14. Questa è la cosa più vera che io abbia mai scritto, tienitela per te.

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ELENA'S POV

Buonanotte. Sono le sette? Nemmeno. E ci siamo dati la buonanotte, forse pensa che starò a casa a dormire questa sera, ma non sarà così. Mi sento in colpa, ma ho messo tutto in chiaro, quindi io ho la coscienza pulita. Detto questo non ci bado troppo e accenno un sorriso.

Corro in casa, saluto mamma con un bacio e le dico che non sarò presente  a cena. Sembra un po' infastidita dal fatto che di questi giorni io non sia mai a casa, ma so che dopotutto è felice che nonostante la timidezza mi sia fatta degli amici.

'Papà?'

M 'A lavorare, oggi tirerà fino a tardi, verso le due credo sarà a casa.'

'D'accordo, vado in stanza. Ti voglio bene mà.' La bacio dolcemente sulla guancia e mi avvio di sopra prendendo quella "notizia" come un permesso sottoscritto per stare fuori fino a tardi nonostante le lezioni di domattina.

M 'Anche io ti voglio bene tesoro. Non per questo puoi però tornare tardi. Cerca almeno di essere qua prima di papà, altrimenti sai che si arrabbierà molto.'

'Va bene, va bene.' urlo dalla cima della scalinata che porta al piano superiore.

Entro in stanza, levo i vestiti che indosso e corro a gettarmi in vasca per rilassarmi un po' e distaccare i pensieri.

Decido di chiamare Silvia, è da troppo che non la sento e mi manca molto.

Dopo tre squilli risponde, sentire la sua voce dopo tutto questo tempo mi fa sorridere.

'Tesoro'
S 'Ehilà'
'Come stai?'
'Tutto bene, manchi un po' a tutti qua.'
'Anche voi mancate molto, ma fortunatamente si stanno avvicinando le vacanze natalizie e voi verrete qua.'
'So già che sarà stupendo, ma lo sento.'
'Già'
'Ele?'
'Sì?'
'Ti sento strana, tutto apposto?'
'Sisi, solo, sono un po' nervosa.'
'Dimmi tutto.'
Le spiego tutto e quando finisco percepisco fino a questa parte del telefono il suo sorriso.
'Ele, ma è stupendo.'
'No. È un diavolo di casino. Non lo reggo.'
'Tranquilla, sarà una serata meravigliosa.'
'Speriamo. Bè ti lascio che mi preparo.'
'D'accordo, ciao.'
'Ciao.'
Metto giù e ridacchio. Riesce sempre a farmi stare bene, non so come mai.
Sono le 7.30, esco dalla vasca e mi asciugo.
Indosso l'intimo e mi specchio mentre tampono i capelli con un asciugamano.
Non mi sono mai piaciuta, mai. Sia dentro che fuori. Troppo sbagliata, diversa.
Non sono a mio agio con quasi nessuno e quasi nulla. Mi metto i vestiti che avevo eletto tra i tanti provati. Molti mi dicono che potrei indossare qualsiasi cosa, che con il mio fisico starebbe bene tutto. Non so dove vedano questa bellezza. Vabbè, prima o poi mi accetterò, credo.
Mi riguardo, vestita, almeno copro le mie curve delicate, troppo direi.
Inizio quindi a fare ciò che mi piace più di tutto, truccarmi. Amo farlo poiché mi sembra di indossare una maschera impenetrabile sotto la quale le persone  non possano vedere. Solo poche riescono a capire chi sono davvero, a tirare fuori la vera me, non lo lascio fare a tutti, ho paura restino delusi da ciò che troverebbero. Una persona piccola e fragile. Quel rossetto copre le mie labbra morsicate, il mascara aggiunge ampiezza all'occhio troppo chiuso e luccicante per le lacrime perenni pronte a gettarsi fuori.
Semplice, ma mi migliora un poco, credo, o forse è solo un'impressione.
Lascio i capelli morbidi, non li tocco.
Mi lego il cinturino delle scarpe: un paio di sandali di finta pelle beige intrecciati, tacco otto largo.
Sembro, presentabile?
Sono le 8.20, merda sono in ritardo. Scendo velocemente le scale ed urlo a mia madre che esco.

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Sono fuori casa di Chris, apro il cancello ed entro superando il vialetto di sassi. Sento scricchiolii sotto le mie scarpe che mi fanno solo agitare ulteriormente. Sto respirando irregolarmente, ma mi porto fino al campanello e suono. Dopo pochi secondi Chris apre e mi guarda sorridendo. È così bello, sento un fremito e mille sensazioni, che ormai sono di casa nel mio corpo, si mischiano. Sento che mi scruta, i suoi occhi su di me e vedo che non è dispiaciuto di questa visione, non è dispiaciuto di...me. Mi fa sentire bene anche solo il suo sguardo. Sorrido guardandolo a mia volta e mi sposto i capelli di lato.
C 'Ciao.'
'Ciao.'
Siamo fermi così, può sembrare una situazione sciocca, ma non lo è per nulla. È un momento così intenso che non sappiamo più parlare con la voce, quindi lo facciamo con gli occhi.
C 'Entriamo.'
Non è una domanda, è un'affermazione che fa trasparire la paura che io me ne vada.
'Grazie dell'invito, insomma, grazie.'
C 'Grazie per essere venuta.'
Ci guardiamo e scoppiamo in una fragorosa risata.
C 'Sembriamo proprio un'alunna e un professore, che due scemi.'
'Già, svestiamoci di questi ruoli inutili e di questa inibizione assurda.'
C 'Esatto, mangiamo? Ti va?'
'Me lo chiedi anche? Certo che sì.'
Entriamo in questa sala con un tavolo rettangolare in legno al centro, è perfettamente apparecchiato ed illuminato. Mi siedo e Chris va in un'altra stanza che credo sia la cucina, ma prima mi si avvicina e mi dà un dolce bacio sulla guancia. Il mio viso è in fiamme.

Torna dopo nemmeno un minuto con due vassoi. È così carino. Su uno c'è della pasta alla carbonara e sull'altro del risotto bianco molto grana. Si è sforzato di preparare italiano, lui non cucina mai.

C 'Mi dispiace se non sono di tuo gradimente, non sono uno chef d'alto livello.'
'Non proccuparti, ora come ora mangerei qualsiasi cosa.'

Dopo aver detto ciò mi rendo conto che non è una cosa molto carina e femminile da dire, ma non mi importa se gli piaccio gli piaccio anche così. Ed io spero di piacergli.

Continuamo a mangiare e scherzare per un'oretta circa. Chris aveva in precedenza  preparato primo secondo e dolce, non mi aspettavo un granché sinceramente, ma devo dire che è stato davvero bravissimo. Si dice che l'amore passi anche per lo stomaco, più o meno, credo, non sono molto mnemonica con i detti, bè, se così fosse con me ci è riuscito.

Finita la cena ci spostiamo in soggiorno dove decidiamo il film da guardare. Puntiamo su un classico, High School Musical, tanto per cambiare. Ci divertiamo come due bambini, non mi sentivo così da tanto. Ad un certo punto lui mi prende la mano e mi viene la pelle d'oca. Lui se ne accorge e mi abbraccia, peggiorando e migliorando la situazione allo stesso tempo. Si gira e, senza dire una parola, mi bacia. Non lo respingo, perché dovrei? È la miglior sensazione del mio piccolo mondo, quella delle sue braccia attorno a me e le sue labbra poggiate sulle mie. Mi sento protetta e salva, da tutto. Il bacio si approfondisce e lui in qualche modo prova a farmi capire di voler andare oltre. È stato con così tante ragazze che non so se sono all'altezza. Ho paura di deluderlo, di sbagliare, ma sento di essere pronta. Pronta ad avere la mia prima volta con questo ragazzo dagli occhi azzurri e verdi allo stesso tempo, che esprimono ciò che pensa, ciò che vuole dire. Questo ragazzo il cui solo sguardo mi fa morire e rinascere allo stesso tempo. Questo ragazzo il cui abbraccio mi fa sciogliere e ardere. Questo ragazzo che conosco da solo un mese o poco più, di cui conosco ogni singolo gesto e di cui amo tutto.

Lui mi guarda come per chiedere il permesso di continuare, così gli faccio un cenno con la testa e lui mi bacia. Si alza e mi porge la mano. Mi metto in piedi sul divano e gli dò la mia a mia volta. Lui mi tira a sé e io gli salto in braccio. Mi porta di sopra sempre continuando il bacio e così entriamo nella sua stanza. Un enorme letto tondo pieno di cuscini troneggia nel mezzo di essa e lui mi ci adagia sopra.
Non so cosa aspettarmi, ma mi fido di lui e lo lascio fare. Sfilo i vestiti e levo le scarpe e lui anche. Iniziamo a fare l'amore dolcemente e lui intanto mi sussurra delicate parole per rassiccurarmi e per farmi sentire a mio agio in una situazione a cui sono totalmente estranea. Adoro questo suo modo, quindi mi lascio andare ciecamente. Mi posa dei baci sul collo mentre io tento di coprire il mio corpo a causa delle mie insicurezze.
C 'Sei bellissima.'
'Io..non so, voglio dire..'
Mi poggia un dito sulle labbra e mi guarda più intensamente di sempre.
C 'Ti amo.'
'Ti amo.'
Non me lo aveva mai detto così esplicitamente e rimango un po' scioccata, ma è stato il momento più giusto e bello per confessarmelo. Continuamo a fare l'amore finché in sintonia veniamo soddisfatti da una manifestazione di 'ti amo' più carnale della precedente.
Alla fine ci sdraiamo sul letto sotto le coperte uno accanto all'altro tenendoci stretti abbracciati. Non diciamo nulla, solo sorridiamo. Lui mi posa un bacio sulla fronte, so che non se ne andrà, per ora. Ho paura di perderlo, ma ho deciso di pensare al presente adesso e godermelo.

Stare con lui mi fa imprimere un sorriso sul volto, come non mi succede con nessun'altro. Riesco a dimenticare tutto ciò che di triste c'è nella mia routine quotidiana, ma ora come ora, l'unica cosa triste è la lontananza dai miei amici.
Non so di preciso cosa sia la felicità, ma credo di provarla ora come ora.

Sono felice.

CHRISTIAN'S POV

Sono felice.

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Ciao Ragazzi
Nuovo capitolo boom.
Non ho molto da commentare, solo che ci ho messo l'anima.
Nella parte un po' più spinta sono stata molto sul sentimento romantico senza specificare ogni qualsiasi cosa. Insomma, alla fine era il loro momento.
Come ultima cosa volevo consigliarvi la teen-fiction di fantasywings. Scrive molto bene quindi nulla, dateci una bella occhiatuccia (tipo leggetela tutta).
Besos.

Il mondo nei tuoi occhi||ChrisCollins||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora