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"Io mi drogo del suo sorriso"

POV VERONICA'S

Mi stiracchiai sotto le candide coperte color crema,il profumo della stanza mi invase le narici. La porta-finestra era aperta e in sottofondo le onde del mare che si infrangevano sugli scogli. Mi passai la mano sulla faccia impastata e mi alzai. C'era veramente caldo. Ed era mattina. Guardai il termometro alla parete. Segnava 23 gradi. Andai a fare una doccia veloce e uscii. Dio che liberazione. Era Agosto ormai. Mancava una settimana all'inizio della scuola. Ero in panico. Non avevo fatto niente tutta l'estate. Ero stata in spiaggia a prendere il sole e a leggere. Luca era stato molto gentile con me. In più la casa era bellissima. La stanza era ampia e spaziosa, il letto matrimoniale era proprio vista mare. La vetrata di vetro era aperta, un piccolo balconcino di 3 metri per 5 dava sul mare. Sopra a esso dei gerani rosa. Andai sul balcone, appoggiai le mani sulla ringhiera e guardai l'orizzonte. Avevo messo il costume nero. Intrecciato dietro al collo e con i fiocchi ai lati dell'intimo. Una camicia bianca aperta e una collana lunga fino a sotto il seno che mi aveva regalato Luca. Avevo passato delle belle vacanze, anzi stupende. Avevo conosciuto perfino i suoi genitori. Niente camerieri, niente giacca e cravatta, niente drammi, niente di niente. Ero all'altezza. Per una volta. Sua madre  e io andavamo d'accordissimo. Era impazzita per me non appena avevo finito di dirgli che amavo le sue torte. Giulia era bassa, con un fisico medio. I capelli corvini raccolti spesso in una coda, gli occhi azzurri, il naso leggermente  a patata e la bocca non molto carnosa. Il padre, Matteo,invece era alto dal fisico medio, gli occhi neri, la voce roca e profonda, il pomo d'adamo che andava su e giù a ogni sua parola, le labbra carnose ed era praticamente uguale a Luca. La sorella, Camilla, era molto fredda e distaccata, avevamo parlato qualche volta, ma niente di particolare, se ne stava nel suo mondo, dietro gli occhiali da sole e i libri. Aveva un fisico invidiabile, i capelli lunghi biondi e in certi tratti mi ricordava Caterina.Le avevo preso dei regalini. Speravo che le piacessero. Non la sentivo da tanto, il telefono non lo avevo più acceso e stavo da Dio. Sentii delle mani sui miei fianchi. Sorrisi e poggiai le mie mani sulle sue.

-Buongiorno.-la voce di Luca era sempre meravigliosa, ma la mattina era la fine del mondo. Sentii il suo respiro sul collo, lui si svegliava sempre prima di me e mi aspettava. Mi girai verso di lui e ci trovammo occhi negli occhi. I suoi occhi erano castano-dorati e i raggi solari li illuminavano rendendoli ancora più belli. Mi guardò le labbra e poi tornò agli occhi, incurvai le labbra in un  sorriso. Poggiò le sue labbra sulle mie. Mise le mani sui miei fianchi. Io le misi intorno al suo collo. Il bacio dopo, divenne più appassionato. Quando ci staccammo mi guardò nuovamente. 

-Quanto l'ho aspettato ragazzi!-esultò come un bimbo. Sorrisi ingenuamente.

-L'hai ottenuto.-la porta della camera si aprì, sentimmo dei passi arrivare verso di noi. 

-Luca, ti vuole papà.-Camilla comparve sulla soglia della porta, Luca mi lasciò un bacio dolce e casto sulla guancia, poi scese. Camilla fece per andarsene, ma la fermai.

-Camilla, scusa.-mi sbilanciai verso di lei

-Cosa?-mi guardò dall'alto in basso, il suo comportamento mi irritava il sistema nervoso.

-Vorrei chiederti, se per caso ho fatto qualcosa che non ti è piaciuto.

-No.-fece per andarsene, ma io le presi un braccio, lei tolse la mia mano bruscamente. Hai 15 anni ragazzina, hai rotto il cazzo.

-Ascolta, a me va bene tutto. Va bene, anzi deve andare bene perchè sono in casa tua. Però se non ti ho fatto niente, smettila di comportarti così con me, da cane rabbioso. Con tuo fratello. Tuo fratello ci rimane male. E non penso tu voglia farlo star male se hai un minimo di cervello.-lei aprì la bocca per parlare, ma io continuai-No, taci. Sto parlando io. E quando parlo non m'interrompi. Tanto meno se sei  una bambina viziata che pensa di essere la regina del mondo perchè ha un cazzo di iphone. Quando diventerai una ragazza con cui si può parlare allora sai dove trovarmi, se no okay. Tu la tua vita io la mia. -la sorpassai andando in cucina giù, dove trovai Giulia indaffarata. Scoppiai a ridere per la posizione assurda di Luca. Teneva in mano minimo 10 rotoli di carta igienica, nell'altra mano aveva lo stura cesso e degli sgrassatori. Mi piegai in metà dalle risate. Lui abbozzò un sorriso. 

Sei droga pura 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora