata capace di tenere la bocca chiusa. Cioè, sia chiaro, non ho nulla contro sua madre, anzi la adoro tantissimo ed è sempre disponibile ad aiutarci sia a me che a mio padre, sicuramente al mio ritorno a Londra glielo avrei anche raccontato ma, ecco, non avevo intenzione di dirlo a mio padre per evitarmi questo interrogatorio estenuante.

"A parte il fatto che Louis ha quasi vent'anni, ma comunque è un bravo ragazzo e lo sai, hai sempre detto che ti stava simpatico quindi non vedo il bisogno di questa telefonata". Dico tranquilla e lo sento sospirare dandomi ragione.

"Mi sta simpatico solo perché tifa il Doncaster ma okay, hai ragione, è un bravo ragazzo e non mi dovevo preoccupare così tanto quindi scusami tesoro mio. Ora però devo andare a lavorare, salutami Samantha e, mi raccomando, voglio parlare faccia a faccia con Louis il prima possibile, un bacio". Riattacca velocemente prima che possa ribattere e guardo il telefono scioccata. Vuole che porti Louis a Londra? Ho capito bene? Oddio.

"Allora che ti ha detto?". Chiede Samantha mangiando i suoi popcorn seduta sul tappeto a gambe incrociate e io mi alzo dal divano restando in piedi di fronte a lei.

"In pratica vuole che porti Louis a Londra". Riassumo brevemente e lei apre la bocca sorpresa facendo uscire tutti i popcorn che stava masticando. Se non fosse la mia migliore amica l'avrei già sbattuta fuori casa. Scuoto la testa e mi incammino verso la camera da letto per mettermi il pigiama.

"Oddio ma quindi pensa che sia un cosa seria". Samantha mi segue e io mi blocco all'istante girandomi verso di lei confusa.

"È una cosa seria, ovvio che lo pensa. Perché non dovrebbe esserlo scusa?". Alzo un sopracciglio e lei mi guarda come se fossi pazza.

"Cioè tu mi stai dicendo che con Louis stai facendo sul serio? Ti ricordi vero che il 31 agosto, tra esattamente venti giorni, ce ne torneremo definitivamente a Londra per il college, e che quindi non rivedrai più Louis?". Uno strano senso di consapevolezza che ho ignorato fin'ora si fa spazio dentro di me e subito realizzo come stanno realmente le cose. Me ne dovrò andare, per forza, ma non lascerò Louis. Non voglio.

𝟹𝟼𝟻 • 𝚜𝚎𝚚𝚞𝚎𝚕 "𝟼𝟶 𝙳𝚊𝚢𝚜" [𝚕.𝚝]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora