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E io non avrò paura se saremo insieme.

POV VERONICA'S

Rimasi tra le sue braccia forse per 5 minuti, forse per dieci o un'ora. Sapevo solo che mi era mancato. Dopo ciò che era successo non l'avevo più chiamato, messaggiato, visto, non avevamo più fatto niente. Quando ci staccammo rimasi lì, a guardarlo, imbambolata.

-Vero, dove cazzo sei stata?-mi domandò preoccupatissimo, passandosi una mano nei suoi capelli corvini. Aveva gli occhi più scuri,o era una mia impressione. Boh, mi era mancato cazzo.

-Ho iniziato la scuola e poi sono andata a Roma. -Roma.. rimarrà sempre una città fantastica. Che mi ha fatto ritrovare una delle mie amiche più care che avevo. La Cate non la sentivo da troppo. Ma non era il caso di soffermarsi su di lei. Ora c'era lui, davanti a me.

-Roma? E perchè?-mi domandò ignaro del fatto che Niccolò era lì, era presente. E non era affatto contento. Ci sedemmo sul divano e mi sentii una vera maleducata a lasciar lì Amin e Azzurra come due coglioni.

-Volevo cambiare aria. Volevamo. -cercai di fargli capire che Niccolò era lì. Che lo stava massacrando con lo sguardo. Lui seguii il mio sguardo. Niccolò fumava dalla rabbia. Era stato messo in disparte e odiava questo. Odiava non essere al centro dell'attenzione, al centro del mondo.. beh, al centro del mio mondo. Si alzò in piedi, tese la mano verso di lui.

-Niccolò-affermò duro, lo sguardo fisso nei suoi occhi. Niccolò spostò lo sguardo dalla sua mano ai suoi occhi con riluttanza e indifferenza. Glie la strinse.

-Luca.-il suo tono amaro, aspro, nervoso, non lo voleva qui, ma doveva capire che io amavo lui. Non Luca. Potevo starci anche giorni interi, il mio amore non sarebbe diminuito.

-Ti trovo bene.-Luca stava cercando di ristabilire un rapporto, non di amicizia, ma minimo di conoscenza. Mi voltai verso l'Azzurra che mi guardò interrogativa. Ma le feci cenno che le avrei parlato più tardi.

-Vorrei poter dire lo stesso.-Figurati se può essere un umano civile che fa un minimo di complimento.

-Okay, io accompagno Amin e Azzurra nella loro stanza. Arriviamo subito. Mi dispiace che ci hai colto alla sprovvista perchè non ho nulla in casa. Sono tornata pochi minuti fa e il frigo è vuoto.

Li accompagnai nella stanza degli ospiti, era abbastanza accogliente, una portafinestra che dava sul balconcino. Un enorme letto matrimoniale torreggiava nella camera. Bisognava farlo, le lenzuola e i piumoni erano nell'armadio. C'era una scrivania, la tv e l'avevo appena fatta ri-pitturare. C'era il pavimento riscaldato. Se fossi stata nei loro panni ci sarei stata volentieri in una camera così.

-Vero è bellissima. -annunciò Azzurra con gli occhi sognanti, erano mano nella mano e mi ricordavano me e Niccolò le prime volte.

-Ragazzi se volete lavarmi il bagno è la seconda porta destra.

-Grazie davvero Vero!-Azzurra mi abbracciò forte staccandosi all'improvviso da Amin. Ricambiai l'abbraccio. Le sorrisi e aspettai che si staccasse, non mi piacevano gli abbracci. Quando si staccò fui sollevata.

-Amin tu fumi?-gli domandai

-Si, è un problema?-chiese grattandosi la nuca. Mi stupiva la sua timidezza.

-No assolutamente. Solo una cosa, se vuoi fumare puoi andare sul balcone e in salotto, poi c'è un balcone dove c'è la cucina. Puoi lì. Solo quello. Gli sorrisi e lui ricambiò annuendo.

-Vado a vedere quei due. Voi fate pure come se foste a casa vostra futuri sposini.-richiusi la porta, vedendo sul viso di Azzurra un sorriso stampato.

Sei droga pura 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora