Sono passati due giorni dal nostro arrivo a Rosedale e per ora l'unica persona che ho conosciuto è quel ragazzo. Mi sembra si chiamasse Chris qualcosa, ma non ci metterei la mano sul fuoco. Sono in camera mia e mamma e papà sono di sotto. Abbiamo convissuto così per queste giornate: loro mettevano in ordine io dormivo, mangiavo, sentivo i miei amici al telefono e mi facevo un sacco di problemi per l'inizio della scuola e ho intenzione di fare così anche oggi.
Sento dei passi che salgono e credo proprio siano i miei.
Mamma 'Tesoro, Elena, sei qua?'
'Dove vuoi che sia se non qui mà?'
Papà 'Io e mamma volevamo parlarti un attimo, possiamo entrare?'
'Certo'
Vedo la porta aprirsi e loro entrare, sembrano agitati, con mille pensieri, ma faccio a finta di non notarlo.
M 'Ele, oggi devi andare a scuola. Ho già parlato con il tuo preside ed è tutto ok, non importa se entri solo ora alle lezioni'
P 'Tua madre ha ragione, è ora di uscire di qua'
'Ma siamo appena arrivati, non conosco ancora bene nemmeno casa nostra'
Cerco di trovare delle scuse che mi aiutino a uscire da questa situazione. In realtà sono solo terrorizzata.
M 'Mi dispiace, ma va così. So che non ti attrae l'idea. Sei sempre stata molto timida, ma se ti aprirai vedrai che vedranno la tua bellezza d'aspetto e d'animo e mi ringrazierai di averti mandata.'
P 'Ti diamo il tempo per prepararti, una mezz'oretta dovrebbe andare.'
'Io...ok va bene, proverò a essere pronta'
Cerco di calmarmi, altrimenti impazzisco. Penso a cosa indossare, intanto faccio una doccia fredda per caricarmi.
Esco e prendo dal mio armadio un paio di leggins neri semplicissimi, una canotta bianca e una camicia tartan. Scarpe metto le mie vans solite blu e i capelli li tengo sciolti che mi incorniciano dolcemente il viso. Trucco non troppo pesante: bb cream per non far notare troppo i segni dell'acne che mi ha colpito e mascara, tutto qua.
Non ragiono più, ma oramai è fatta, salgo in auto. Mi faccio accompagnare solo da mamma, papà è molto opprensivo. La scuola non è molto distante e in 15 minuti d'auto arriviamo.
Saliamo al terzo piano: uffici. Chiediamo del preside spiegando chi sono e mi fanno passare senza problemi con mamma. Parlano finché entra una donna sulla quarantina che mi fissa dall'alto in basso. Tutto ciò che mi dice con tono sprezzante è
'Saluta mammina e vieni con me'
Saluto mia madre che sta per piangere e la seguo. Mi accompagna ad un'aula e mi dice di entrare, in pratica mi butta dentro.
Sono spaesata. L'ansia sale.
Il professore mi chiama e mi presenta alla classe. Voglio mostrarmi sicura di me stessa, ma se le mie gambe tremano ancora per molto non credo che riuscirò nemmeno a camminare.
Mi siedo nell'unico posto libero rimasto, vicino alla finestra che da su un cantiere e affianco ad una ragazza di nome Casey. Ha un viso simpatico nonostante mi fissi come se volesse leggere i miei pensieri. Inizia la lezione e inizio a prendere appunti, è tutto nuovo per me e quando suona la campanella all'ora di pranzo quasi non faccio fuoriuscire un urletto di gioia.
Esco in fretta e furia, ma appena esco sbatto contro qualcuno e cado.
Mi giro a guardarlo e noto due occhi azzurro-verdi che mi fissano. Di nuovo lui. Non ci posso credere.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Spazio Autrice
Ciao ragazzi,
Eccolo il quarto capitolo, zanzan.
Finalmente si sono incontrati di nuovo. Ce l'ho fatta a finirlo per stasera. Voletemi bene:))
Comunque per domani arrivo a scriverne un altro, ma non credo di riuscire a postarne due.
Buonaseratina, bacioni:)
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Il mondo nei tuoi occhi||ChrisCollins||
FanfictionLui, classe '96, canadese, di una bellezza da mozzare il fiato che lo rende uno dei ragazzi più desiderati e popolari della scuola. Lei, Elena Blais, 15 novembre 1999, figlia di genitori canadesi, James e Kate, si sta per trasferire a Rosedale, Tor...