5. Che io sono un disastro e tu sei un'opera d'arte.

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Ora lo guardo meglio. I capelli che mi erano sembrati biondi la prima volta in realtà sono castani, non scuri, ma pur sempre castani. I suoi lineamenti sono perfetti. Il sorriso e gli occhi rimangono sempre meravigliosi come lo scorso incontro, invece.
Sorrido imbarazzata e lo saluto. Non riesco a dire più di tanto, più che altro biascico qualche sillaba tipo 'cia..io..tu..corsa..'. Si sono tutti girati a guardarci e questo mi mette in soggezione. Si alza e mi porge la mano per aiutarmi. È la cosa più carina che potesse fare in questo momento. Aiutarmi.
C 'Come siamo di fretta stamattina'
'Scusa non volevo, non ti avevo visto. E poi la porta, e tu, e le mie gambe..'
C 'Non ti preoccupare è tutto ok. Stavo solo pensando, dove hai intenzione di mangiare?' 'Alla mensa, credo. Anche se quel cibo non è proprio il mio preferito.'

Sorride. Ancora.

C 'Se ti va potremmo, che ne so, pranzare assieme alla pizzeria qui accanto. In fondo credo che sia meglio di mangiare alla mensa con tutti che ci guardano.'

'Lo stanno già facendo' dico iniziando a raccattare da terra i miei libri. Tutto questo essere fissata mi sta logorando dentro. Vorrei sparire.

'Bè, allora andiamo prima che ci consumino.' Ride.

Lo guardo, è così bello. Come posso pensare anche solo per un momento che lui voglia pranzare da solo con una come me? Dopo questo pensiero il mondo sembra cadermi addosso, ma poi mi accorgo che sto fissando i suoi occhi da troppo tempo e distolgo tutti i pensieri.
Mi porge la sua mano e io gli dò la mia. È tutto così strano, così veloce. Poi lui si mette a correre.

C 'Voglio arrivare alla pizzeria prima che qualcun'altro ci fermi.' Spiega in modo abbastanza confuso ancora, però.

Ci sediamo e dopo una decina di minuti cominciamo a mangiare. Non ci siamo detti una parola allora prendo tutte le forze che trovo e chiedo

'Di che anno sei?'

Nello stesso momento dice le stesse parole anche lui e scoppiamo a ridere.

'1999 te?'

C '96, sei piccolina cara Elly' sorride maliziosamente e io mi perdo.

Mi riprendo e gli dico

'Non chiamarmi Elly, odio quel nomignolo, sembra quasi un dispregiativo.'

Non è vero, penso, uscito dalla sua bocca ha tutto un altro suono.

'Comunque qui quello che è più vicino alla morte sei tu, caro il mio Chris.'

Non risponde alla mia frecciatina, si sofferma piuttosto su 'mio'.

C 'E da quando sarei il 'tuo' Chris, piccola Elly?'

'Da quando lo ho pronunciato'
Non so con quale coraggio gli abbia detto questa cosa, ma ce l'ho fatta, ed è un grande passo avanti.

'Comunque, cosa ci fa uno della tua annata ancora al liceo, pensavo che i '96 fossero usciti lo scorso anno'

C 'Devi sapere che dopo aver finito la scuola volevo andare all'università, ma, stranamente, i miei genitori mi hanno consigliato di rifletterci per bene su cosa volessi scegliere e nel mentre ho deciso di ripetere alcune lezioni della quinta classe. Non pensavo fosse possibile, ma invece parlandone con il dirigente ne è uscita la sua felicità riguardo a questo mio interesse nel colmare le lacune dell'anno passato. Quindi ripeto le lezioni di fisica, chimica e letteratura, mentre approfondisco inglese e matematica. Svelato il mistero.'

'Tutto questo ti fa onore caro Chris'

C 'Ora non pensare che io sia uno studioso, semplicemente non avevo voglia di stare a casa a grattarmi tutto il giorno. Ogni tanto mi prendo una pausa, anche abbastanza lunga e le verifiche, bè, quelle nemmeno le calcolo.'

Ride. No, non di nuovo ti prego. Potrei perdermi in quella diamine di risata.

'Dai torniamo a scuola'

C 'Prima voglio portarti in un posto'

Sono dannatamente felice. Finalmente.

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Spazio Autrice
Ciao ragazzi,
Mi sa proprio che oggi non riesco a postarne un altro, mi dispiace molto.
Volevo ringraziarvi perché siamo a 50visualizzazzioni in 3 giorni e so che per molti possono essere davvero poche, ma per me sono già più di ciò che pensavo.
Buona lettura e buonagiornatina:)

Il mondo nei tuoi occhi||ChrisCollins||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora