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"Ti darò ciò che nei libri hai sempre sottolineato"
POV SIMONA'S
Le vacanze erano state meravigliosa, avevamo fatto tantissime foto e io avevo fatto la scelta di concedermi a lui. Mi rispettava, mi amava, voleva solo me, chiedeva solo me, ero il suo tutto e lui il mio. L'ho fatto su delle certezze, l'ho fatto perché due persone innamorate dopo un po non ce la fanno più. Stavamo andando in aereoporto, la nostra vacanza era finita nel miglior modo. Ci sedemmo sui sedili e aspettammo il decollo. Le nostre mani intrecciate mi emoziovano ogni volta. Guardavo fuori dal finestrino iniziando a vedere la terra diventare un puntino. Cristian mi diede un auricolare che io portai all'orecchio. Premette play. La voce di Mostro mi bombardò l'orecchio. Ho portato quello che mancava, brutalità terrore e violenza..
Non capisco che senso ha fare delle canzoni così, dovrebbero essere melodiche, non da spacca-timpani. Lo guardai comunque con aria sognante. Era talmente bello. Era stato così delicato, così dolce, mi aveva sussurrato "ti amo" alle orecchie, i brividi mi avevano percorso il corpo. Mi sorrise, io ricambiai per poi guardare fuori dal finestrino. Mi mancavano tutti. Erano dei deficienti, ma erano la mia compagnia, la mia famiglia. Mi addormentai. Mi risvegliai bruscamente, con Cristian che cercava di muovere il mio braccio, strabuzzai gli occhi.

-Amore, è atterrato l'aereo. Scendiamo.-gli sorrisi e scesi mezza rimbambita. Dopo 20 minuti ero davanti a casa mia. Cristian mi aiutò a pulire e poi andammo a letto straziati.

La sveglia suonò alle 7:15. Mi alzai cercando di non svegliare Cristian, ma lui si mosse.

-Amore ti accompagno a scuola. -si alzò anche lui, io trassi un respiro di sollievo. Era molto dolce, si andò a lavare e io preparai la colazione, lo zaino e i vestiti. Mi lavai anche io e mi vestii. Appena finimmo mi accompagnò a scuola. Sentii una voce acuta trapanarmi le orecchie, mentre io e Cri stavamo parlando di Francesco. Un nostro amico con problemi economici.

-Cate!-ci abbracciammo. Era bellissima, anche Davide lo era, ma per non scatenare guerre tenni il mio commento positivo per me. Camminammo insieme raccontandoci un accenno di vacanze, ma vedemmo entrambe Veronica di spalle. Lei esplose con la sua voce straziante, alcuni si girarono, ma a lei sembrava non importare. L'abbracciammo forte. Poi andammo verso la scuola. Volevo che quel sorriso rimanesse per sempre. Non vedevo Niccolò da tanto tempo. E avrei voluto proprio vederlo. Vidi Veronica bloccarsi insieme al resto del gruppo. Guardai davanti a lei, Niccolò. Ah.

POV VERONICA'S

Camminai in cerca di qualsiasi altra persona da guardare, non lui cazzo. No. Sentivo il suo sguardo bruciare sulla mia pelle. Dov'era Irene? Dove? La sua zoccola di compagnia. Perchè non c'era? La desideravo. La volevo vicino a lui. Il dolore sarebbe stato meglio di quel vuoto assurdo che provavo dentro. Tutti si fermarono, ma io andai avanti. Grazie mille. Caterina mi venne incontro.

-Ei, ei. Tutto a posto?-mi chiese con il fiatone, non pensavo di essere andata tanto veloce. Niccolò e gli altri entrarono dal cancello mentre camminavano verso di me. Lui teneva lo sguardo fisso. Intimidatorio. Ma che cazzo voleva? Si fermarono tutti, incluso lui.

-Posso parlarti?-domandò. La sua voce mi entrò nelle orecchie come musica. Era più profonda, il cuore prese ad accelerare. No. Mi è passato tutto.

-Non hai niente da dirmi. -dissi acida. I ragazzi intanto si dileguarono. Rimanemmo noi due.

-Perchè stai facendo così? -mi guardò con quegli occhi scuri e intensi, quelli che ti mettono in soggezione, che ti fanno sentire in colpa. Quelle labbra, mi erano mancate. La sola vista. Il solo tatto. La loro pienezza, la loro morbidezza. Mi persi nei miei pensieri mentre lui parlava. Risposi a ciò che avevo capito.

-Perchè? Come faccio? Sentiamo.-incrociai le braccia. Volevo abbracciarlo.

-Fai la fredda. Non mi piace. Non mi piaceva tre mesi fa, figurati se mi piace che lo fai adesso.

Sei droga pura 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora